L'economia del Friuli Venezia Giulia - Banca d'Italia - Format Research

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 12 giugno 2024

L’economia del Friuli Venezia Giulia – Presentazione del rapporto annuale sul 2023

Il quadro macroeconomico

Nel 2023 l’attività economica in Friuli Venezia Giulia è aumentata in misura contenuta rispetto ai tassi di crescita sostenuti del biennio precedente, che avevano portato il PIL regionale a superare il livello del 2019 del 3,4 per cento in termini reali (circa 1 punto in più dell’Italia).

In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), dopo i segnali di ripresa del primo trimestre, nei mesi successivi l’attività economica si è indebolita.

Nella media del 2023 il prodotto della regione sarebbe aumentato in termini reali dello 0,6 per cento, un valore lievemente inferiore a quello nazionale (0,9 per cento).

Le imprese

Nel comparto manifatturiero i livelli di attività sono calati, risentendo del brusco arretramento delle esportazioni, sfavorite anche dalla specializzazione settoriale e geografica delle imprese regionali.

L’accumulazione di capitale è invece proseguita, sostenuta dagli acquisti di beni strumentali che hanno beneficiato degli sgravi fiscali volti a favorire la transizione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Nel settore delle costruzioni i livelli produttivi, pur in rallentamento, hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti, beneficiando degli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici e del rafforzamento degli investimenti pubblici. Le transazioni sul mercato immobiliare sono calate significativamente soprattutto a causa del maggior costo del credito; la dinamica positiva dei prezzi delle abitazioni si è attenuata.

Nel settore terziario la crescita dell’attività si è considerevolmente indebolita.

La domanda rivolta alle imprese del commercio e dei servizi turistici ha perso vigore: al rallentamento delle presenze turistiche, che erano fortemente cresciute nel biennio post pandemia, si è associata una modesta dinamica della spesa delle famiglie. I servizi di trasporto e la logistica portuale hanno risentito della contrazione delle merci movimentate.

Nel 2023 la redditività delle imprese regionali, che nel biennio precedente era migliorata in tutti i comparti, ha risentito dell’indebolimento del quadro congiunturale e dell’aumento della spesa per interessi connesso con il rialzo dei tassi.

Nei primi mesi del 2024 le tensioni riguardanti il commercio marittimo nel Mar Rosso non hanno avuto ripercussioni significative, né sulle catene di approvvigionamento né sui costi di produzione delle imprese regionali. Gli effetti della crisi si sono invece riflessi in un calo della movimentazione di container, che è la modalità di trasporto più utilizzata per i traffici commerciali con l’Asia.

Il mercato del lavoro e le famiglie

Nel 2023 si è interrotta l’espansione dell’occupazione che aveva caratterizzato il biennio precedente mentre è ripreso il ricorso agli ammortizzatori sociali, che si è attestato su livelli lievemente superiori a quelli del 2019.

L’aumento del tasso di occupazione è da ricondurre alla contrazione della popolazione in età da lavoro, in connessione con il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione che, sulla base delle proiezioni demografiche dell’Istat, proseguirà nei prossimi decenni.

Nel 2023 la crescita del reddito nominale delle famiglie si è indebolita.

L’incremento dei prezzi, benché in attenuazione nel corso dell’anno, ha determinato una lieve riduzione dei redditi disponibili in termini reali che non hanno ancora recuperato il livello del 2019. I consumi delle famiglie hanno rallentato, risentendo del calo del potere di acquisto.

I depositi bancari delle famiglie, dopo il forte accumulo nel periodo pandemico, sono calati; vi ha contribuito la riduzione della liquidità a vista, a cui si è contrapposto l’aumento dei depositi a risparmio, maggiormente remunerativi.

I maggiori rendimenti hanno inoltre orientato le preferenze dei risparmiatori verso gli strumenti di raccolta indiretta, soprattutto titoli di Stato e obbligazioni private.

Il mercato del credito

I prestiti alle imprese sono diminuiti, risentendo della debolezza della domanda di finanziamenti, su cui influisce l’elevato costo del credito e l’ampia disponibilità di risorse liquide accumulate nel biennio precedente.

L’aumento dei tassi di interesse ha indebolito anche la domanda di finanziamenti delle famiglie; al rallentamento del credito al consumo si è associata la diminuzione dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni che si sono ridotti di un quarto rispetto all’anno precedente.

Nel complesso la rischiosità del credito si mantiene su livelli storicamente contenuti.

La finanza pubblica decentrata

Nel 2023 l’attività di spesa degli enti territoriali del Friuli Venezia Giulia si è ulteriormente rafforzata.

Alla crescita della spesa corrente, sulla quale hanno influito i maggiori esborsi per il personale e per l’acquisto di beni e servizi, si è associata la forte espansione della componente in conto capitale trainata sia dai contributi a famiglie, imprese ed altri enti pubblici locali, sia dai maggiori investimenti.

La crescita degli investimenti, in atto dal 2021, è stata sostenuta dalle cospicue risorse a disposizione degli enti territoriali per i quali, nel complesso, l’avanzo di bilancio è ulteriormente migliorato, e dagli interventi finanziati dai fondi strutturali europei e dal PNRR. L’attuazione del Piano in regione è proseguita: alla fine dello scorso anno sono state avviate gare per un importo pari a circa i tre quinti delle risorse assegnate ad operatori pubblici per gli interventi che richiedono una procedura di affidamento; poco meno del 70 per cento degli importi messi a bando era stato aggiudicato.

Una quota significativa delle risorse del Piano è dedicata a investimenti nel comparto sanitario; nell’immediato futuro, nonostante il rafforzamento dell’organico avvenuto negli anni più recenti, permangono criticità collegate alla maggiore domanda di personale connessa a tali investimenti e all’uscita per pensionamento di un numero consistente di figure professionali.

(L’economia del Friuli Venezia Giulia – Presentazione del rapporto annuale sul 2023 – foto di Banca d’Italia Trieste)

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