Di seguito brevi aggiornamenti ambientali:
REGOLAMENTO BATTERIE
Nel Consiglio dei Ministri del 5 novembre u.s. è stato approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo che introduce disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale al Regolamento Batterie 2023/1542. In particolare, il provvedimento definisce i nuovi obblighi per i produttori a livello nazionale, nonché il nuovo quadro sanzionatorio. Il testo del provvedimento sarà ora trasmesso al Parlamento e assegnato alle Commissioni competenti ai fini dell’espressione dei pareri. Successivamente, sarà nuovamente approvato dal CdM in via definitiva e quindi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
REACH
Si segnala che il 5 novembre u.s. il Member State Committee di ECHA ha confermato l’inserimento in Candidate List del ritardante di fiamma DBDPE (1,1′-(ethane-1,2-diyl)bis[pentabromobenzene]) CAS 84852-53-9. L’inserimento della sostanza è stato determinato dalle sue proprietà vPvB – very persistent and very bioaccumulative e dall’impiego in numerosi settori industriali. Come riportato da ECHA questa identificazione supporterà il più ampio lavoro di restrizione sui ritardanti di fiamma bromurati. Si ricorda che a seguito dell’inserimento in Candidate List si innescano gli obblighi di segnalazione e notifica di cui agli art.7.2 e 33 del REACH, nonché la notifica allo SCIP Database, laddove la sostanzia sia presente negli articoli in concentrazione superiore allo 0,1%.
CIRCULARE ECONOMY ACT
La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica per la definizione del futuro Circular Economy Act (CEA). In allegato, la risposta di Orgalim alla consultazione e del position paper con le proprie raccomandazioni riguardo il CEA. In quest’ultimo viene ribadito che il Circular Economy Act rappresenta un’occasione unica per rafforzare la competitività delle industrie tecnologiche europee. In particolare, Orgalim ritiene che per raggiungere l’obiettivo di creare un mercato unico circolare armonizzato per i rifiuti e i materiali secondari sia fondamentale che il CEA integri la legislazione esistente – come il regolamento ESPR e il CRMA – senza sovrapposizioni. Inoltre, viene ribadito che l’uso di materie prime secondarie debba essere richiesto solo quando appropriato e giustificato dal punto di vista ambientale ed economico e che, per sviluppare la circolarità, sia necessario promuovere servizi circolari e modelli di business innovativi, anche attraverso incentivi economici. Infine, si sottolinea come la revisione della normativa RAEE debba essere proporzionata, con obiettivi realistici e standard obbligatori a livello UE.
Anche Confindustria ha risposto alla richiesta di contributi, con un documento, riportato come quarto allegato, in cui viene evidenziato come l’economia circolare rappresenti una leva strategica per la competitività industriale europea. Tra i messaggi chiave figura la necessità di un quadro normativo armonizzato e semplificato e di investimenti in tecnologie avanzate di riciclo, come supporto all’innovazione e alla digitalizzazione. Secondo Confindustria, infine, il CEA deve rafforzare il mercato interno delle materie prime seconde e introdurre strumenti economici e fiscali che incentivino la domanda di materiali circolari.
RAEE
E’ stato pubblicato l’ultimo studio di Eurostat riguardo la raccolta di RAEE nel 2023. Dalle statistiche emerge che 32,2 kg di nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche sono stati immessi sul mercato per persona, mentre ne sono stati ufficialmente raccolti solo 11,6 kg per abitante. Nel periodo 2015 – 2023, la quantità di AEE immesse è incrementata del 78%, mentre la raccolta di RAEE è cresciuta del 60%, mostrando progressi più lenti nel riciclo rispetto ai consumi. A livello europeo il tasso di raccolta nel 2023 è stato del 37,5%, calcolato rispetto al peso medio di AEE immesse sul mercato nei tre anni precedenti, valore molto inferiore all’obiettivo del 65% fissato dalla direttiva. Tre Stati membri hanno raggiunto tale soglia, mentre nove Paesi hanno superato il target di raccolta del 45%. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina web di Eurostat.
OMNIBUS I
Disponibili gli emendamenti relativi alla rendicontazione di sostenibilità e alla Due Diligence alla pagina web del Parlamento europeo.
Si riportano di seguito i punti chiave.
CSRD:
- Applicata alle aziende con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto di almeno 450.000.000€;
- La revisione degli standard ESRS dovrà essere condotta dalla Commissione entro sei mesi, concentrandosi sui dati meno rilevanti e dando priorità agli indicatori quantitativi;
- Le linee guida settoriali vengono rese volontarie e sostituiscono gli standard obbligatori.
CSDDD:
- Applicata alle aziende con una media di oltre 1.750 dipendenti e un fatturato netto di almeno 450.000.000€;
- Viene estesa l’armonizzazione completa;
- Si predilige un approccio risk based, dando priorità agli sforzi e alle informazioni sugli impatti ad alto rischio.
RAEE
L’Expert Group della Commissione europea sui RAEE si riunirà giovedì 27 novembre per discutere riguardo all’attuale metodologia di calcolo di raccolta RAEE, la presenza e il recupero di materie prime critiche all’interno dei RAEE e per una valutazione dell’attuale direttiva. Si condividono, in allegato, i documenti diffusi dalla Commissione europea in preparazione della riunione. Si invita a inviare eventuali commenti, domande o contributi al fine di poterli inoltrare tramite ANIE a Orgalim che li riporterà in sede di discussione. Le osservazioni scritte ai documenti potranno, invece, essere fornite fino al 22 dicembre 2025.
EUDR
si comunica che durante l’ultimo Consiglio Ambiente è stato discusso il tema delle semplificazioni del Regolamento sulla deforestazione (EUDR). Nel corso della riunione, l’Austria ha presentato un intervento in cui viene sottolineato come l’attuazione dell’EUDR rischi di comportare oneri amministrativi ed economici significativi lungo le catene del valore. Ha quindi invitato la Commissione a valutare interventi di semplificazione, proponendo inoltre di introdurre un meccanismo di “stop-the-clock”, ossia un rinvio dell’entrata in applicazione accompagnato da una clausola di revisione che consenta di introdurre successivamente modifiche semplificative al regolamento. A seguito dell’intervento, sette Paesi membri hanno confermato il proprio sostegno agli obiettivi principali del regolamento, mentre quattordici Stati hanno sostenuto la richiesta di posticiparne l’entrata in vigore di almeno un anno. Questi hanno posto l’attenzione sulla necessità di una semplificazione sostanziale del testo, anche tramite nuove valutazioni di impatto. La risposta della Commission europea ha evidenziato i punti principali della propria proposta: ridurre gli oneri amministrativi; alleggerire il carico di dati del database EUDR, senza compromettere gli obiettivi della normativa; esentare dall’obbligo di Due Diligence i micro e piccoli operatori provenienti da Paesi a basso rischio che vendono direttamente sul mercato europeo; concedere tempi di adeguamento più lunghi. La Commissione ritiene che la propria proposta offra semplificazione e certezza, includendo misure concrete come la soglia “de minimis” – che va incontro alle richieste austriache – soprattutto per i Paesi a basso rischio. In conclusione, la Commissione ha ribadito come la propria proposta mantenga un equilibrio tra la lotta alla deforestazione e la riduzione degli oneri amministrativi, offrendo più tempo e chiarezza agli operatori. L’alternativa sarebbe l’entrata in vigore del regolamento nella forma attuale, per tutti e simultaneamente, tra meno di due mesi.