I dolori che colpiscono la colonna vertebrale rivelano molto del nostro stile di vita. E oltre ai difetti di postura e movimenti scorretti, contano molto le tensioni psichiche. I rimedi dalle piante e altri trattamenti naturali
Il mal di schiena è una delle principali cause di malessere, assenza dal lavoro e di spesa per il sistema sanitario e le famiglie. In generale, nell’Unione europea le malattie muscolo-scheletriche interessano il 50 per cento delle persone. Se è così tanto diffuso questo problema evidentemente ci sono cause diffuse nello stile generale della popolazione. Di fatto, il mal di schiena è un sintomo, non una malattia. È un segnale dell’organismo che andrebbe compreso e inquadrato in una cornice più ampia. Soprattutto per capirne le cause – spesso più d’una – e adottare i provvedimenti opportuni.
Cause
Alcune cause dei problemi alla schiena sono inevitabili, come l’invecchiamento che porta al logoramento della struttura. Altre, invece, sono legate alle nostre (cattive) abitudini. E quindi, almeno teoricamente, modificabili o evitabili. Come, per esempio, l’obesità, le cattive pratiche alimentari (una dieta con troppa carne e formaggi e carente di frutta e verdure altera nel tempo anche le articolazioni), la mancanza (o l’eccesso, come negli sportivi) di attività fisica, l’abuso di bevande alcoliche, il fumo di sigaretta, malattie come il diabete, l’uso eccessivo dell’automobile, lo stress e la tensione muscolare che ne consegue.
Lo stress
Esisterebbe una relazione tra stress, psiche e mal di schiena. Come è stato evidenziato da uno studio di qualche anno fa dell’università di Goteborg. Dalla ricerca, i dolori alla schiena – per lo meno quelli di origine muscolo tensiva, ovvero i più frequenti – sarebbero la manifestazione locale di ansia, stress, depressione o di altri disagi psicologici. Un mal di schiena cronico potrebbe semplicemente obbligarci a riflettere sul carico eccessivo di responsabilità che ci siamo messi sulle spalle. Qualche volta tutto ciò è inevitabile, ma altre volte la causa sta semplicemente nella nostra difficoltà a saper dire “no”, magari per una sopravalutazione delle nostre capacità o, al contrario, una sottovalutazione dei nostri limiti. Un mal di schiena, dunque, generato dalla mancata conoscenza di se stessi o dall’ansia di affermazione. Che obbliga ad adottare stili di vita non adeguati alle nostre esigenze più profonde.
Attenzione ai movimenti quotidiani
La gran parte dei movimenti che si compiono nella vita quotidiana possono contribuire, se fatti scorrettamente, a logorare anzitempo l’efficienza del nostro apparato muscolo-scheletrico. Per evitare conseguenze del genere, è molto importante apprendere la tecnica migliore per sollevare dei pesi ed eseguire alcuni lavori domestici.
Se li adottate il più precocemente possibile, questi accorgimenti possono allontanare nel tempo l’usura della colonna vertebrale e l’insorgere del mal di schiena:
- La posizione corretta per il sollevamento di qualsiasi peso da terra prevede che i piedi siano posizionati molto vicino al peso da alzare. Le gambe possono piegarsi, facendo arrivare facilmente le mani in basso. A questo punto, afferrato il peso, contraete leggermente la muscolatura dell’addome (per poter mantenere la schiena diritta) e fate fare lo sforzo maggiore alle gambe, dotate di una muscolatura molto più potente di quella della schiena.
- Quando pulite i pavimenti è bene che usiate la scopa, lo spazzolone, l’aspirapolvere e altri attrezzi dotati di un manico lungo a sufficienza per permettervi di lavorare senza flettere il busto. Mentre passate l’aspirapolvere, muovetelo con il braccio e non con tutto il corpo.
