Uovo fritto e Polmone di mare: sono le meduse che vedrete più spesso quest'estate - News Petme

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Da Nord a Sud, in particolare nel Veneto, in Sicilia, Sardegna e Puglia, sono state avvistate dai bagnanti vere invasioni di meduse: “colpa” del surriscaldamento dei nostri mari. Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. Le meduse più numerose sono di due curiose specie, molto particolari: non sono quasi per nulla urticanti, mentre sono indispesabili come “filtro” per le acque marine e per la formazione delle correnti. Conosciamole insieme e mi raccomando, non catturatele!

Jesolo, la nota località marittima del Veneto, ma anche il Golfo di Trieste e le bellissime coste di Puglia e Sicilia: quest’estate l’arrivo massiccio delle meduse sta colpendo in particolare queste zone, ma non solo.
L’invasione di meduse caratterizza ciclicamente i nostri mari e agosto è sicuramente il periodo più propizio: le temperature molto alte, anche del mare, favoriscono l’arrivo di questi animali planctonici, con i quali ogni villeggiante prima o poi si ritrova a far conti anche piuttosto amari.

Ciò che sta succedendo in diverse zone costiere italiane è sicuramente fonte di preoccupazione e disagio per molti turisti. La realtà è che si tratta di un fenomeno del tutto normale, anche se le meduse sono in effetti in aumento: la loro presenza massiva, però, fin quasi a riva, spaventa i bagnanti. Ormai le acque dei nostri mari, sempre più surriscaldate a causa del cambiamento climatico, offrono infatti un habitat ideale.

Sono due i tipi di meduse più frequenti e in aumento in Italia, e i loro nomi sono davvero curiosi: medusa Uovo fritto e medusa Polmone di mare.
Ma sono pericolose per gli esseri umani? Possono pungerci? Rispondiamo qui a queste e ad altre domande sul tema.

Tutto sulla medusa Uovo fritto che nuota in Sicilia, Sardegna e Puglia
Gli avvistamenti di questa particolare specie sono avvenuti principalmente nelle zone italiane del Mar Mediterraneo, per questo l’esemplare viene anche chiamato Cassiopea Mediterranea.
Le zone balneari più colpite in Italia sono località come Sardegna, Puglia e Sicilia. La diffusa inquietudine dei villeggianti ha portato i professionisti a fare chiarezza sulla situazione e a calmare gli animi.
Si tratta di una scifomedusa della famiglia Cepheidae, la Cotylorhiza tuberculata, che viene chiamata simpaticamente medusa Uovo fritto perché… lo sembra davvero. Un grande uovo al tegamino, che raggiunge anche i 30 centimentri di diametro.
La parte superiore del corpo, quella più visibile, è una sorta di disco volante di colore giallo, con una parte interna ovale arancione che assomiglia al tuorlo dell’uovo. I tentacoli, invece, sono corti e spessi, tondeggianti e colorati.
La Cassiopea nuota a pochi metri di profondità e in acque calde con poca corrente, per questo è facile avvistarla. È pericolosa per l’uomo? No, perché i suoi tentacoli sono appena urticanti.

La medusa Rhizostoma pulmo può raggiungere i 60 centimetri di diametro e pesare anche 10 chili.

La medusa Polmone di mare che preoccupa il Veneto
È proprio a Jesolo, tra le località balneari più frequentate del Veneto, che è stata avvistata la medusa Rhizostoma pulmo, chiamata anche Polmone di mare. Questa invasione di meduse ha spaventato i bagnanti, anche perché le dimensioni di questa particolare specie sono ragguardevoli: raggiungono in genere tra i 50 e i 60 centimetri di diametro e i 10 chili di peso.
Nonostante l’aspetto da bestione del mare, la Rhizostoma pulmo non è per nulla pericolosa, tanto da essere inserita anzi tra le meduse più innocue al mondo. I suoi tentacoli possono essere toccati senza che ci accada niente. Attenzione, però: per questa, come per le altre meduse, il pericolo siamo noi umani! Non catturiamole per curiosità, certamente non peschiamole e limitiamoci ad ammirarle danzare sotto il pelo dell’acqua.
Queste meduse così grandi hanno un compito nobile da svolgere, che è quello di ripulire i mari: funzionano come un filtro e tutelano così l’ecosistema per i piccoli organismi che ci vivono.
Un’idea del lavoro svolto da questo tipo di meduse è suggerita proprio dal nome: Polmone di mare.
Perché proprio polmone? Con l’ampio movimento della loro “testa”, chiamata anche ombrello, permettono un costante movimento dell’acqua. Il risultato è una migliore ossigenazione del mare e la formzione delle correnti marine.

Testo di Aurora Castorina

In apertura: La medusa Cotylorhiza tuberculata in tutta la sua particolare bellezza.

Tutte le foto: IPA

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