Residui di farmaci veterinari, confronto tra dati: in Italia non conformità inferiori alla media europea

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Mettendo a confronto i dati europei sui residui di farmaci veterinari e di altre sostanze negli animali vivi e nei prodotti di origine animale presentati da Efsa nel Report for 2022 on the results from the monitoring of veterinary medicinal product residues and other substances in live animals and animal products e quelli italiani forniti dal Ministero della Salute nel Piano Nazionale per la ricerca di Residui 2022, emerge che le percentuali di positività riscontrate nei campioni italiani sono inferiori a quelle riscontrate sulla media dei Paesi europei.

Nel 2022, tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea, Islanda, Norvegia e Irlanda del Nord hanno comunicato i risultati di 342.850 campioni mirati e 3.892 campioni su sospetto. Per quanto riguarda i risultati dei campioni mirati, le non conformità si attestano allo 0,27%. Il dato di non conformità complessivo, invece, considerando anche i campioni su sospetto, è dello 0,18%, risultato in lieve aumento rispetto all’anno 2021 (0,17%), ma comunque comparabile a quelli degli ultimi 13 anni (0,17%-0,37%).

Rispetto ai risultati del quadriennio 2017-2021, nel 2022 le non conformità dei campioni mirati sono diminuite per gli agenti antitiroidei. Per gli steroidi e i lattoni dell’acido resorcilico, invece, la frequenza dei risultati non conformi è stata superiore a quella del biennio 2020-2021, ma inferiore rispetto agli anni precedenti. Per le sostanze proibite, rispetto al 2021, le non conformità nel 2022 sono state minori, ma in linea con quelle del 2020.

Per quanto riguarda l’Italia, in attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui 2022, sono stati analizzati 28.427 campioni (pari al 8,29% di tutti i campioni sottoposti ad analisi in UE). Di questi, sono risultati irregolari per la presenza di residui 19 campioni (pari allo 0,07%). 

Tutti i dati del report sono disponibili, suddivisi per Stato membro, su Knowledge Junction una piattaforma online a cura dell’EFSA. Questo supporto, oltre a migliorare la trasparenza e la riproducibilità delle evidenze scientifiche nella valutazione dei rischi per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, rende possibile la consultazione particolareggiata ed interattiva dei dati. Le positività per antielmintici sono diminuite rispetto a tutti gli anni precedenti.

Fonte: Sivemp Veneto

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