Senso di colpa, ansia, ritardo nel linguaggio… sono conseguenze dell’abbandono per tanti bambini degli orfanotrofi Fed e Sodas che, però, grazie al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”, possono contare sul sostegno psicologico
Il passato di abbandono che pesa sui tanti bambini e ragazzi accolti negli orfanotrofi Fed e Sodas, in Repubblica Democratica del Congo, richiede percorsi di sostegno psicologico mirati, integrati da attività ricreative e sportive per rafforzare il benessere fisico e psicologico dei minori.
Per andare incontro ai loro bisogni, risulta quindi essenziale il supporto del team di psicologici, reso possibile dal progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”.
Il percorso di guarigione
Le storie di chi sta beneficiando di questo sostegno evidenziano la complessità e l’importanza del lavoro degli psicologi negli orfanotrofi, dimostrando come un intervento “invisibile” agli occhi dei più, possa in realtà trasformarsi in un percorso di guarigione e speranza per molti minori vulnerabili.
Le storie dei minori negli orfanotrofi
Un ragazzo di 15 anni sta lottando con il senso di colpa per il solo fatto di essere orfano. A scuola, alcuni compagni lo deridono, minando la sua autostima e la concentrazione. Grazie al follow-up costante il minore sta ritrovando il suo equilibrio mentale e migliorando le sue prestazioni scolastiche.
Un altro caso particolarmente toccante è quello di un bambino di 4 anni inizialmente sospettato di avere l’herpes zoster. Tuttavia, la diagnosi medica ha escluso cause fisiche, orientando il focus verso l’ansia e la mancanza di affetto familiare.
Una bambina di 7 anni abbandonata dalla madre, ha sofferto di malnutrizione severa, che ha causato ritardo nel linguaggio e paura di parlare in pubblico. L’intervento degli psicologi prevede una valutazione della sua autostima, dei sintomi depressivi e del suo quoziente intellettivo, oltre a visite mediche per un supporto completo.
Un altro caso particolare vede un ragazzo di 12 anni, nato in una famiglia di 3 figli (2 maschi e 1 femmina). Suo fratellino è deceduto mentre lui viveva all’orfanotrofio.“Quando ci penso ora mi rattristo e tendo a piangere da solo, soprattutto quando sono solo.” Ha dichiarato. Lavorando in strada, ha sperimentato la durezza della vita fin da piccolo: “La mia vita non è stata facile, quando ero bambino per strada lavoravo in un ristorante, mi pagavano 1.000 franchi congolesi (0,60 euro) al giorno”. Il ragazzo ha dichiarato di sapere che la sorellina è ancora viva e che si trova a Goma, ma di non voler chiedere aiuto al padre che lo aveva abbandonato: “So che è vivo ma non voglio vedere mio padre, non so perché. Ma voglio vedere la mia sorellina per stare meglio e sentirmi meglio”.
Gli psicologi stanno lavorando su questi suoi pensieri, collaborando con il dipartimento medico e sociale, in modo che possa ritrovare sua sorella e la sua salute fisica.
L’Adozione a Distanza in Repubblica Democratica del Congo
Anche tu puoi sostenere le attività di Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo con una donazione cliccando qui.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini degli orfanotrofi Fed e Sodas e ricevere periodiche notizie e informazioni su di loro, puoi aderire al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”.
Per richiedere informazioni sull’Adozione a Distanza clicca qui.
E ricorda: come ogni donazione, anche le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.