Gestione dei fondi europei, documento presidio dei Commercialisti - redigo.info

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La corretta e sana gestione delle risorse, in particolare di quelle provenienti dall’Unione Europea, costituisce non solo un dovere amministrativo, anche lo strumento per rafforzare la responsabilità degli operatori economici e consolidare la credibilità e la reputazione del sistema economico nazionale rafforzando, di fatto, la legittimazione dell’azione pubblica.

Nell’attuale contesto economico e istituzionale, la tutela dell’integrità pubblica rappresenta un elemento chiave per lo sviluppo sostenibile del Paese.

In tale prospettiva, il Documento “Conflitto di interessi e integrità pubblica: il ruolo strategico dei Commercialisti nella gestione dei fondi europei“, disponibile all’utenza dal 24 novembre c.m., offre un quadro operativo aggiornato del “conflitto di interesse” con l’intento di:

– offrire strumenti di comprensione del complesso apparato regolatorio di riferimento e

– valorizzare il contributo tecnico e deontologico che la categoria dei Commercialisti può offrire agli enti pubblici coinvolti nella gestione dei fondi della politica di coesione e del PNRR.

Gestione consapevole, formazione e responsabilità individuale

Prevenire il conflitto di interessi non può ridursi a un adempimento formale; richiede consapevolezza, formazione e responsabilità individuale.

La nuova Programmazione europea 2021– 2027 e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza impongono un approccio integrato dei presidi di legalità, idoneo ad assicurare che le risorse siano gestite in modo tracciabile e conforme ai principi di correttezza e trasparenza e che eventuali fenomeni di maladministration siano preventivamente intercettati, o rilevati e puniti.

Le tematiche trattate rivestono significativo interesse per i Commercialisti che, in ragione delle competenze e conoscenze professionali di cui dispongono, rappresentano un valido supporto per l’implementazione all’interno della Pubblica amministrazione di:

a. presidi organizzativi e strumenti di controllo effettivi ed efficaci;

b. Sistemi di Gestione e Controllo (Si.Ge.Co.) conformi ai precetti regolamentari;

c. strategie di audit che consentano di individuare tempestivamente rischi di frode e conflitto di interessi.

In tale prospettiva, il ruolo del Commercialista si estende dalla consulenza alla formazione, dalla governance alla verifica, consolidando la professione come presidio di legalità e credibilità per l’intero sistema.

Del resto, le disposizioni sul conflitto di interessi si applicano a una platea ampia: dipendenti pubblici, dirigenti, titolari di incarichi politici, soggetti esterni quali collaboratori, consulenti, componenti di commissioni o organi, inclusi i Commercialisti quando coinvolti nei processi decisionali e amministrativi.

Invitiamo alla lettura integrale della pubblicazione su redigo.info

Redazione redigo.info

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