Intervento di Christine Lagarde, Presidente della BCE, all’International Business Council del World Economic Forum di Ginevra, 20 agosto 2025
L’economia globale si trova in una fase difficile. Tuttavia, nonostante le recenti tensioni commerciali e la sostanziale incertezza, la crescita globale è rimasta finora sostanzialmente stabile.
La resilienza
Questa resilienza è stata trainata principalmente dalle distorsioni dell’attività economica indotte dai dazi. Nel primo trimestre dell’anno, ad esempio, abbiamo assistito a una forte anticipazione globale, poiché gli importatori hanno aumentato le loro scorte in previsione di dazi più elevati.
Crescita globale maggiore del previsto
Ciò ha portato a una crescita più forte del previsto. Il Fondo Monetario Internazionale rileva che la crescita globale per il primo trimestre del 2025 è stata superiore di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di aprile, con il commercio internazionale e gli investimenti a trainare l’attività.
Incertezza
I recenti accordi commerciali hanno attenuato, ma certamente non eliminato, l’incertezza globale, che persiste a causa dell’imprevedibilità del contesto politico. Un indice di incertezza sulle politiche commerciali globali si è ridotto di circa la metà rispetto al picco di aprile, ma rimane ben al di sopra della sua media storica.
L’economia dell’area dell’euro si è dimostrata resiliente all’inizio di quest’anno di fronte a un contesto globale difficile. Ciò è dovuto principalmente a due fattori.
In primo luogo, l’economia europea orientata all’export ha beneficiato del frontloading globale, crescendo più del previsto nel primo trimestre dell’anno.
I settori con una maggiore esposizione all’export verso gli Stati Uniti – come quello farmaceutico, che rappresenta oltre un quinto delle esportazioni dell’area dell’euro verso gli Stati Uniti – hanno registrato una forte crescita della produzione durante questo periodo.
Naturalmente, con l’attuale attuazione degli aumenti tariffari, questo effetto si sta ora invertendo e il previsto rallentamento della crescita dell’area dell’euro era già evidente nel secondo trimestre di quest’anno.
Il secondo fattore a sostegno dell’economia è stato il rafforzamento dei consumi privati e degli investimenti, che hanno contribuito positivamente alla crescita. Inoltre, il mercato del lavoro rimane solido. Il tasso di disoccupazione, attestatosi al 6,2% a giugno, è rimasto pressoché invariato nell’ultimo anno, mentre la forza lavoro ha continuato a crescere.
Si prevede un rallentamento della crescita nel terzo trimestre
Guardando al futuro, secondo le proiezioni di giugno dell’Eurosistema, si prevede un rallentamento della crescita nel terzo trimestre, con l’indebolimento del frontloading. Il recente accordo commerciale tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti impone dazi doganali più elevati sui beni dell’area dell’euro rispetto al regime tariffario statunitense vigente prima di aprile.
L’accordo commerciale stabilisce una tariffa media effettiva stimata tra il 12% e il 16% per le importazioni statunitensi di beni dell’area dell’euro. Questa tariffa media effettiva è leggermente superiore, ma comunque prossima, alle ipotesi utilizzate nelle nostre proiezioni di base dello scorso giugno.
Vale la pena notare che l’esito dell’accordo commerciale è ben al di sotto dello scenario severo, con dazi statunitensi superiori al 20% sui beni dell’area dell’euro, previsto nelle proiezioni di giugno. Allo stesso tempo, persiste l’incertezza, poiché i dazi specifici per settore su prodotti farmaceutici e semiconduttori rimangono poco chiari.
L’accordo commerciale UE-USA
Lo staff della BCE terrà conto delle implicazioni dell’accordo commerciale UE-USA per l’economia dell’area dell’euro nelle prossime proiezioni di settembre, che guideranno le nostre decisioni nei prossimi mesi.
Sebbene gli Stati Uniti siano – e rimarranno – un importante partner commerciale, l’Europa dovrebbe anche puntare ad approfondire i propri legami commerciali con altre giurisdizioni, sfruttando i punti di forza della sua economia orientata all’export.
L’Europa ha una solida storia su cui costruire. Essendo il principale partner commerciale di 72 paesi, l’UE dispone già della più ampia rete di accordi commerciali al mondo.