Il Modello di Garanzia del Progetto Nausicaa

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La collaborazione con Kilowatt

La collaborazione tra Arca di Noè – capofila del Servizio per l’Inclusione Abitativa di Nausicaa per il Consorzio L’Arcolaio – e Kilowatt, non è nuova: già in passato era stata svolta un’attività di ricerca – che aveva coinvolto anche ASP Città di Bologna – con l’obiettivo di prototipare un modello abitativo inclusivo e di strutturare un modello di governance riconosciuto e tutelante per affittuari e locatari.
Con l’avvio del Progetto, le realtà hanno lavorato di nuovo insieme per studiare un modello sperimentale che agevolasse l’inserimento e l’autonomia abitativa di cittadine e cittadini di Paesi Terzi, richiedenti o titolari di protezione internazionale, in uscita dal sistema di accoglienza.

Fin da subito lo abbiamo pensato come strumento che nel tempo potesse essere utilizzato da quella fascia di popolazione che, pur avendo un reddito, non dispone di tutte le garanzia formali richieste oggi sul mercato immobiliari,

spiega Cecilia. E prosegue:

Si tratta di persone che non vivono in condizioni di povertà, quindi non hanno diritto alle misure di sostegno pubblico come le case popolari, ad esempio. D’altra parte, però, hanno molte difficoltà a reperire un immobile a prezzi sostenibili nel mercato libero privato.

Nel caso di persone con background migratorio, a questi ostacoli se ne aggiungono anche altri, legati a pregiudizi e discriminazioni. Aspetti di cui si è dovuto tenere conto nell’elaborare il Modello di Garanzia di Nausicaa.

Un percorso in evoluzione

“Il primo passo è stato mappare realtà già esistenti sia nel contesto italiano che internazionale”, ricorda Samanta, “come Agenzie Pubbliche per la Locazione, Enti del Privato Sociale che svolgono attività di accompagnamento abitativo, soggetti che promuovono garanzie per l’affitto attraverso meccanismi assicurativi, servizi bancari per l’inclusione abitativa e fondi di Impact Investing sul tema dell’abitare”, per un totale di 22 realtà. Da qui è nata una prima ipotesi sottoposta a 11 esperti di settore o rappresentanti istituzionali, come l’Agenzia per la Casa di Modena, la Cooperativa sociale La Libellula, La Fondazione Abitare di Forlì, la cooperativa Dar Casa Milano, il Settore Politiche Abitative del Comune di Bologna.

Dalle loro osservazioni e integrazioni sono emersi alcuni punti ed elementi chiave: la necessaria collaborazione tra pubblico e soggetti del privato sociale; l’elevata incidenza di discriminazioni nei confronti di persone con background migratorio; la resistenza dei proprietari nel concedere gli immobili in locazione per lunghi periodi; la necessità di misure di garanzia non solo economiche ma anche di accompagnamento e mediazione tra inquilini e locatori; la mancanza di conoscenze specifiche rispetto a opportunità e vantaggi offerti dal canone concordato.

Con queste premesse, è stato co-progettato il Modello di Garanzia in due forme: un modello più articolato e di ampio respiro e una versione pilota ridotta da testare nell’arco di tre anni, secondo un percorso di verifica e ottimizzazione sul campo (approccio lean), adottato da Kilowatt già da tempo.

Il Modello di Garanzia per tutelare proprietari e inquilini

Ecco, in sintesi, cosa prevede il modello:

  • Valutazione dell’immobile: l’équipe del Servizio per l’Inclusione Abitativa visita l’appartamento, valutandone condizioni generali, sicurezza e abitabilità. Se necessario, si fa carico degli interventi di manutenzione necessari per renderlo accessibile in poco tempo;
  • Attivazione del contratto di locazione a favore della Cooperativa Arca di Noè, che diventa l’interlocutore per la proprietà. Il contratto è di tipo concordato con versamento anticipato di alcune prime rate di affitto e nessuna spesa aggiuntiva, se non quella obbligatoria per la registrazione del contratto.
  • Selezione delle persone più idonee all’abitazione tra i cittadini e le cittadine di Paesi Terzi che hanno preso parte al Progetto Nausicaa, e quindi formate su argomenti quali locazioni, gestione dell’immobile e regole condominiali. L’accompagnamento nella ricerca, la gestione della casa (property management), il monitoraggio e l’intermediazione costante tra le parti è infatti parte integrante delle attività di Nausicaa che, nel corso del tempo, ha sviluppato e consolidato un vero e proprio metodo di lavoro. Infine, la Cooperativa stipula a sua volta l’accordo di sublocazione di un anno prorogabile, con beneficiari e beneficiarie del Progetto Nausicaa.
  • Fondo di garanzia alimentato da un contributo una tantum dei locatori, fissato in base al prezzo dell’affitto e da un mark-up sul canone di affitto, corrisposto dagli inquilini; il Fonda assicura la sostenibilità nel tempo della garanzia in caso di morosità incolpevole e servizi aggiuntivi a vantaggio della cura degli immobili.

