Assegno di inclusione: le indicazioni INPS sui carichi di cura - redigo.info

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Con il messaggio n. 2388 del 29 luglio 2025, l’INPS ha fornito ulteriori chiarimenti sulle nuove modalità di attribuzione automatica del parametro di scala di equivalenza pari a 0,40. Tale parametro, relativo al carico di cura, può essere assegnato a un componente maggiorenne del nucleo familiare beneficiario dell’Assegno di Inclusione (ADI), in presenza dei requisiti indicati all’art. 6, comma 5, lett. d), del D.L. 48/2023.

I componenti dei nuclei familiari che percepiscono l’Assegno di Inclusione, di età tra i 18 e i 59 anni, non inclusi nella scala di equivalenza, senza responsabilità genitoriali né obblighi di attivazione, possono richiedere il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).

Il parametro “1” può essere attribuito a tali soggetti senza compromettere la compatibilità con il SFL. Tuttavia, se non è possibile assegnare il carico di cura (parametro 0,40) ad altri componenti e questo viene attribuito d’ufficio al beneficiario SFL, si crea incompatibilità tra le due misure.

In tal caso, l’INPS non assegna d’ufficio il carico di cura per evitare sovrapposizioni nei benefici economici. Il soggetto resta beneficiario del SFL finché la domanda è accolta, anche senza pagamenti attivi, ma può rinunciare in qualsiasi momento.

Dopo la rinuncia o la fine del SFL, il carico di cura può essere assegnato all’interessato, se ne ricorrono i presupposti. SI ricorda. infine, che chi riceve il parametro di cura non può accedere successivamente al SFL, salvo nuova assegnazione del parametro ad altro componente o perdita dei requisiti per il suo riconoscimento.

Gestione domande ADI

L’INPS informa che, durante l’attribuzione d’ufficio del carico di cura, sono state riesaminate le domande ADI respinte per superamento della soglia di reddito, ma che potevano beneficiare del carico di cura non richiesto. In presenza dei requisiti, tali domande sono state accolte.

Per alcune, è stato necessario gestire la sospensione dovuta a variazioni occupazionali non comunicate nei tempi previsti. I beneficiari possono ora regolarizzare la situazione presentando il modello “ADI-Com esteso” presso CAF, patronati o sedi INPS. La data da indicare deve corrispondere al momento effettivo della variazione, anche se avvenuta nel 2024.

Per agevolare la procedura, l’INPS invierà un SMS/e-mail con l’invito a presentare il modello entro 60 giorni dall’invio. In caso di mancato adempimento, la domanda sarà decaduta.

Redazione redigo.info

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