Il mese di dicembre è storicamente il momento in cui più facilmente ci si può fermare a riflettere su temi importanti come il dono, la solidarietà, il senso di appartenenza. E’ interessante notare che, a proposito di questo mese, il calendario delle giornate internazionali ha affiancato, alle tradizionali feste religiose, ricorrenze civili molto significative e a esse interconnesse:
- la Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre);
- la Giornata mondiale del suolo (5 dicembre);
- la Giornata mondiale dei diritti umani (10 dicembre).
Tutte queste ricorrenze possono essere raccolte dentro il grande contenitore del “pensiero inclusivo” e del rispetto reciproco: un ambito all’interno del quale possiamo anche inserire alcune pratiche (il dono, il racconto) che da sempre accompagnano il mese di dicembre.
Di seguito, proviamo a suggerire alcune piste operative.
Raccontare, ascoltare, donare: un approccio in quattro passaggi
Ecco tre o quattro attività, piuttosto semplici, da programmare per il mese di dicembre sul tema del “racconto-dono”.
1.La staffetta narrativa
Si avvia un racconto collettivo a staffetta: l’insegnante avvia un racconto con due-tre frasi, i bambini a turno ne aggiungono una ciascuno. Oltre a costruire un racconto coerente nel senso tradizionale, l’insegnante condivide l’obiettivo di valorizzare il “dono della parola”. Può nascere un racconto surreale, fantastico, umoristico. Alla fine, si legge insieme, si cerca qualche “bagliore” narrativo, si riflette su come ogni voce abbia influenzato il testo finale.
2. Il calendario dei racconti
Si predispongono delle buste numerate per ciascuno dei primi ventitrè giorni di dicembre (fino all’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze di Natale).
Ogni mattina, un alunno o un gruppo di alunni estrae la busta del giorno: al suo interno troverà un suggerimento per una frase da scrivere, un disegno da realizzare o un breve brano da leggere alla classe. Il prodotto dell’alunno o del gruppo sarà mostrato alla classe e andrà a comporre un cartellone-ricordo (nel caso del brano da leggere, potrà essere affissa la consegna e il nome di chi ha letto).
3. I monologhi del cuore
Ogni allievo (o coppia/squadra) sceglie un “personaggio simbolico” (può essere un oggetto, un albero, una stella, un giocattolo) e scrive un breve monologo in prima persona (3–5 frasi) in cui quel personaggio esprime un pensiero, un augurio, un racconto per gli altri: delle piccole verità da regalare al mondo. I monologhi possono essere accompagnati da disegni da realizzare insieme e da condividere su un ipotetico “albero dei pensieri”.
Note e suggerimenti pratici per la realizzazione
Adattamenti per età
Nelle classi più piccole (prima e seconda) i suggerimenti possono partire da un’esperienza concreta e il lavoro orale dovrebbe prevalere su quello scritto. Si può chiedere alla classe, per esempio, di realizzare dei disegni e di aggiungere brevi didascalie. Nelle classi più grandi (quarta, quinta) il testo scritto può essere più articolato, curando coesione, creatività e ricchezza dei contenuti.
Adattamenti temporali
Il mese di dicembre è sempre molto intenso. Alcune delle attività proposte (per esempio il Calendario dei Racconti) richiedono una costanza giornaliera mentre altri (come i Monologhi del cuore) possono essere organizzati in alcuni momenti della settimana. E’ sempre bene dare spazio anche all’improvvisazione: se il racconto lo richiede, si può concedere più tempo.
Ambiente e atmosfera
È importante curare l’atmosfera con luci soffuse, musica leggera, candele (vere o finte) durante i momenti di ascolto. Se lo spazio lo consente, si può predisporrei un angolo “silenzio-narrazione” con coperte, cuscini, dove la classe può stare più como. Si può anche allestire lo spazio con cartellini come: “momento dell’ascolto”, “momento della discussione”, “momento della scrittura” (…) per segnalare i diversi passaggi di fase delle attività.
Coinvolgimento delle famiglie
Se le condizioni lo consentono, i genitori della classe potrebbero essere coinvolti per:
- partecipare con brevi note sul tema del dono da far leggere ai bambini
- assistere a letture pubbliche dei bambini
- intervenire in classe per raccontare episodi significativi su “doni e racconto”.
Conclusione: il valore del dono invisibile
In un tempo in cui la parola “dono” sembra definitivamente associata al suo significato materiale (gioco, oggetto, libro), è sempre più necessario proporre un’alternativa di senso: il dono come parola, racconto, ascolto, rispetto.
Dicembre, con la sua atmosfera di attesa, si presta in modo particolare a recuperare un senso di comunità.
Esperienza personale: nella nostra scuola, quest’anno, abbiamo organizzato per un pomeriggio di dicembre, dopo la scuola, un evento aperto a famiglie e amici. Lo abbiamo chiamato “Spuntini letterari”, perchè l’idea è quella di riunirsi, grandi e piccini, in cerchio per condividere letture su un tema dato. Ogni bambino o bambina, ogni genitore, nonno, amico arriverà con un brano scelto, quindi avrà speso del tempo per cercare tra i libri letti o in biblioteca qualcosa di adatto e si sarà esercitato nella lettura espressiva. In questo modo, al termine del cerchio di lettura si saranno raccolti tante pagine per realizzare una antologia tematica. Quest’anno il tema scelto è proprio: IL DONO.
Perchè “Spuntini”? Perchè si assaggeranno libri, si riceveranno tanti “spunti”, ma anche perchè poi ci aspetteranno panettone e pandori!
Buone vacanze a tutti e a tutte!