Perché scegliere un furetto? Non ci crederai, ma rientra anche lui tra gli animali domestici, dopo pesci, cani, gatti e uccellini. Ma prima di portare a casa un animale è fondamentale chiedersi se si ha tempo e voglia di accudirlo e poi quale animale domestico fa al proprio caso. Ne parliamo con Nicola Melillo, animal manager, ovvero esperto di animali.
Perché scegliere un furetto: alcuni dati
Secondo le statistiche Euromonitor sono oltre 60 milioni i pet presenti nelle famiglie italiane: i più diffusi sono i pesci (quasi il 50%), seguiti da cani e gatti (circa il 24%) e uccellini (21,3%), senza dimenticare gli oltre 1,8 milioni di piccoli mammiferi (conigli, furetti e roditori) e i 1,3 milioni di rettili (tartarughe, serpenti, iguane. …) che iniziano a popolare le nostre case.
A sottolineare il ruolo sempre più centrale dei pet nelle attenzioni degli italiani è anche la spesa mensile dei proprietari di animali domestici, se si considera l’aumento significativo delle persone che spendono da 51 a 100 euro mensili per il proprio animale.
Perché scegliere un furetto: la parola a Nicola Melillo
In un contesto nel quale cani e gatti, uccelli, pesci e persino rettili di casa sono sempre più umanizzati e non solo animali da compagnia, si moltiplicano i dubbi degli italiani di fronte alla scelta dell’animale più giusto da prendere, sui bisogni per la loro gestione quotidiana e il loro benessere. È qui che l’Animal Manager, figura “multilink” adatta anche a queste esigenze, può venire in soccorso e fornirci un supporto prezioso.
“La scelta di quale amico domestico vogliamo acquistare non è da sottovalutare. È una decisione prima di tutto di responsabilità perché gli animali, di qualsiasi genere, specie e dimensione siano, non sono peluche o passatempi da ‘usare’ quando e quanto vogliamo. – spiega Nicola Melillo, Animal Manager –. Ogni animale, dal pesce rosso al serpente, richiede cure specifiche, una certa spesa economica, attenzioni e tempo”.
Il benessere di un animale domestico non può prescindere da 5 libertà che identificano a pieno i principali ambiti di bisogno dei pet:
- alimentazione,
- spazio e ricovero,
- comportamento e movimento,
- salute fisica,
- benessere psicologico.
“Per questo – continua Melillo -, nel momento della scelta di quale animale far entrare in casa nostra, fondamentali sono conoscenza, consapevolezza e rinuncia a ogni forma di egoistico desiderio”.
Perché scegliere un furetto: coccole e compagnia, ma…
Il furetto è un carnivoro domestico oramai approdato alla galassia dei Pet, dopo un glorioso passato come cacciatore di conigli.
Caratterialmente, per chi non lo conoscesse, si può descrivere come una via di mezzo tra cane e gatto. Questo simpatico animale è infatti amichevole e giocherellone come un cane, ma dal comportamento domestico molto simile a quello di un gatto: sporca nella sabbietta, gioca con le palline e dorme nelle ceste, senza affilare le unghie su tappeti e mobili. Con un po’ di pratica riesce a riconoscere il suo nome e correre non appena lo chiamiamo.
Il furetto è un animale estremamente socievole, che soffrirebbe di solitudine se lasciato da solo in casa tutto il giorno.
Può essere un grande compagno di gioco anche per i più piccoli, ma come con qualunque animale è bene educare i propri figli al rispetto verso i furetti e non lasciarli mai da soli insieme senza la supervisione di un adulto. Sono animali, infatti, esuberanti che possono mordicchiare giocando e, allo spavento e alla mala reazione del bambino, possono avere uno spontaneo riflesso di difesa che può lasciare…il segno.
E poi ricorda, come dico sempre, meglio adottare che comprare un furetto!
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