In occasione del convegno “LA SFIDA DELLA CIBERSICUREZZA PER UN’ITALIA SEMPRE PIÙ DIGITALE. Politiche, competenze, regole” viene presentato lo studio condotto nell’ambito dell’Osservatorio Cibersicurezza dell’Istituto per la Competitività (qui tutti i relatori che partecipano).
La costante e ingente evoluzione dell’ecosistema digitale ha generato una vasta gamma di nuove opportunità per individui e imprese. Allo stesso tempo, al crescente impiego delle nuove tecnologie si è accompagnata l’intensificazione di rilevanti rischi, in particolare, quelli riconducibili alla minaccia cibernetica.
A livello italiano, nel primo semestre 2023 sono stati registrati 132 attacchi di particolare gravità, che si traducono in una media mensile di 22, circa dieci volte più elevata rispetto a quella rilevata nel 2018 (2,5). Questi alcuni dati messi in evidenza nel capitolo 1 del rapporto.
All’interno del capitolo 2 viene dettagliato il quadro normativo sulla cybersecurity. In un contesto socioeconomico sempre più incentrato sull’offerta di servizi digitali è irrinunciabile per gli Stati apprestare misure normative e organizzative che siano in grado di far fronte ai rischi della digitalizzazione, predisponendo tutele efficaci per le risorse (umane, finanziarie e tecnologiche) a disposizione di enti pubblici e imprese da un lato, e per i diritti e le libertà fondamentali degli individui, dall’altro.
Le certificazioni sono il tema del capitolo 3. La spinta verso una sempre maggiore interoperabilità e standardizzazione rappresenta una delle principali chiavi per garantire ulteriore affidabilità e sicurezza all’ecosistema digitale e ai prodotti e servizi che in esso vengono forniti.
Nel capitolo 4 viene presentata la percezione delle aziende. Al fine di verificare la rispondenza applicativa del quadro regolatorio europeo e nazionale in materia di cybersecurity, con particolare riferimento al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), l’Istituto per la Competitività (I-Com) ha condotto un’indagine (svolta tra agosto e ottobre 2023), avvalendosi anche del sostegno di alcune delle principali associazioni di categoria, che ha coinvolto 145 imprese appartenenti a vari settori.
Il Partenariato Pubblico-Privato (PPP) è inteso dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026 e dal relativo Piano di Implementazione come elemento traversale agli obiettivi di protezione, risposta e sviluppo, nonché ai fattori abilitanti della formazione, della promozione della cultura della cybersicurezza e della cooperazione. Questo il tema del capitolo quinto.
La formazione degli individui riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della cibersicurezza (capitolo 6). Nel merito, l’Italia è più indietro rispetto agli altri Paesi europei e presenta una diffusione di competenze digitali altamente variegata a seconda della fascia d’età.