Previsioni PR per il 2026. Perché fiducia e reputazione contano più delle metriche - soundPR

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Dalla reputazione all’influenza, come il Public Relations Global Network legge il futuro delle PR

Negli ultimi anni, le pubbliche relazioni hanno attraversato una fase di riallineamento e riaffermazione del proprio valore strategico. Le previsioni PR per il 2026, raccolte dal Public Relations Global Network, raccontano un settore che rende sempre più espliciti i propri parametri fondanti: credibilità, autorevolezza e fiducia costruita nel tempo. In un ecosistema informativo più fragile e sovraccarico, questi elementi – da sempre al centro delle PR – tornano a emergere come bussole indispensabili per orientare la comunicazione e le relazioni tra organizzazioni, media e società.

A livello globale, dalle Americhe all’Europa, dal Medio Oriente all’Asia, emerge un messaggio chiaro: le vanity metrics stanno perdendo centralità. Like, impression e copertura fine a sé stessa non sono più sufficienti a sostenere la reputazione di un brand in ecosistemi mediatici sempre più frammentati, saturi e instabili. Le PR si affermano così come disciplina chiave per costruire senso, continuità e affidabilità, diventando il presidio strategico della fiducia tra brand, media, stakeholder e pubblico.

Questo cambio di paradigma si inserisce in un contesto complesso: redazioni ridotte, attenzione sempre più selettiva, budget sotto pressione soprattutto in Nord America ed Europa. In questo scenario, le pubbliche relazioni non rispondono rincorrendo numeri effimeri, ma rafforzando relazioni, qualità delle fonti e profondità delle narrazioni. È qui che le PR ritrovano e riaffermano il loro ruolo originario: non amplificare il rumore, ma dare peso, contesto e legittimità alle storie che contano.

Parallelamente, intelligenza artificiale e dati stanno ridefinendo strumenti e processi, senza però sostituire il ruolo umano. Al contrario, ne amplificano il valore. In Medio Oriente e in Asia, le agenzie integrano soluzioni AI con una profonda comprensione dei contesti culturali locali, dimostrando che la fiducia non è automatizzabile. A livello globale prende sempre più forma la Generative Engine Optimization (GEO): la capacità di rendere i contenuti non solo visibili, ma autorevoli e citabili dagli ecosistemi di AI. In un’epoca in cui strumenti come ChatGPT sono diventati nuovi intermediari dell’informazione, le PR assumono una responsabilità cruciale: costruire fonti credibili, riconosciute tanto dalle persone quanto dagli algoritmi.

L’approccio varia da regione a regione. Negli Stati Uniti cresce l’integrazione dell’AI lungo tutta la filiera della comunicazione. In Europa, invece, l’attenzione si concentra su uso etico, trasparenza e responsabilità, in particolare su temi ESG e sostenibilità, dove la fiducia si gioca sulla coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si dimostra.

In questo contesto, l’autenticità diventa il vero vantaggio competitivo. Dopo anni segnati da disinformazione e contenuti sintetici, le audience globali, dall’America Latina al Sud-Est asiatico, chiedono verità verificabili, storie reali, fonti affidabili. La fiducia torna a essere il capitale più prezioso. I brand che sapranno comunicare con trasparenza, linguaggio umano e coerenza emergeranno, soprattutto mentre i canali digitali vengono invasi da contenuti generati automaticamente.

Nel 2026, il valore distintivo di un brand non sarà solo la reputazione, ma la sua credibilità dimostrabile. Earned media di qualità, endorsement di terze parti, relazioni solide con i media e contenuti fondati su dati attendibili diventano gli elementi su cui sia le persone sia le intelligenze artificiali costruiscono fiducia.

Le differenze regionali aggiungono ulteriori sfumature. Negli Stati Uniti si rafforzano le strategie omnicanale, senza rinunciare all’autenticità. In Europa cresce la domanda di comunicazione “organica”, riconoscibile come umana e non artificiale. In Asia le PR diventano sempre più personalizzate e data-driven, mentre in America Latina si moltiplicano podcast, piattaforme proprietarie e modelli di self-publishing per aggirare la congestione dei media tradizionali.

In questo scenario, il ruolo dei professionisti delle PR si rende più visibile e centrale. Non semplici storyteller, ma custodi della fiducia, consulenti strategici, architetti della reputazione e mediatori della complessità. Le agenzie più evolute investono in competenze ibride, che uniscono tecnologia, pensiero critico, empatia e sensibilità culturale, e in strumenti predittivi capaci di preservare credibilità e relazioni prima che i rischi si trasformino in crisi.

