La Radura
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LA RADURA (Die Lichtung)
SINOSSI
Roma: tra i ruderi dei vecchi mercati generali, si apre una “radura” , ovvero uno spazio reale e simbolico in cui riaffiorano le voci dimenticate di una città che ha smarrito se stessa. Nella radura, uomini e donne orfani di identità cercano di riconoscersi in una città che li ha dimenticati. Attorno a loro, il potere prepara la costruzione di un casinò che promette ricchezza, ma crea un vuoto che cancella la memoria e l’identità d’ognuno.
Attorno a quel vuoto si muovono diversi personaggi dai nomi evocativi: Mamma Roma, Maddalena, i “ragazzi di vita”, un sindaco-imprenditore dal nome brechtiano: Mackie Messer.
La radura diventa allora un luogo di scontro e di contraddizione, ma anche il teatro di una resistenza minima e collettiva, dove la musica di una misteriosa “musical box” restituisce alla comunità la possibilità di risvegliarsi dal torpore dell’indifferenza.
La Radura è un rito laico sulla resistenza della speranza e sulla possibilità, ancora, di una rinascita collettiva.
Note di regia
In questa esperienza collettiva si e’ cercato di lavorare sul conflitto che l’umanita’ che abita la “Radura” ha con lo spazio nel quale vive: in quel luogo attori e personaggi inventano espedienti per resistere e ritrovarsi.
I legami personali consueti lasciano il posto a relazioni che sempre passano per un territorio che e’ memoria, nostalgia, voglia di riscatto, istinto di conservazione e smania di rivoluzione.
Tutte e tutti coloro che hanno partecipato al progetto, che e’ sempre una fase di passaggio come nella tradizione di Controchiave, hanno messo la propria creativita’ al servizio del Teatro e del Cinema, provando a sperimentare tecniche e linguaggi diversi, in osmosi tra loro, con generosita’ e coraggio.