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31 Luglio 2025
L’Europeo Under 20 femminile che scatta sabato a Matosinhos (Portogallo) per Carlotta Zanardi e Lavinia Lucantoni conclude una militanza con le Nazionali Giovanili iniziata per entrambe con la vittoria del Torneo dell’Amicizia 2019. E giunge al termine di una stagione trionfale con i rispettivi club – scudetto con Schio e promozione in A con Roseto – dodici mesi dopo il bronzo continentale ottenuto a Vilnius con le compagne un anno più grandi. Ne abbiamo approfittato, dal ritiro di Gubbio, per ricordare insieme tutti i momenti più significativi di una crescita che le ha già viste anche rispettivamente debuttare e ricevere la prima chiamata con la Nazionale maggiore.
L’ESORDIO IN NAZIONALE
La prima esperienza condivisa in Nazionale, conclusa subito con una vittoria al Torneo dell’Amicizia del 2019 ad Udine, sarebbe potuta arrivare anche un anno prima. A Slovenj Gradec (Slovenia) si giocava il Torneo BAM, vinto, da imbattute, dalle ragazze di coach Giovanni Gebbia, capaci di superare Bulgaria, Serbia, Ucraina, Ungheria, vincere la semifinale con Israele e sconfiggere 68-55 le padrone di casa nella partita valida per l’assegnazione del trofeo. Del roster, insieme a Lavinia Lucantoni, avrebbe fatto certamente parte anche Carlotta Zanardi, se non fosse stato per un infortunio subìto nella preparazione. Due successi continentali a 13 e 14 anni arrivati quasi come se volessero connotarne fin da subito la mentalità vincente ed imprimere ben presto forte su entrambe il marchio della leadership e della personalità: ”A Udine era la nostra prima esperienza in un torneo ufficiale, la prima grande emozione, non è che capissimo esattamente come funzionasse il mondo, abbiamo vinto nettamente anche contro Francia e Spagna ed è stato anche l’unico torneo ufficiale che abbiamo potuto disputare in Italia”, esordisce, con una punta di dispiacere su quest’ultimo aspetto, la regista nata e cresciuta a Brescia, che al termine di quella manifestazione fu votata anche come miglior giocatrice: “E’ la prima esperienza che vivi stando a contatto con coetanee provenienti da altre nazioni e di cui ti porti a casa anche qualche ricordo come maglie e altri capi d’abbigliamento ufficiali che scambi alla fine di un torneo – aggiunge la playmaker romana – che giochi in totale spensieratezza, pensando solo a divertirti e giocando a cuor leggero”.
IL DEBUTTO IN UN CAMPIONATO SENIOR
La vittoria del Torneo dell’Amicizia porta in dote a Carlotta non solo il titolo di MVP, ma anche la convocazione per gli Europei con la Nazionale Under 16, nonostante lei sia ben due anni sotto età rispetto alle altre: “Bellissima avventura, chiusa con un quinto posto che ci ha permesso di qualificarci anche per il mondiale Under 17, poi non disputato a causa del Covid – riprende la giocatrice di Schio – e nella quale mi fu data subito molta fiducia, nonostante fossi più piccola: coach Lucchesi mi ripeteva spesso di avermi consegnato le chiavi della squadra e a me questa responsabilità non dispiaceva affatto, anzi”.
Mentre la vittoria nel quadrangolare con Francia, Grecia e Spagna sigilla, per Lavinia, un’estate 2019 aperta dalla prima grande gioia conquistata con il club d’origine, lo scudetto Under 14 col Basket Roma vinto sul parquet di Roseto degli Abruzzi, un chiaro segno premonitore di un’altra retina da tagliare sei anni dopo, sullo stesso campo: “Il titolo vinto a Roseto col Basket Roma è la prima grande soddisfazione di cui conservo il ricordo. Ero molto piccola e so di aver provato un’emozione che ho capito avrei voluto tornare a provare negli anni successivi, rendendola uno stimolo per migliorarmi e mettermi alla prova sapendo di voler raggiungere ogni volta quell’obiettivo”. Un mantra capace di realizzarsi pienamente, visto che con lo stesso gruppo, del quale progressivamente entreranno a far parte anche le compagne di Nazionale Martina Fantini e Ginevra Cedolini, Lavinia conquisterà anche i titoli Under 17 e Under 19 oltre che la promozione in A2.