- Stirare la biancheria è uno dei lavori domestici più faticosi. Ecco qualche semplice accorgimento. Usate un piano di lavoro alto, per non dover lavorare con il busto inclinato. Se posate alternativamente il piede destro e sinistro su un piccolo sgabello (l’altezza consigliata varia dai 20 ai 30 cm), cambiando così il punto d’appoggio del corpo, la muscolatura della schiena verrà sollecitata in modo alternato e si affaticherà meno.
Arnica e boswellia per i dolori
È il rimedio fitoterapico più conosciuto e utilizzato per curare traumi e dolori di origine muscolo-scheletrica.
L’interessante azione di questo vegetale è probabilmente dovuta alla sua capacità di agire sui vasi sanguigni e sulla microcircolazione. L’arnica migliora gli scambi che avvengono tra sangue e tessuti corporei, rende ottimale l’ossigenazione dei muscoli e delle strutture articolari e ne asporta, nel contempo, le scorie metaboliche.
Trovate in commercio (in farmacia e erboristeria) numerosi preparati a base di arnica, sia da assumere per bocca sia come pomata da applicare sulle parti doloranti o, ancora, come formulazioni da iniettare, utili nei casi più impegnativi. Fatevi consigliare, per una scelta adeguata, dal vostro medico di fiducia.
Anche una pianta come la boswellia serrata (appartenente alla tradizione fitoterapica indiana, ma che si trova anche nelle nostre farmacie e erboristerie) è utilizzabile per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche (Boswellia serrata TM, 20 gocce in poca acqua, 3 volte al giorno prima dei pasti per 2-3 mesi).
Immergetevi in un letto di erbe
L’immersione in un letto di erbe di alta montagna in fermentazione è di grande sollievo nei disturbi delle articolazioni e nel mal di schiena, come ben sanno in Trentino e del Sud Tirolo, dove si praticano questi trattamenti. Oggi, la bontà di questa pratica (il bagno di fieno) è confermata anche da ricerche cliniche condotte dal Centro di Bioclimatologia dell’università di Milano, dai servizi di Reumatologia dell’ospedale S. Chiara di Trento e del Policlinico universitario di Verona. Si tratta di un vero toccasana per le articolazioni e per tutte le forme dolorose di provenienza articolare. Va da sé che chi soffre di allergia ai pollini dovrà accostarsi a questa terapia con molta cautela.
Nella lingua greca thalassa significa mare e con il termine talassoterapia si indicano le possibilità terapeutiche offerte dall’impiego dell’acqua di mare, la cui composizione chimica presenta una notevole analogia con i liquidi interni dell’organismo umano. C’è quindi un profondo legame tra l’ambiente marino e il nostro corpo e questo aiuta a spiegare sia l’attrazione che il mare esercita su molti, sia i benefici che il soggiorno e i bagni nel mare sono in grado di dare.
Le artrosi, nelle loro varie forme e localizzazioni, sono il principale campo di applicazione della balneoterapia marina. Il bagno nel mare costringe a una sorta di ginnastica circolatoria che sposta e attiva tutta la massa sanguigna, stimolando il metabolismo e le funzioni di assimilazione e di eliminazione. I bagni marini, contrastando parzialmente la forza di gravità, sono inoltre ottimi per ridare mobilità e scioltezza alla muscolatura e alle articolazioni.
Regole d’oro: come e quanto vi muovete?
- Mettete rimedio all’eventuale presenza di obesità, diabete o ipercolesterolemia con una dieta adeguata e una sufficiente attività fisica.
- Modificate e migliorate le posizioni che assumete abitualmente sul lavoro, in automobile, durante i lavori domestici.
- Adottate una dieta sana, con frutta e verdure fresche, cereali integrali, legumi, semi oleosi e una ridotta presenza di carne e formaggi.
- Impostate, insieme al medico esperto, un programma di movimento che preveda non solo esercizi specifici e personalizzati, ma anche l’ausilio di terapie fisiche come, per esempio, sedute di massaggio.
- Camminate ogni giorno per almeno 20-30 minuti (o comunque per quel tempo che vi consente l’eventuale insorgenza del dolore).