Comunicato stampa
Carceri, anche papa Leone XIV invita a emanare “forme di amnistia
o di condono della pena”
Nella stessa direzione l’invito del garante nazionale dei detenuti.
I promotori dell’appello “Giubileo dei detenuti: chiediamo clemenza e umanità
nelle carceri italiane” si uniscono a loro per chiedere nuovamente
un provvedimento di clemenza
14 dicembre 2025
Le organizzazioni promotrici dell’appello “Giubileo dei detenuti: chiediamo clemenza e umanità nelle carceri italiane” – A buon diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Confcooperative Federsolidarietà, Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia-CNVG, Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti-CNCA, Forum Droghe, Gruppo Abele, L’altro diritto, La Società della Ragione, Legacoopsociali, Movimento di Volontariato Italiano-MOVI, Movimento No Prison, Nessuno tocchi Caino, Ristretti Orizzonti – si uniscono all’esortazione di papa Leone XIV che oggi, in occasione della celebrazione della messa da lui presieduta nella Basilica di S. Pietro con cui si è chiuso il Giubileo dei detenuti e l’Anno Santo, ha chiesto “forme di amnistia o di condono della pena”, come aveva già fatto papa Francesco con la bolla di indizione del Giubileo 2025.
Il papa ha fatto riferimento, in modo esplicito, a problemi come “il sovraffollamento, l’impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro”, questioni che appaiono drammatiche nelle carceri del nostro paese. “Il Signore continua a ripeterci che una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto”, ha affermato Leone XIV, un richiamo in linea con il principio della rieducazione della pena sancito nel nostro ordinamento.
Ieri anche Riccardo Turrini Vita, garante nazionale dei detenuti, aveva chiesto apertamente “misure immediate di alleggerimento della pressione detentiva”, come l’amnistia e l’indulto, indicando anche soluzioni alternative nel caso manchi la maggioranza parlamentare necessaria. Il punto centrale, per il garante, è il ripristino della legalità: “altrimenti l’ordinamento va in violazione dei suoi stessi principi, delle leggi penitenziarie e degli accordi internazionali”.
I promotori dell’appello si rivolgono nuovamente al Parlamento perché approvi un provvedimento di clemenza che permetta la riduzione immediata del numero dei reclusi, al presidente della Repubblica perché eserciti una consistente concessione di grazie come alcuni dei suoi predecessori, ai magistrati di sorveglianza affinché concedano per questo Natale tutti i giorni di permesso premio disponibili ai detenuti che già ne godono. Inoltre, invitano il ministero della Giustizia a intervenire per umanizzare da subito, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni per i diritti dell’uomo, le condizioni in cui si esplica l’esecuzione della pena detentiva e ad aprire il più possibile il carcere al mondo del volontariato, alle associazioni, alle cooperative, agli enti locali, alle scuole, alle università.
Per aderire online all’appello clicca QUI.
Info
Mariano Bottaccio – ufficio.stampa@cnca.it, 3292928070
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