Dal prototipo alla pratica: l’impatto sociale del Modello di Garanzia

Ad oggi, due nuclei familiari in carico al Progetto Nausicaa hanno trovato casa anche grazie al supporto del Modello di Garanzia. Si tratta di una famiglia di tre persone in uscita da una struttura di Pronta Accoglienza, ora in affitto in un bilocale nel Quartiere San Donato; e una famiglia composta da quattro persone precedentemente in situazione di sovraffollamento abitativo, che ora vive in un quadrilocale nel Quartiere Navile.
In entrambi i casi, sono state applicate alcune eccezioni al modello studiato, che ne confermano però l’efficacia nell’adattarsi alle circostanze e alle esigenze di coloro che affittano e cercano casa. 

“Questa sperimentazione” – puntualizza Stefano Marchioni, Presidente del Consorzio L’Arcolaio,

ha permesso l’attivazione di soluzioni reali, dimostrando che costruire alleanze efficaci tra diversi attori è possibile. Ha generato risultati concreti e confermato che esistono margini di fiducia, spazi di collaborazione e disponibilità che vale la pena continuare a coltivare. Un risultato che attesta la bontà dell’intuizione e incoraggia ad andare avanti, ad investire nuove risorse e ad ampliare il raggio d’azione. Perché il bisogno abitativo è diffuso e trasversale e riguarda sempre di più anche chi lavora e contribuisce ogni giorno alla vita del nostro Consorzio e delle Cooperative che lo compongono.

Possibili evoluzioni e scenari futuri

Proprio in queste settimane, il gruppo di lavoro di Kilowatt e Arca di Noè è impegnato nel Bilancio di Impatto del Servizio per l’Inclusione Abitativa: un documento narrativo utile per mostrare gli esiti raggiunti e comprendere eventuali aree critiche.

Come racconta Federica Toscano, coordinatrice del Progetto Nausicaa Abitare, il Modello di Garanzia

ha portato nel tempo a risultati tangibili e prospettive di crescita; ad oggi emerge con chiarezza la direzione intrapresa: quella di un abitare più inclusivo, sostenibile e condiviso, che nasce da reti solide e da una responsabilità collettiva.

Il progetto Nausicaa ha rappresentato un’occasione preziosa per intervenire in modo concreto e innovativo su uno dei bisogni, quello abitativo, tra i più urgenti e problematici rilevati a più livelli ed in modo trasversale. “Era necessario immaginare qualcosa di nuovo. E con Nausicaa è stato fatto”, afferma Marchioni. L’auspicio è di poter proseguire anche oltre, investendo, testando, mettendo in campo energie e idee, con responsabilità e visione.

Siamo consapevoli che questo tipo di sperimentazioni richiede un’alleanza forte con il pubblico e le Istituzioni del territorio. Per noi si tratta di una collaborazione che ha radici solide, e che sappiamo di dover valorizzare in questa circostanza. Perché l’impatto può essere davvero trasformativo solo se si lavora insieme

E conclude:

Pensiamo anche che la responsabilità – e i rischi – di innovare vadano condivisi. La nostra esperienza vuole essere un invito, rivolto al terzo settore e a chi crede in modelli cooperativi e comunitari: mettiamoci in rete. Perché da soli si regge l’urgenza, ma solo insieme si costruisce una risposta strutturale. Noi siamo pronti a proseguire, insieme a chi vorrà condividere questo cammino.

Detalles de contacto
Michele Cattani