A Erbezzo riapre il bistrot della comunità: inaugurato “868 Bistrot” a Cappella Fasani

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Sabato 29 novembre, a Cappella Fasani, piccola frazione del Comune di Erbezzo, è stato inaugurato 868 Bistrot, il nuovo locale aperto dai fratelli Ivan e Michele Bombieri. Un bistrot a 868 metri di altitudine (da qui il nome dell’attività), con bar, cucina e gastronomia: un progetto nato dal desiderio di ridare vita a un luogo chiuso da tempo, appartenuto ai genitori, e restituire alla comunità un punto di riferimento e di aggregazione.

Alla cerimonia erano presenti amministratori locali, tra cui il sindaco Alessio Leso, il vicesindaco di Grezzana Zeno Falzi, e il presidente del GAL Baldo-Lessinia, Ermanno Anselmi, che ha sostenuto l’iniziativa e ne ha sottolineato il valore sociale per il territorio. «È importante sostenere iniziative che svolgono una funzione sociale nei nostri piccoli villaggi di montagna, perché creano comunità, aggregazione, incontro e relazione», ha dichiarato Anselmi, rimarcando come una presenza stabile come il bistrot possa contribuire a mantenere residenti e servizi essenziali in quota.

Lo stesso GAL ha finanziato l’attività dei fratelli Bombieri con un recente bando dedicato alle attività extra agricole, l’ISL03, con il PSL F.U.T.U.R.A..

Anselmi ha definito la riapertura come un progetto che «permette alla gente di rimanere come residente e custode del paesaggio, offrendo servizi non solo ai visitatori del weekend, ma anche a chi vive qui tutto l’anno». Un investimento, quindi, che va oltre le logiche commerciali e si colloca dentro una visione più ampia di presidio sociale.

Grande soddisfazione anche dalle istituzioni locali. «Oggi è un giorno di festa per Cappella Fasani e per il Comune di Erbezzo» ha dichiarato il sindaco Alessio Leso. «Inauguriamo un’attività che è un segnale molto forte per il futuro, il coraggio e l’iniziativa di questi ragazzi». Il primo cittadino ha ricordato il valore simbolico della riapertura di un locale che, da sempre, rappresentava un punto di incontro per la frazione: «Sappiamo bene cosa voleva dire avere il locale chiuso: significa perdere un luogo di aggregazione. Con coraggio e iniziativa hanno saputo coniugare tradizione e innovazione».

I fratelli Bombieri con Falzi, Leso e Anselmi.

Un tema ricorrente – quello della socialità nelle terre alte – che Leso ha ampliato con riferimento alle sfide dello spopolamento: «Le montagne vivono tempi difficili, socializzare è sempre più complesso. Ora abbiamo un luogo in cui intrecciare nuove relazioni, idee e servizi».

Visibilmente emozionato, Ivan Bombieri, chef con esperienze internazionali – anche sulle navi da crociera – ha ringraziato i presenti e la famiglia: «Noi siamo qui anche grazie a tutti voi, e un ringraziamento grande va ai nostri genitori». Una scelta di ritorno alle origini, fatta per riportare competenze e professionalità maturate nel mondo là dove tutto è cominciato: “a casa”, come lo definiscono i fratelli.

Michele e Ivan Bombieri.

Nel suo intervento conclusivo, Anselmi ha richiamato ancora una volta la missione del GAL: «Quando in un paese nasce un’attività, vuol dire presidiare quella comunità». E ha aggiunto: «Siamo qui per dare ali ai progetti di chi ha voglia di investire», annunciando che l’ente sta lavorando per continuare a destinare risorse alla montagna e a chi decide di vivere e intraprendere in aree marginali.

Il presidente ha chiuso con un invito semplice ma efficace, simbolo dell’essenza stessa del progetto: «Bisogna bere il caffè qui, la birretta, frequentarlo questo locale. Così si contribuisce alla vitalità di una piccola frazione come può essere, nel caso specifico, Cappella Fasani».

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