Plastic Tax, rinvio numero 7
Rinvio numero 7. Correva l’anno 2019 e con la legge di Bilancio 2020 si attendevano sviluppi su due tasse, la Plastic Tax e la Sugar tax. La prima pensata per contrastare il consumo di plastica, la seconda per limitare il consumo di bevande zuccherate. Maggio 2024: succede che la tassa sulla plastica è stata rinviata a luglio 2026, mentre la Sugar Tax partirà dal prossimo luglio in misura ridotta per i primi due anni di attuazione.
Nello specifico, la Plastic Tax è l’imposta sul consumo dei manufatti in plastica monouso. Il suo rinvio è la più lunga dilazione concessa dalla sua introduzione. Tale decisione – contenuta nel decreto Superbonus – è stata accolta con soddisfazione da Unionplast.
Le imprese, dal canto loro, sono costantemente impegnate nel rendere sempre più sostenibile il settore. Soddisfatte per tale rinvio, sostengono, però, che l’abolizione della tassa sarebbe probabilmente auspicabile.
Nel concreto la Plastic Tax prevederebbe un’imposta fissa di 0,45 euro a chilogrammo di prodotti in plastica venduti o acquistati. Il tutto, come si legge sulla stampa di settore, non è stato però supportato da una valutazione di impatto che ne dimostri scientificamente l’effettiva utilità ambientale.
Ma c’è di più, e ce ne siamo occupati anche noi più volte: il tema cruciale fa riferimento proprio alle alternative alla plastica. Alternative che devono essere necessariamente sostenute da dati, e non esclusivamente da correnti di pensiero, in grado di corroborare l’impatto sull’ambiente di una eventuale soluzione diversa dal prodotto sotto accusa. Impatto che va misurato mediante un’analisi di tutto il ciclo di vita del prodotto: dalla pre-produzione fino al post consumo.
Senza tralasciare, quindi, i comportamenti nella corretta gestione dei rifiuti.
Leggi anche la posizione di Giuseppe Rinaldi, CEO Isolkappa, e Presidente del Gruppo Gomma Chimica Plastica di Confindustria Salerno, e l’impegno del Gruppo nel corso del tempo per l’abolizione della tassa in questione:
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