29/05/2024 Sindacato.
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"Abbiamo condotto uno studio sulla Tari - ha dichiarato la Segretaria confederale Uil Vera Buonomo - che mette in luce un aumento del carico fiscale sulle famiglie italiane, a seguito di un incremento medio del 9,69% di questa tassa nell'ultimo quinquennio.
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Ancora una volta sono le famiglie meno abbienti a sopportare un peso fiscale maggiore.
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� evidente - ha sottolineato la Buonomo - che il sistema attuale non solo fallisce nel garantire equit� e giustizia sociale, ma acuisce le diseguaglianze, creando disparit� tra le diverse aree geografiche del Paese.
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Infatti, l'impatto della Tari sul bilancio familiare, nel 2022, � stato dello 0,64% nelle Regioni del Nord Est, ed � salito all'1,34% in quelle del Mezzogiorno.
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Un aumento non giustificato soprattutto per la carenza dei servizi resi, che in alcune grandi citt� risultano spesso inefficienti a causa delle limitate risorse disponibili.
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Peraltro, la Tari � destinata ad aumentare in modo maggiormente significativo - ha precisato la Segretaria confederale della Uil - nei Comuni che, nel 2023, non hanno operato una revisione del piano tariffario.
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Questi enti, infatti, sconteranno la crescita dell'inflazione e l'aumento del costo dell'energia, a causa dei ritardi nell'approvazione e pubblicazione delle delibere.
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I dati dimostrano che nei Comuni virtuosi e dotati delle risorse necessarie per investire nella gestione dei rifiuti si raggiungono migliori risultati in termini di raccolta differenziata, con ricadute positive sull'emissione della Tari per gli utenti.
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Alla luce del nostro studio - ha concluso la Segretaria confederale Vera Buonomo - per la Uil risulta fondamentale migliorare i servizi, favorendo un approccio coordinato a livello nazionale in grado di contrastare le disparit� territoriali."
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