L’escalation, per entrambe, è sana e dirompente nel bruciare le tappe, tanto che ben presto si schiudono le porte del debutto anche in un campionato senior, che nel caso di Carlotta necessita anche di una deroga che permetta di esordire anche al di sotto dei 14 anni di età previsti dal regolamento. I 13 punti segnati nella prima partita giocata il 7 ottobre contro Usmate sono la prova tangibile di poter tenere egregiamente il campo con le grandi già a 13 anni, anche grazie al supporto di una compagna di squadra speciale, mamma Laura: “Ho cominciato a giocare da piccola con compagne più grandi di me e questo mi ha aiutata ad acquisire fiducia sotto l’aspetto tecnico-tattico, ma anche a maturare un’importante esperienza di crescita, ho sempre sentito forte questa dimensione dentro di me e non ho mai dovuto faticare più di tanto per raggiungerla. Poter giocare insieme a mia mamma ha reso tutto ancora più speciale”, ammette “Charly”, che un anno e mezzo dopo viaggia a 25 punti di media e stupisce tutti, a 15 anni non ancora compiuti, chiudendo con 46 punti (8/9 da 2; 7/14 da 3), 6 rimbalzi, 5 assist e 53 di valutazione una partita in cui conduce la sua squadra ad espugnare Lodi 93-85:”E’stato reso tutto possibile dal contesto che mi è stato costruito attorno e dalle condizioni in cui mio papà mi ha messo per rendere al meglio”, riconosce la campionessa italiana Join The Game 3×3 Under 14 nel 2018. Già, perché a casa Zanardi il basket è di famiglia e a dirigere dalla panchina mamma e figlia c’è il marito – papà Stefano, che sarà il capo allenatore anche per il quarto campionato delle bresciane in A1, mentre il primogenito William nel management bresciano ha già ricoperto vari ruoli.
Un percorso analogo – qualche centinaia di km più a sud – è quello che lo staff tecnico del Basket Roma, fresco come detto del primo dei sei scudetti giovanili vinti in ambito femminile costruisce ad hoc per le sue promettenti giovani, un gruppo composto quasi per intero dalle campionesse d’Italia Under 14, che Lavinia guida, con quasi 17 punti per gara, alla salvezza nel campionato di B, anche senza il supporto di alcuna giocatrice più esperta: “Abbiamo affrontato avversarie abituate a disputare questi campionati, che noi giocavamo con una squadra nella quale, pur giocando con le mie coetanee, ero la veterana del gruppo o comunque l’atleta che avesse maturato più esperienza: non avevamo compagne più grandi cui appoggiarci, ma questo ci ha portato a comprendere prima la sana responsabilità di fare le scelte giuste nei momenti decisivi delle partite”. La salvezza è la prima pietra di un’avventura sempre in costante crescita personale e di squadra, che culminerà, sempre con un roster totalmente composto da atlete di categoria giovanile, a conquistare nel campionato ‘22/23 la promozione dalla B alla A2.
LE FINALI NAZIONALI E LE PRIME VOLTE DA AVVERSARIE
L’ascesa con le rispettive squadre nei campionati giovanili porta in più di una circostanza Carlotta e Lavinia anche a fronteggiarsi nelle fasi finali e decisive dei campionati, come nel 2022 a Battipaglia, in cui Brescia, reduce dagli spareggi, mette fine alla corsa di Basket Roma nei quarti di finale o l’anno successivo a San Martino di Lupari, dove la squadra di coach Bongiorno supera la Brixia nel girone e si invola a conquistare il titolo Under 19, con le lombarde terze. Ciò che non cambia, anzi si rafforza, è il rapporto di amicizia e stima reciproca tra le due compagne – avversarie: ”La capacità di fare la scelta giusta nel momento giusto”, esprime Lavinia su un aspetto che analizza della Zanardi giocatrice, “la sua concretezza, la sua abilità di trasmettere fiducia alla squadra, non la vedi mai preoccupata ed averla come compagna di certo mi rende più tranquilla”, commenta invece Carlotta a proposito della giocatrice romana.
IL BRONZO EUROPEO 2024
Una coppia che, al fianco delle nate nel 2004, si riforma nell’estate scorsa, quando la Nazionale di coach Giuseppe Piazza nell’Europeo Under 20 compie un percorso netto fino alla semifinale, dove viene sconfitta dalla Spagna, ma infligge un sonoro +22 alla Germania che le permette di conquistare una splendida medaglia di bronzo: ”Non era la prima volta che giocavamo insieme, ci conoscevamo già, ma a causa del Covid avevamo avuto solo l’Europeo Under 16 come manifestazione ufficiale alla quale partecipare”, spiega la playmaker cresciuta nel vivaio della Brixia Basket, che però compie un attimo in passo indietro, nella sua analisi, per individuare le ragioni sfociate poi nella conquista del terzo gradino del podio: ”La medaglia è stata una bella soddisfazione per una squadra composta da dodici giocatrici di valore, una ciliegina sulla torta che rende merito al lavoro fatto e soprattutto all’ambiente ideale creato dallo staff. Prima ancora della tecnica e della tattica, è stato infatti un contesto sereno quello in cui abbiamo potuto lavorare, dove anche quando le cose diventavano serie in allenamento, ci riuscivamo lo stesso a divertire, senza mai avvertire la pesantezza, la pressione”.
