Il mondo del lavoro attuale è sempre più competitivo e ad oggi una laurea non è sinonimo di lavoro certo. Per rendersi maggiormente attrattivi, o semplicemente per acquisire nuove competenze, sono sempre più i laureati che decidono di proseguire gli studi. Ti sei appena laureato e ti chiedi quale sia il prossimo passo? Master o dottorato? Scopriamo insieme differenze, opportunità e prospettive occupazionali.
Dottorato: cos’è e come accedervi
Il Dottorato di ricerca rappresenta il più alto livello di formazione universitaria a cui si accede dopo aver conseguito una laurea magistrale o specialistica previo superamento del relativo bando. Consiste in un percorso della durata di 3-4 anni durante il quale il dottorando si dedica ad un progetto di ricerca, nonché all’approfondimento di una metodologia di ricerca in uno specifico settore. L’esperienza di dottorato varia a seconda dell’ateneo, ma generalmente oltre alla principale attività di ricerca, consente anche di svolgere attività di supporto alla didattica, scrittura di pubblicazioni e talvolta anche esperienze all’estero e/o con enti e imprese affiliate. Al termine di questo percorso e in seguito alla stesura dell’elaborato di tesi, si consegue il titolo di Dottore/Dottoressa di ricerca.
Perché sceglierlo: motivazione e sbocchi professionali
Il dottorato di ricerca permette di acquisire approfondite conoscenze in uno specifico settore e competenze avanzate in metodologie di ricerca, sviluppando un approccio scientifico e innovativo. Se sei una persona dotata di grande curiosità intellettuale e sogni una carriera nella ricerca il dottorato potrebbe fare al caso tuo! Infatti, l’obiettivo di questo percorso formativo è proprio la preparazione ad una carriera nella ricerca acquisendo competenze richieste nell’ambito della carriera universitaria o in centri di ricerca avanzata, pubblici o privati. E’ inoltre fondamentale nel caso tu voglia diventare professore/professoressa universitario/a.
Permette, infatti, di acquisire competenze trasversali che vanno al di là della padronanza di una materia specialistica e spendibili anche oltre l’ambito della ricerca: la capacità di affrontare problemi complessi, gestire progetti e imprevisti, lavorare in un team e comunicare efficacemente i risultati del proprio lavoro.
Prospettive occupazionali
A un anno dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca, il tasso di occupazione è pari al 91,2% con la maggior parte dei dottorati impiegati in professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Questi dati risultano decisamente più elevati di quelli registrati tra i laureati di secondo livello, indicando come la formazione post-laurea rappresenti un valore aggiunto. Quattro neodottori su dieci lavorano con assegno di ricerca. Circa un quarto (24,8%) ha trovato un’occupazione stabile con contratto a tempo indeterminato, mentre il 19,8% è assunto a tempo determinato. Una minoranza, pari al 7% svolge attività autonoma come libero professionista, lavoratore in proprio o imprenditore. Solo il 4,7% può contare su una borsa post-doc, di ricerca o di studio. Tutte le altre forme contrattuali sono meno diffuse: meno dell’1% ha un contratto formativo e il 2,5% lavora in collaborazione coordinata e continuativa.
Approfondimento STEM
Il 70% dei dottori di ricerca del 2024 proviene da un corso di laurea nell’ambito STEM! I dottorati più scelti sono quelli nell’ambito delle scienze della vita, seguono le scienze di base, e l’area di ingegneria, con una forte prevalenza rispetto alle scienze umane e quelle economiche, giuridiche e sociali.
Master: cos’è e come accedervi
Il Master è un corso di formazione post laurea che permette di acquisire competenze specialistiche in un determinato settore professionale. Si distinguono master di 1° livello, ai quali si accede con laurea triennale, e master di 2° livello, ai quali si accede con laurea magistrale. Entrambe le tipologie possono essere erogate sia da università che da istituti privati (come ad esempio le business school).
Sono generalmente corsi pratici e interattivi che affiancano attività didattiche classiche ad attività pratiche come workshop e lavori di gruppo. Inoltre, molti master facilitano l’inserimento nel mondo del lavoro tramite stage. La durata di un master è altamente variabile, da pochi mesi fino a due anni a seconda del corso scelto. Spesso sono strutturati in modo tale da permetterne la fruizione anche a chi già è inserito nel mondo del lavoro, con formule weekend o possibilità di attività didattiche da remoto.
Perché sceglierlo: motivazione e sbocchi professionali
Il master è un ottimo modo per acquisire competenze pratiche, ricercate e spendibili nel mondo del lavoro nonché per avere un trampolino di lancio (o reinserimento) per la propria carriera grazie a stage e convenzioni date dal master stesso. Con i master è possibile non solo proseguire la propria formazione in un ambito affine a ciò che si è studiato, ma anche acquisire conoscenze complementari o reinventarsi, combinando diversi tipi di conoscenza per creare un profilo interessante e multidisciplinare. Facendo un esempio pratico: un laureato in materie scientifiche come biologia, farmacia o biotecnologie potrebbe decidere di approfondire le proprie competenze in materia normativa e svolgere un master in ambito regolatorio o acquisire competenze totalmente nuove come il marketing e la comunicazione per reinventarsi in un ruolo commerciale, molto ricercato dalle aziende.
Prospettive occupazionali
A un anno dal conseguimento del master, il tasso di occupazione è complessivamente pari all’84,4%: 81,6% per i diplomati di master di primo livello e 87,3% per i diplomati di secondo livello. Un dato variabile a seconda dell’area disciplinare e che, come per il dottorato, è più alto rispetto al tasso di occupazione registrato tra i laureati di primo e di secondo livello a un anno dal titolo. Inoltre, i laureati necessitano di un tempo più lungo per raggiungere i livelli occupazionali dei diplomati di master, per cui possiamo affermare che il master può essere una formazione utile sul mercato del lavoro.
Quindi cosa scegliere?
In conclusione, master e dottorato sono due percorsi molto diversi tra loro per struttura, scopo e sbocchi professionali. Non esiste una scelta universalmente giusta o sbagliata, per cui scegli in base ai tuoi principali obiettivi e al tipo di carriera a cui aspiri. Investire nella formazione post laurea significa investire su te stesso, sul tuo futuro e sulla possibilità di costruire un profilo professionale unico e competitivo.
Bibliografia e sitografia:
AlmaLaurea. Profilo dei Dottori di ricerca 2024 – Report 2025
Informazioni generali sul Dottorato di ricerca, Sapienza Università di Roma
AlmaLaurea. Condizione occupazionale dei dottori di ricerca – Report 2025
AlmaLaurea. Condizione occupazionale dei Diplomati di master – Report 2025
Rubrica a cura di Generazione Stem
Biografia autrice
Sara D’Onofrio è laureata in Biotecnologie con specializzazione in Biotecnologie Molecolari e Cellulari e ha conseguito un master in Healthcare & Life Science Management. Lavora nell’editoria scientifica e, nel tempo libero, coltiva le sue passioni: il suo cane, la lettura, la pittura e la divulgazione della scienza in modo accessibile, specialmente tra i più giovani. Proprio questo interesse l’ha portata a collaborare come mentor e contributor per Generazione STEM.