È da questa cornice che prendono forma le previsioni dei professionisti del PRGN. Analizziamone alcuni qui di seguito, offrendo una lettura concreta di come le PR si stanno preparando al 2026.

James Brooke – Earned media come driver di business

“Nel 2026 il media guadagnato (earned media) diventerà un pilastro della strategia di comunicazione. In un panorama saturo di contenuti sintetici, l’attenzione si rivolge a ciò che è credibile e autorevole: copertura editoriale di qualità, testimonianze reali, report verificabili. Le narrative autentiche non solo proteggono la reputazione, ma diventano motore di crescita di business e visibilità.”
— James Brooke, Managing Director di Rooster (Londra, Regno Unito)

👉 Insight: le PR bussano alla porta dell’AI e delle nuove discovery experience, ma vince chi possiede fiducia, evidenze terze e narrativa credibile: un ritorno alla sostanza oltre il rumore.

Valentina Giacaman – Valore della consulenza locale e cultura di mercato

“Con la globalizzazione, le multinazionali daranno sempre più valore a consulenti locali che conoscono culture, relazioni e specificità del territorio, piuttosto che a grandi strategie globali decise dall’alto. In questo scenario, reti come PRGN offrono un valore aggiunto: competenza locale con connessioni globali.”
— Valentina Giacaman, Founder Partner di RumboCierto Comunicaciones (Santiago, Cile)

👉 Insight: in un ecosistema comunicativo sempre più complesso, sapere decodificare cultura, linguaggi e relazioni locali diventa un asset strategico per ogni programma di PR internazionale.

Alessandra Malvermi – Reputazione digitale e AI-readability

“Come professionisti della comunicazione, stiamo affrontando un cambio di paradigma nel modo in cui le audience scoprono le informazioni. I motori di ricerca generativi e i chatbot basati su AI stanno rapidamente superando la ricerca tradizionale, restituendo risposte fondate su fonti che considerano più credibili e autorevoli. Perché le nostre storie emergano in questo nuovo ecosistema, le PR devono costruire e presidiare una reputazione digitale solida, ancorata ai principi di E-E-A-T: esperienza, competenza, autorevolezza e fiducia.”
— Alessandra Malvermi, Managing Partner di Sound Public Relations (Milano, Italia)

👉 Insight: le PR diventano il presidio strategico della reputazione digitale E-E-A-T, costruita attraverso un solido presidio mediatico, leadership di pensiero e contenuti strutturati per essere compresi, selezionati e citati anche dai sistemi di intelligenza artificiale.

Marisa Toro – Reputazione, public affairs e potere dell’influenza

“Nel 2026 la reputazione di persone e organizzazioni si consolida come leva centrale di impatto. Comunicazione strategica e public affairs diventano il cuore capace di anticipare, interpretare e modellare il contesto in cui le organizzazioni operano. L’integrazione tra intelligenza artificiale, predictive analytics e monitoraggio avanzato introduce una nuova era di rapidità e precisione, in cui comprendere il clima sociale e regolatorio non è più un vantaggio competitivo, ma un requisito essenziale.”
— Marisa Toro, Founding Partner di Marlow Insight (Madrid, Spagna)

👉 Insight: owned media e influencer evolvono da strumenti di marketing a piattaforme di influenza, capaci di attivare cause, orientare agende e mobilitare community. Ma questo potere richiede trasparenza, fonti credibili e impegni concreti: la legittimità, nel 2026, si costruisce con azioni verificabili, non con messaggi superficiali.

Le previsioni raccolte dal Public Relations Global Network offrono uno sguardo lucido e articolato su come le PR stiano attraversando una fase di profonda riaffermazione del proprio ruolo strategico. Fiducia, credibilità, influenza responsabile e capacità di leggere il contesto diventano le vere coordinate per orientarsi verso il 2026.

Quelle condivise in questo articolo sono solo alcune delle voci che compongono il quadro complessivo.

Per esplorare tutte le PR predictions 2026, con il contributo dei professionisti PRGN da ogni parte del mondo, puoi leggere l’articolo completo sul sito del Public Relations Global Network.

👉 Scopri tutte le previsioni PR 2026 nell’articolo del PRGN: PRGN 2026 PR Predictions: ROI, AI, and authenticity take center stage as agencies adapt to rapid change and rising expectations worldwide

Articolo a cura di Alessandra Malvermi

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