I dati diffusi oggi da ISTAT sulle vendite al dettaglio di settembre 2025 rappresentano un segnale tangibile della crisi che sta colpendo i consumatori e che, come Adoc, denunciamo da tempo.
I numeri di settembre sono il chiaro riflesso dell’effetto inflazione sul potere d’acquisto: in termini reali, le famiglie sono costrette a spendere di più per acquistare di meno,” dichiara Anna Rea, Presidente Nazionale ADOC. “Il calo congiunturale registrato sia in valore che in volume, che interessa in modo generalizzato i beni alimentari e non alimentari, fotografa una contrazione netta e diffusa della spesa. I consumatori mostrano un atteggiamento di estrema cautela, il potere d’acquisto tra i più bassi d’Europa continua a ridursi e, mentre il disagio delle famiglie cresce, non si intravedono spiragli per sostenere le buste paga e riattivare la crescita. Senza risposte da parte del Governo, la ripresa dei consumi resta estremamente fragile.

La Legge Finanziaria rappresenta un’occasione immediata per dare un segnale concreto, soprattutto alla luce della debolezza e delle risposte finora insufficienti messe in campo, e un po’ di ossigeno alle famiglie in difficoltà, in attesa di risposte più strutturali necessarie per contrastare la perdita del potere d’acquisto.
Per questo Adoc ha inviato ai Parlamentari una serie di proposte di emendamenti che prevedono la defiscalizzazione dell’acquisto dei libri scolastici; la riduzione dell’IVA al 5% sui prodotti per la prima infanzia; l’azzeramento dell’IVA sui beni di prima necessità; la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema sulle bollette di elettricità e gas; l’eliminazione dei sussidi incrociati e la cancellazione degli oneri impropri dalle tariffe.
Ci auguriamo che queste proposte vengano sostenute e condivise da tutte le forze politiche.