Personal Trainer e Life Coach: come diventarlo?

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Come diventare Personal Trainer e Life Coach? Esiste un percorso formativo ideale da seguire? Ecco tutta la verità e nient’altro che la verità!

Il lavoro del Personal Trainer e del Life Coach è diventato molto popolare negli ultimi anni, quindi è necessario fare chiarezza: cosa può e cosa NON può fare questa figura professionale?

PS. Se hai dubbi o domande scrivimi all’indirizzo mail danieldragomir8@gmail.com

Cosa fa il Personal Trainer?

Il Personal Trainer, invece, è una figura professionale nata tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, ispirata alle grandi star hollywoodiane che, per la prima volta, introdussero la figura dell’allenatore personale.

Nel tempo questa figura si è evoluta notevolmente, soprattutto negli ultimi 10-15 anni, fino a diventare una professione molto diffusa e competitiva. Per questo motivo, oggi più che mai, è fondamentale sapersi differenziare.

È importante ricordare la differenza tra l’istruttore di sala e il personal trainer.

L’istruttore di sala ha il compito di mantenere l’ordine, mostrare gli esercizi e correggere eventuali errori gravi, ma non può seguire costantemente ogni persona.

Il coach personale, invece, lavora “one to one”, segue il cliente in ogni fase dell’allenamento, fornisce feedback continui e costruisce un percorso personalizzato in base alle sue esigenze e al suo stile di vita.

Gli obiettivi principali di un Personal Trainer sono:

  • Far raggiungere al cliente i propri obiettivi in modo concreto e realistico

  • Personalizzare allenamento e stile di vita in base alle caratteristiche individuali

  • Essere una guida e un motivatore costante

  • Garantire risultati ottimizzando tempoenergie e risorse economiche

Tuttavia, il lavoro di un trainer non si esaurisce con la consegna della scheda o con la fine della sessione di allenamento.

Il vero compito del trainer è educare a uno stile di vita sano, aiutando i propri allievi a migliorare alimentazionemovimento quotidianoqualità del sonno e gestione dello stress.

Il Personal Trainer diplomato nasce da una particolarità del sistema: per svolgere questa professione, infatti, non è obbligatoria la laurea in Scienze Motorie, ma è sufficiente ottenere un diploma riconosciuto dal CONI o da enti di formazione accreditati.

Negli ultimi anni, molte aziende hanno colto questa opportunità, offrendo corsi brevi e certificazioni che, in poche ore o settimane, rilasciano un attestato da Personal Trainer.

Cosa NON fa il Personal Trainer?

Un PT non può prescrivere diete.

Nello specifico, non possono essere date diete con grammature, non possono essere prescritti range di macronutrienti e apporti calorici, e non possono essere dati “consigli alimentari”.

Tutte queste cose rientrano nell’abuso di professione.

Tuttavia, il PT può divulgare le linee guida CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) per la popolazione generale e le linee guida ISSN (Istituto Superiore di Sanità Nazionale) per la popolazione sportiva.

Ci sono stati casi di denunce a PT che prescrivevano diete e le conseguenze sono state:

  • 10.000 euro di multa.
  • 160 ore di servizi sociali.
  • Fedina penale sporca, ovviamente

Di conseguenza, non pubblicizzate le vostre conoscenze in nutrizione o come servizi sui social,  su bigliettini da visita, e via dicendo.

Le uniche gure professionali abilitate a prescrivere diete sono il dietista, il biologo e il medico.

Il termine “nutrizionista” viene utilizzato principalmente per indicare il biologo che si occupa di  nutrizione (“biologo nutrizionista”) ma in realtà è un “titolo culturale”, non abilitante.

Pertanto, un medico può essere chiamato nutrizionista, un biologo può essere chiamato nutrizionista, e un dietista può essere chiamato nutrizionista.

Ecco le differenze principali tra le professioni:

  1. Dietista >> Dopo la laurea triennale in dietistica può prescrivere diete in autonomia ma sotto prescrizione e ricetta del medico curante
  2. Biologo >> Dopo la laurea quinquiennale (oppure 3+2) può superare l’Esame di Stato per poi operare completamente in autonomia sulle diete ma senza la parte di diagnosi mediche e farmacologia
  3. Dietologo >> Dopo la laurea in medicina si specializza in nutrizione e può prescrivere farmaci ed effettuare diagnosi

Qualsiasi medico, dal medico dello sport, al ginecologo ed al cardiologo, può prescrivere diete dal punto di vista legale, ma non il Personal Trainer.

Cosa fa il Life Coach?

Il Life Coach è un professionista, supportato da una formazione specifica, che aiuta le persone a trovare la via d’uscita da situazioni di stallo o difficoltà.

L’obiettivo è renderle più produttive e realizzate nella propria vita, offrendo supporto nel percorso di crescita personale.

In Italia, la figura professionale del Life Coach è normata dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013.

Tuttavia, non esiste ancora un ordine o un albo riconosciuto, proprio come accade per il Personal Trainer, a differenza degli psicologi.

Non esiste un percorso unico per diventare Life Coach, ma un background accademico in Psicologia o Scienze della Formazione fornisce una solida base di partenza.

Questi studi vanno poi integrati con Master, corsi specialistici o seminari promossi dalle principali associazioni di coaching in Italia.

Tra le competenze pratiche che si acquisiscono:

  • L’ascolto attivo per comprendere a fondo le necessità del cliente.

  • La capacità di instaurare un rapporto di fiducia.

  • L’arte di formulare domande efficaci per stimolare la riflessione.