Una squadra nella quale coach Giuseppe Piazza aveva voluto inserire anche Lucantoni: ”Quando ho ricevuto la chiamata per la convocazione dello scorso anno, sono scoppiata a piangere dalla gioia, era stato un periodo decisamente stressante dal momento che avevo appena conseguito la Maturità. Sapevo di essere in bilico perché il mio ruolo era coperto da compagne molto forti ma quando ho saputo che coach Piazza mi avrebbe portato, è stata grande la soddisfazione e l’onore di avere davanti gente così forte, tanto che già far parte del gruppo e vincere una medaglia è una cosa che capita poche volte nella vita. Pur non avendo giocato molti minuti, partecipare ad un Europeo ti offre un sacco di spunti e permette di rubare con gli occhi nel vedere giocare dal vivo gente molto forte, un’esperienza preziosa in vista dell’edizione di quest’anno”.
Una rassegna continentale che scatta con il debutto di sabato sera con la Polonia e in preparazione alla quale, nelle amichevoli di preparazione giocate a Gubbio, Carlotta e Lavinia sono spesso state schierate insieme sul parquet insieme per guidare in maniera fluida la squadra nei momenti più delicati delle partite: ”Sarà il primo anno con la mia annata, ho conosciuto nuove compagne e ne sono felice, poi lavoriamo con lo stesso staff dello scorso anno, il che mi trasmette fiducia e tranquillità, oltre che la sana curiosità di vedere cosa saremo in grado di fare, sempre in un clima di serenità e divertimento” dichiara Zanardi in vista dell’imminente competizione lusitana, sulla quale anche Lucantoni le fa eco: “Abbiamo lo stesso coach, sappiamo gli aspetti su cui punta maggiormente e ciò che richiede ad ogni giocatrice. So che il mio ruolo sarà diverso da quello dello scorso anno e voglio dare un contributo più concreto alla squadra, curiosa di vedere come andrà col passare delle partite”.
L’ULTIMO EUROPEO GIOVANILE
L’ultimo ritiro giovanile è l’occasione anche per tracciare il bilancio di un legame con la maglia Azzurra affascinante e nato come detto molto presto, che si ripresenta ogni Estate al termine di un campionato per sé lungo ed intenso: “Arrivate a questo livello siamo abituate e consapevoli di poter avere poche vacanze ma prevale la gratificazione per quello che abbiamo l’opportunità di vivere ogni volta; al di fuori degli allenamenti cerco di stare da sola il meno possibile e in compagnia di persone anche esterne al basket, non c’è mai tempo a sufficienza, ma non appena si presenta l’occasione cerco sempre volentieri di visitare le città in cui giochiamo”, racconta Carlotta, che ha preso in carico anche la creazione e gestione della playlist nel riscaldamento pre-partita: dai Ricchi e Poveri ad Alvaro Solèr, da Beyoncè a Raffaella Carrà con l’irresistibile “Pedro Pedro” i venti minuti pre-gara sono un imprevedibile alternarsi di generi e autori da non sapere mai bene cosa aspettarsi dai brani successivi.
Lavinia, che nel tempo libero si diletta a suonare la chitarra, aggiunge:” La convocazione è sempre un’emozione fortissima, un orgoglio riceverla e provare ad entrare nella squadra che poi parteciperà agli Europei, sapendo che tante altre compagne vorrebbero vivere questa esperienza. Sappiamo di compiere dei sacrifici, ma lo abbiamo messo in conto quando abbiamo optato per questa scelta: arriviamo in ritiro tutte da stagioni lunghe ma anche sotto questo aspetto lo staff sa riconoscere i momenti di cui abbiamo bisogno per poter staccare. Passiamo improvvisamente da non vederci mai durante l’anno a stare 24 ore al giorno insieme, quindi la libertà di trascorrere una sera a cena con i nostri genitori è fondamentale. Il mare è vicino, ci tenta tutti i giorni, ma lo viviamo come stimolo di poterci andare una volta terminati i nostri impegni”.
