Lo scorso 5 agosto QN – Quotidiano Nazionale ha pubblicato un’articolo con alcuni approfondimenti sulla nostra azienda. Ecco alcuni passaggi:
“I nove fondatori della ’Cooperativa Elettricisti, Fontanieri, Lattonieri e Affini’ (questo dà origine all’acronimo Cefla) oggi sono diventati oltre 2mila lavoratori e attorno al quartier generale di Imola, uno dei più grandi stabilimenti produttivi lungo la via Emilia, si sono sviluppate 25 sedi in giro per il mondo. E alle porte di Imola la fabbrica sta ampliando le sue dimensioni per circa 16mila metri quadrati. E la particolarità è che Cefla, pur nelle vesti di big industriale multinazionale – i conti del 2023 si sono chiusi con più di 680 milioni di ricavi, un Ebitda vicino ai 100 milioni e un indebitamento inesistente con una posizione finanziaria positiva per 74 milioni – rimane saldamente nelle mani dei suoi lavoratori, una società cooperativa fedele alla propria identità e allo spirito dei fondatori di creare valore nel tempo.
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Tre Business molto diversi tra loro: quello storico dell’impiantistica civile e industriale (Engineering) che ha firmato opere come la riqualificazione climatica degli Uffizi di Firenze e l’impiantistica meccanica della Torre Isozaki e di 50 piani di Allianz al CityLife di Milano; la Business Unit Medical Equipment, che da fine anni Novanta ad oggi ha accorpato sette marchi (Anthos, Castellini, Stern Weber, MyRay, NewTom, Mocom e BioSAFin) che coprono ogni esigenza della professione odontoiatrica, dalle poltrone attrezzate agli apparecchi di sterilizzazione fino agli strumenti di protesica e di radiologia 2D e 3D; il Finishing che ha trainato l’internazionalizzazione e in 70 anni è arrivato alla leadership mondiale negli impianti industriali per verniciatura, decorazione, stampa digitale e ricopertura con fabbriche in Italia, Germania, Usa e Cina e clienti che vanno dai big dell’arredo a quelli dell’automotive e dell’aerospaziale.
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Cefla è entrata nel business del biomedicale nel 1998 più che altro per salvare i posti di lavoro di un’azienda del territorio, la Cir Anthos, che all’epoca faceva un migliaio di poltrone odontoiatriche l’anno. Dopo un primo decennio di acquisizioni per consolidare tecnologie, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da crescita interna a suon di investimenti: oggi si producono oltre 12mila poltrone medicali l’anno con la leadership di mercato non solo in Italia, ma anche in Europa.
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Cefla, con la sua Business Unit Engineering, si occupa di progettazione, realizzazione e gestione di impianti tecnologici in ambito civile, industriale e nel settore dell’energia, migliorando il benessere e il comfort dei luoghi in cui le persone vivono e lavorano.
Cefla Finishing, invece, è specializzata nella finitura di superfici, realizza macchine e impianti di verniciatura, stampa digitale industriale, decorazione e ricopertura per il mercato del legno, del vetro, della plastica, della ceramica, del fibrocemento, dei materiali compositi e del metallo.
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L’esperienza acquisita nel corso degli anni e il know-how raggiunto ne fanno oggi un gruppo all’avanguardia nei settori dell’edilizia, arredamento, del packaging, fino a quelli aerospaziale e automotive, a livello internazionale. Un posizionamento guadagnato grazie ad una politica costante e progressiva di investimenti che assorbono buona parte della ’cassa’ dell’azienda che mantiene una posizione finanziaria positiva per oltre 70 milioni. Che significa che non solo non c’è indebitamento ma che le risorse servono a capitalizzare sempre più l’impresa: “Certo che abbiamo stabilimenti all’estero, in particolare in Cina, Usa, Polonia e Germania, ma lo facciamo non per far costare meno i prodotti ma per avere produzioni sempre più vicine ai nostri clienti, anche se il 95% di ciò che realizziamo è made in Imola” spiega Gianmaria Balducci, Presidente Cefla. Che guarda con fiducia al futuro: “mi piace pensare e programmare il fatto che nei prossimi 10 anni Cefla possa raddoppiare i numeri di oggi come ha fatto nel decennio trascorso. E la vedo come una traiettoria possibile anche se non mancano le difficoltà sui mercati.”