L’Associazione Luca Coscioni denuncia l’ennesimo ritardo della Regione Lazio nella trasmissione dei fondi destinati alle persone con disabilità gravissima. Nella provincia di Viterbo, e in particolare nel distretto di Vetralla, alcune famiglie segnalano di aver ricevuto solo la mensilità di gennaio dell’Assegno di Cura, mentre da febbraio a oggi non è stato erogato alcun contributo. Questa interruzione sta creando gravi difficoltà economiche alle famiglie e alle persone con disabilità, costrette a sostenere da sole i costi dell’assistenza.

Dichiara Sabrina Di Giulio, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e malata di SLA: “La Regione Lazio non paga il fondo della disabilità gravissima al nostro distretto di Vetralla dal mese di gennaio. Malgrado i nostri solleciti, e quelli del distretto, ad oggi non ci sono notizie sui fondi. Mi rivolgo direttamente al Presidente della Regione Francesco Rocca perché intervenga e sblocchi questa situazione. È una condizione insostenibile per chi, come me, dipende da questo contributo per garantire l’assistenza quotidiana. Questi fondi sono essenziali per chi convive con una malattia come la mia, e permettono di ricevere cure adeguate e di vivere con dignità”.

Nonostante i numerosi solleciti inviati dagli enti locali, la Regione Lazio non ha ancora sbloccato i fondi, lasciando molti nuclei familiari in una condizione di incertezza insostenibile.

Dichiara Rocco Berardo, Coordinatore delle iniziative per i diritti delle persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni: “È davvero inaudito che le persone con disabilità e malattie così invalidanti vengano penalizzate e dimenticate in questo modo. Chiediamo alla Regione Lazio di provvedere immediatamente allo sblocco delle risorse dovute e di garantire tempi certi e regolari nell’erogazione dei contributi, indispensabili per assicurare dignità e assistenza a persone che necessitano di cure continuative”.

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.