Sebbene i dati Istat confermino l’efficacia dei sussidi energetici nel compensare l’impatto dei prezzi per le famiglie più povere, il quadro complessivo resta drammatico. I bonus hanno rappresentato un sollievo parziale, ma non hanno affrontato la radice del problema: l’insostenibile aumento dei costi energetici che continua a colpire le tasche di milioni di famiglie.
L’aumento delle soglie ISEE ha sì ampliato la platea dei beneficiari, ma non possiamo dimenticare una scelta che ha penalizzato pesantemente il ceto medio: il ripristino degli oneri di sistema nelle bollette energetiche. Durante il governo Draghi, questi oneri erano stati eliminati, offrendo un sollievo a tutte le famiglie. La decisione dell’attuale Esecutivo di reintrodurli e di ripristinare l’IVA al 10% hanno rappresentato un aggravio ulteriore, colpendo in particolare quelle famiglie del ceto medio che già faticano ad arrivare a fine mese e che difficilmente beneficiano dei bonus.
Inoltro, il costo del GAS da cui dipende il costo dell’energia elettrica è aumentato nell’ultimo trimestre e gli accordi del nostro governo con il governo Trump per il gas liquefatto americano ci fanno presagire una tendenza al rialzo inevitabile dovuta ai costi più elevati per trasporto e logistica e, quindi, un aggravio di spesa per famiglie e imprese.
“Questa situazione è insostenibile”, afferma Anna Rea, Presidente di ADOC Nazionale. “Le famiglie sono costrette a tagliare altre spese essenziali per far fronte alle bollette. Non si può affrontare un problema così strutturale solo con i bonus. Se non ora, quando? Occorre abbassare il costo dell’energia urgentemente ed affrontare concretamente il caro energia”.