Dal 10 Ottobre è entrata in vigore la legge italiana sull’Intelligenza artificiale. La Legge n. 132/2025, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2025, stabilisce il reato di deepfake, uno dei punti principali della normativa che pone l’Italia come primo paese europeo ad adottare un testo su questa tecnologia.
Il reato di deepfake: cosa prevede la legge
Con il termine “deepfake” si intende, secondo la definizione fornita dall’AI Act, un’immagine, un audio o un video generati o manipolati dall’intelligenza artificiale, che rappresentano persone, luoghi, oggetti o eventi esistenti in modo falsamente autentico. Si tratta dunque di contenuti che, pur essendo artificiali, appaiono realistici e possono facilmente ingannare lo spettatore sulla loro veridicità.
Per i consumatori è una buona notizia: vuol dire maggiore tutela contro gli abusi digitali e un passo avanti nella lotta alla manipolazione online. Ma serve comunque attenzione: riconoscere un deepfake non è sempre facile, e la consapevolezza resta il primo strumento di difesa. Come riportato in Gazzetta ufficiale il 25 settembre scorso: “Chiunque cagiona un danno ingiusto ad una persona, cedendo, pubblicando o altrimenti diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Inoltre è aggiunto che questo delitto è “punibile a querela della persona offesa”. Dunque, un nuovo reato punirà chi provoca un danno tramite la creazione di video e immagini deepfake.
Collegamento con il Regolamento UE AI Act
Questa disposizione non entra in contrasto con il regolamento europeo, che prevede il divieto dei sistemi di IA manipolativi e l’obbligo di etichettatura per i contenuti sintetici (es. video deepfake). Sarà sicuramente interessante vedere come le piattaforme digitali (es. TikTok, Instagram, Telegram) dovranno adeguarsi, ma si attendono i decreti attuativi per chiarire i loro obblighi precisi.
Per ulteriori approfondimenti, avevamo già affrontato il tema qui.
Fonte: IlSole24ore
Foto: IA