LA NAZIONALE MAGGIORE
Un calendario di per sé già fitto si è arricchito del più prestigioso degli appuntamenti cui una giocatrice possa ambire, la convocazione con la Nazionale maggiore di coach Andrea Capobianco. Zanardi, infatti, dopo la prima chiamata per la finestra di novembre, ha già avuto modo di esordire ufficialmente nella trasferta di qualificazione giocata a Febbraio in Cechia e vivere l’esperienza Azzurra non senza quel pizzico di sana incredulità quando si è trovata a condividere il parquet con Cecilia Zandalasini, peraltro sua prossima compagna a Schio: ”Dopo aver vissuto la prima volta a Novembre ho avuto la possibilità di debuttare a Febbraio, il gruppo era lo stesso e aver ritrovato alcune compagne di Schio ha reso questo salto meno traumatico. Quando mi sono allenata la prima volta anche con “Zanda” ho pensato “Oddio”, mi stavo rendendo conto di essere davvero in campo lì con lei e cercato di fare tutto nel modo giusto, senza commettere errori. Non è facile, perché sei lì con le migliori del tuo ruolo, atlete più grandi ed esperte, ma sai di poterti mettere alla prova con il meglio che il nostro paese possa offrire ed è una bella sfida personale: il prossimo obiettivo, adesso che ci sono arrivata, è tornarci per diventare una pedina fissa”. Un’avventura Azzurra vissuta anche nella prima fase del raduno estivo, lasciato due settimane prima che iniziasse l’Europeo culminato con il meraviglioso bronzo greco: ”Sono orgogliosa di aver vissuto la fase iniziale di un percorso concluso con il Bronzo, perché giunto al termine di un periodo lungo, con tante partite e non senza infortuni e contrattempi, ma il risultato finale mi ha reso doppiamente contenta, perché dà finalmente una spinta al movimento e un po’ mi vengono i brividi nel pensare se arrivassimo anche noi a giocare partite così importanti”.
Nella lista delle giocatrici a disposizione diramata dal commissario tecnico votato miglior coach dell’Europeo, è comparso per la prima volta anche il nome di Lucantoni: “Una sorpresa che non mi aspettavo e vedere il mio nome nella stessa lista di giocatrici di assoluto livello e spessore mi ha fatto comprendere la misura della chiamata, oggettivamente diversa da quelle che arrivano durante il percorso giovanile. E’ come se fossi stata lanciata in un mondo abbastanza oscuro, da poter scoprire e nel quale mettermi alla prova: un grande stimolo e una base solida sulla quale continuare a lavorare perché, un domani, possa diventare una chiamata vera e propria”.
PRIMA STAGIONE FUORI CASA, SCUDETTO E PROMOZIONE IN A1
La chiamata della Nazionale arriva al termine, come già accennato, di una stagione trionfale che ha visto entrambe vincere il proprio campionato d’appartenenza, e che – altro tratto in comune di una carriera sviluppatasi attraverso molteplici punti di contatto – è stata sia per Carlotta che per Lavinia la prima lontano da casa e famiglia: “Inizialmente ero preoccupata non tanto di dover uscire di casa, quanto per una situazione ed un contesto nuovi nei quali mi sarei dovuta inserire, ma fortunatamente si è rivelata un’avventura bellissima non solo per lo scudetto vinto – ammette la campionessa d’Italia con Schio – mi sono divertita tanto e non mi sarei mai aspettata di trovarmi così bene con le mie compagne. Lo scudetto ha impreziosito ulteriormente l’annata, ma non pensavo di potermi legare e trovare a mio agio sin da subito in squadra”.
Un campo che le due amiche e compagne di Nazionale torneranno a calcare da avversarie, almeno un paio di volte, nel prossimo campionato di Serie A1, il primo storico delle Roseto Panthers nella massima serie. La conquista della promozione è arrivata al termine di un playoff esaltante, giocato da outsider, in cui Lucantoni e compagne hanno sbaragliato la concorrenza di più accreditate contendenti vincendo 2-0 tutte le serie partendo sempre col fattore campo avverso. L’epilogo trionfale nella vittoria casalinga di gara2 di finale con Costamasnaga, stesso palazzetto e stessa avversaria di quando, sei anni prima, Lavinia si laureava, sui legni del PalaMaggetti, campionessa d’Italia Under 14 col Basket Roma: ”Ad eccezione di Beatrice Caloro, con la quale avevo giocato in Nazionale l’anno prima, uscivo di casa per la prima volta e non conoscevo praticamente nessuno, ma anche a livello umano, fosse anche solo per l’aria che si respira e l’ambiente che