  • Un’approfondita conoscenza delle implicazioni etiche fondamentali.

Un Life Coach professionista lavora in affiancamento al cliente sul suo percorso di miglioramento e crescita personale, emotiva e professionale.

L’intervento si concentra su due fronti principali:

1) Identificare le leve motivazionali: in questo caso il coach aiuta a scoprire passioni, valori, talenti e relazioni positive che fungono da carburante per il cambiamento desiderato.

2) Individuare gli ostacoli al progresso: il coach assiste il cliente nel riconoscere e affrontare paure, abitudini negative, credenze limitanti o legami tossici che impediscono il successo.

Le mansioni fondamentali del lavoro del Life Coach sono dunque:

  • Scoprire, chiarire e mettere in ordine gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere.

  • Guidare il cliente in una scoperta personale e profonda di questi stessi obiettivi.

  • Fare in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso.

  • Lasciare piena autonomia e responsabilità alla persona in carico.

Cosa NON fa il Life Coach?

Il Coaching non deve essere confuso con un percorso terapeutico.

Sebbene l’obiettivo principale sia il miglioramento della salute psico-fisica della persona, il coach opera in un ambito ben definito.

Un buon coach è in grado di valutare fin dal primo colloquio se l’obiettivo o il problema del cliente rientri in ambiti strettamente clinici o specialistici.

In quel caso, indirizzerà il cliente verso figure professionali adatte come medici, nutrizionisti o psicologi.

È fondamentale chiarire bene cosa non è ma soprattutto cosa non fa un professionista del life coaching. Il coach non è una figura generica che si sostituisce agli specialisti della salute.

Il Life Coach non è:

  • Un Medico >> Non formula diagnosi, non prescrive medicinali, terapie o visite specialistiche, e non si sostituisce al medico curante o allo specialista.

  • Uno Psicologo o Psicoterapeuta >> Lo psicologo lavora sull’analisi di disagi e problematiche psicologiche, esplorando le dinamiche che hanno portato alla loro manifestazione.

  • Un Counselor >>Il counselor offre sostegno attraverso l’ascolto e aiuta a comprendere come si è arrivati alla condizione attuale.

  • Un Consulente o un Formatore>> Il consulente è un esperto settoriale che fornisce consigli e spiega esattamente cosa fare passo dopo passo.

Mentre lo psicologo spesso si concentra sull’esplorazione del passato per risolvere il problema, il Life Coach parte spesso dalla situazione presente.

Il suo lavoro è orientato alla costruzione di azioni concrete che conducono in avanti verso l’obiettivo definito.

Il coach parte dal presupposto che il cliente abbia già dentro di sé le risorse e la soluzione, o perlomeno l’idea chiara dell’obiettivo da raggiungere.

Il suo ruolo principale è aiutare il cliente a vedere la propria soluzione con maggiore chiarezza e a canalizzare le energie.

Il Personal Trainer e Life Coach Specializzato

Se avessi un dolore atroce al ginocchio, dubito che ti faresti operare dal medico di base… probabilmente correresti subito da un ortopedico specialista, giusto?

Ecco, nel marketing funziona allo stesso modo.

Non è una battaglia di prodotti o servizi, ma una battaglia di percezioni nella mente delle persone.

Quando un potenziale cliente ha un problema urgente, non vuole “provare” a caso: vuole affidarsi a uno specialista che trasmetta sicurezza, esperienza e risultati.

E qui entra in gioco il concetto di nicchia di mercato

Ma cos’è, in concreto, una nicchia?

È un segmento specifico del mercato formato da persone con esigenze, obiettivi o desideri particolari.

Nel mondo del fitness e del personal training online, alcune nicchie molto forti possono essere:

  • ‍Imprenditori

  • Chi si allena in casa

  • ️‍Atleti d’élite

  • Persone con disabilità fisiche

  • Over 60 o anziani

  • Appassionati di allenamento funzionale

Un consiglio pratico: usa Google Trends per analizzare la tua nicchia e capire se c’è domanda reale e costante nel tempo.

Perché puntare su una nicchia?

Perché ti permette di offrire un servizio mirato, costruire fiducia e autorevolezza e differenziarti dai classici trainer “per tutti e per nessuno”.

Come scegliere la nicchia giusta:

  • Segui le tue passioni personali (quali tipi di allenamento ti entusiasmano di più?)

  • Valuta le tue competenze specifiche (in cosa sei realmente più bravo?)

  • Analizza la domanda di mercato (esiste abbastanza pubblico disposto a pagare per quel servizio?)

Ricorda: essere un generalista ti farà sembrare uno dei tanti.

Essere uno specialista di nicchia, invece, ti farà diventare il punto di riferimento che tutti vogliono contattare.

I 3 punti chiave da sapere

Quando costruisci la tua offerta di coaching online, ricorda sempre che i clienti acquistano per 3 motivi principali:

1️⃣ Non sanno come fare da soli e cercano una guida esperta che li accompagni passo dopo passo.
2️⃣ Vogliono ottenere risultati più velocemente, senza stress né spreco di tempo.
3️⃣ Si fidano della tua esperienza e dei risultati che hai già ottenuto con altri clienti.

Questi tre elementi devono emergere in ogni tua proposta di valore, nei tuoi contenuti e in tutto ciò che comunichi online.

Ora, c’è un aspetto fondamentale che molti trascurano: la semplicità.

Offrire troppe opzioni rischia di confondere e bloccare il cliente, creando quello che viene chiamato il “Paradosso della Scelta”

Per evitarlo:

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Daniel Dragomir