Nulla di nuovo per Meta e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), in lizza per una nuova istruttoria per abuso di posizione dominante della Big Tech americana.
Infatti, il nuovo procedimento ha lo scopo di verificare le probabili modalità di violazione dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Trattato che stabilisce il ruolo e le competenze delle organizzazioni Ue ma che disciplina anche le relazioni esterne.
Meta, una delle più grandi società tecnologiche al mondo è considerata una gatekeeper per il Digital Services Act (DSA) europeo e in una ovvia posizione dominante sul mercato delle comunicazioni. Con le sue piattaforme di Whatsapp, Instagram e Facebook, detiene il monopolio delle app social e di comunicazione.
Il problema, secondo l’AGCM, sorge da marzo, da quando Meta avrebbe abusato della sua posizione dominante e avrebbe “imposto” agli utenti “l’utilizzo dei propri servizi di chatbot e assistenza AI”. In quale modo? Preinstallando il servizio IA di Meta nei dispositivi mobili e abbinandolo alla piattaforma di messaggistica Whatsapp.
Secondo l’Autorità, in questo modo gli utenti possono essere forzati ad usare i servizi Meta o possono divenire “funzionalmente dipendenti” dall’IA fornita. L’istruttoria è stata avviata dalle ispezioni svolte dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza nelle sedi italiane di Meta.
Articolo di T.S.
L’articolo AGCM vs Meta AI: avviata istruttoria per abuso posizione dominante proviene da Notiziario USPI.