Nel mondo della formazione avanzata per Guide MTB, ci sono argomenti che ritornano ciclicamente: tecnica di guida, meccanica, nutrizione, gestione gruppi, sicurezza…
E poi ci sono temi più sottili, nascosti tra i rami di un singletrack, spesso dati per scontati ma in realtà decisivi per distinguere una Guida MTB standard da una Guida MTB d’élite, formata secondo i principi dell’Accademia Nazionale del Ciclismo.
Uno di questi è ciò che si può chiamare — con un po’ di ironia e un po’ di poesia — Ciclo-Tracking.
Un mix di:
• lettura del terreno,
• osservazione avanzata della vegetazione,
• interpretazione micro-climatica,
• micro-ascolto meccanico,
• uso intelligente della tecnologia,
che permette alla Guida di anticipare problemi, scegliere linee sicure, prevedere cambiamenti del trail e — soprattutto — proteggere il gruppo prima ancora che il gruppo se ne accorga.
È una competenza invisibile, certosina, quasi “da ranger”.
E finora… non ne abbiamo mai parlato davvero.
🌡️ Foglie, umidità, radici e “micro-clima del trail”: l’occhio nascosto delle Guide esperte
Le Guide top dell’Accademia sanno leggere il bosco come un tecnico legge un diagramma:
• il tipo di foglia → indica se la radice sotto è liscia, umida, scivolosa;
• la differenza di colore del terreno → racconta dove si formano pozze, crepe o compressioni;
• il tipo di muschio → svela il grado di umidità cronica di un tratto;
• la direzione dei rami piegati → rivela il passaggio recente di rider o animali.
Questa “sensibilità” non è improvvisata: si costruisce con anni di uscite, corsi, errori, osservazioni.
E diventa decisiva, soprattutto con gruppi misti o con rider inesperti.
Perché una Guida che legge il terreno vede per il gruppo ciò che il gruppo non vede.
🎧 Micro-ascolto meccanico: quando la bici parla prima del guasto
Qui entriamo nel territorio più affascinante del Ciclo-Tracking.
Le Guide dell’Accademia riconoscono:
• un disco leggermente storto dal tono della frenata,
• un cuscinetto stanco dal rumore “a sabbia”,
• un mozzo che sta cedendo dal fruscio irregolare,
• un forcellino piegato da una cambiata metallica troppo “larga”,
• un copertone sgonfio dal suono che fa sulla radice.
Durante un’uscita, queste micro-informazioni permettono alla Guida di:
✔ fermare il gruppo al momento giusto
✔ evitare un problema in discesa
✔ prevenire un infortunio
✔ intervenire prima che la situazione degeneri
È una capacità quasi “da animale”, affinata durante anni di corsi e formazione — proprio come quelli dell’Accademia Nazionale del Ciclismo.
📡 Tecnologia sì, ma con intelligenza: GPS, IA e mappe avanzate
Il Ciclo-Tracking moderno non è solo istinto. È anche strumentazione:
• mappe satellitari per prevedere fanghiglia e ristagni,
• GPS evoluti con rilievo micro-altimetrico,
• app di IA che analizzano il meteo minuto per minuto,
• sistemi di monitoraggio dei rider del gruppo,
• sensori integrati delle e-MTB che segnalano temperature e consumi anomali.
Le Guide dell’Accademia sanno integrare questa tecnologia senza esserne schiave.
La tecnologia dà dati.
L’esperienza dà interpretazione.
La combinazione dà sicurezza.
🌲 Perché il Ciclo-Tracking è la prossima competenza chiave delle Guide MTB
Perché i trail cambiano.
Il clima cambia.
Le bici cambiano.
Il numero di persone in montagna cambia.
E una Guida MTB d’élite deve stare un passo davanti a tutto questo.
Il Ciclo-Tracking permette alla Guida di:
• anticipare pericoli invisibili,
• scegliere la linea sicura per ogni livello del gruppo,
• correggere problemi meccanici nascosti prima che diventino emergenze,
• ottimizzare i consumi delle e-MTB,
• adattare ritmo e strategia in tempo reale.
È la differenza tra “accompagnare” e condurre davvero.
📘 I consigli delle Guide dell’Accademia Nazionale del Ciclismo
Le nostre Guide più esperte hanno riassunto così la disciplina:
1️⃣ Guarda il terreno, non la traccia
Il terreno racconta, la traccia inganna.
2️⃣ Allenati ad ascoltare i rumori della bici
Ogni bici comunica. Devi imparare il suo linguaggio.
3️⃣ Non fidarti mai del meteo ufficiale
Il micro-clima del bosco segue regole tutte sue.
4️⃣ Studia i trail come se fossero organismi vivi
Mutano, reagiscono, si trasformano con il passaggio dei rider.
5️⃣ Tecnologia? Sì, ma solo come supporto
La guida sei tu, non lo schermo.
🔚 Una nuova dimensione della figura della Guida MTB
Il Ciclo-Tracking non è una moda.
È un modo di vivere la montagna.
Di rispettarla.
Di leggerla.
Di prevederla.
È una competenza che nasce dentro i corsi dell’Accademia Nazionale del Ciclismo, cresce nelle uscite, si affina negli anni, e diventa — alla fine — ciò che distingue una Guida MTB comune da una Guida MTB completa.