Esce per Aulicus Classics Mandolin in Concert (ALC 0148) l’ampio progetto artistico nato dalla passione del chitarrista e compositore Francesco Di Giovanni per il particolarissimo suono del mandolino. Una passione divenuta musica vissuta grazie al magico incontro con la mandolinista Olena Kurkina e con l’Orchestra Mandolinistica Costantino Bertucci. Un fortunato combinato composto dal quale confluiscono in un unico album 6 importanti lavori: la Fantasia per Orchestra a plettro, il Preludio e fuga e il Tema con variazioni, la Sonata per mandolino, la Suite “Marco Polo” e il Concerto per Clavicembalo e Orchestra a Plettro.
Una collaborazione nata in realtà già dal 2012 quando semplicemente Francesco Di Giovanni iniziò come chitarrista all’interno dell’orchestra. Cresciuta però nel tempo grazie all’innata vocazione compositiva di questo autore abituato ad attraversare generi e linguaggi sul sottile filo delle corde, se pure non solo, siano esse della chitarra o del mandolino – straordinariamente radicato nella cultura italiana – con le sue forse poco conosciute capacità espressive e la sua straordinaria duttilità.
Se da una parte, quindi, l’Orchestra Costantino Bertucci porta avanti dal 1990 la tradizione del mandolino rinnovando in chiave moderna le melodie storicamente legate a questo strumento tipicamente italiano. Francesco Di Giovanni ha scoperto, grazie a loro, la forza creativa e musicale di questo strumento e l’ha affrontata con il piglio, qualche volta l’audacia, di una scrittura che risente spesso del suo feeling jazzistico.
Le opere di Francesco Di Giovanni per mandolino
La prima opera, del 2013, è la Fantasia per Orchestra di Plettri in quattro movimenti: Allegro, Andantino, Rondò, Allegro Vivace. Nel Secondo e Quarto tempo di quest’opera, il primo mandolino di Olena Kukina si cimenta anche in soli prettamente jazzistici mostrando le doti di questo strumento, alle prese con un linguaggio per lui nuovo e insolito.
Alla Fantasia segue, nel 2016, il Preludio e Fuga, nel quale due mandolini concertanti, rispettivamente quello di Olena Kurkina e quello di Aldo Arbusti, dialogano amabilmente alternandosi e unendosi all’Orchestra. Anche qui sono presenti soli di carattere jazzistico per entrambi i solisti.
Nel 2018 vede la luce Tema con Variazioni, un Concerto per Mandolino solo ed Orchestra, costruito appunto nella forma del Tema con Variazioni in omaggio al virtuosismo della Kurkina.
Infine, il 2019 è l’anno di composizione del Concerto per Clavicembalo e Orchestra di Plettri, un’opera in quattro movimenti: Moderato, Adagio non troppo, Moderato, Allegro. Opera già rappresentata il 2 Novembre del 2019 a Roma in prima mondiale, presso l’Auditorium Spin Time in via Santa Croce in Gerusalemme, in occasione di un’importante manifestazione per l’abolizione della pena di morte nel mondo.
Nel Concerto per Clavicembalo e Orchestra di Plettri, Francesco Di Giovanni valorizza e riscopre in chiave moderna l’affascinante Clavicembalo, affidandolo al talento della pianista Gabriella De Nardo, sua infaticabile collaboratrice nonché compagna di vita ora entrata stabilmente a far parte dell’Orchestra Bertucci. In questa opera il clavicembalo ha dunque l’insolita opportunità di cimentarsi con un linguaggio jazzistico, sia a livello armonico che ritmico-melodico, avventurandosi anche in brillanti soli. Ancora una volta non mancano gli ormai consueti interventi solistici di Olena Kurkina a impreziosire l’apporto mandolinistico reso al Clavicembalo, in questo caso incontrastato solista.
Vale la pena ricordare che oltre a questa produzione per l’Orchestra, Francesco Di Giovanni nel 2014 ha scritto altre due opere: una Sonata per Mandolino o Domra (strumento musicale russo simile al liuto), ed il Quartetto Marco Polo, per l’omonima formazione cameristica costituita da due Mandolini, una Chitarra ed una Chitarra contrabbasso, in cui figurano la Kurkina ed altri tre componenti dell’orchestra. La Sonata per Mandolino o Domra, scritta per Olena Kurkina, è ispirata ai paesaggi dell’Est Europeo ed è eseguibile anche sulla Domra, un mandolino russo a quattro corde. È composta da tre movimenti: Allegro, Valzer e Presto.
Anche la Suite Marco Polo è in tre movimenti: Allemande, Minuetto e Giga ed è ispirata alla musica antica, pur conservando la propria essenza jazzistica.
A queste opere originali si aggiungono numerosi arrangiamenti di brani famosi, più volte eseguiti in pubblico con notevole successo. Il primo è quello di My Favourite Things di Rodgers Hammerstein, divenuta peraltro sigla di Fahreneit di Radio 3, a cui segue Wave del brasiliano A. C. Jobim; poi ancora Notte Che Se Ne Va del nostro Pino Daniele ed anche una ironica e provocatoria Gimme Some Loving dello Spencer Davis Group, a dimostrare le capacità espressive e la duttilità di questo straordinario strumento che è il mandolino, profondamente radicato nella nostra cultura.