Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano
FIM-CISL: Stellantis, profondo rosso -31,7% nel 3° trimestre a 387.600 veicoli.
Si prospetta una produzione annua inferiore ai 500 mila veicoli, con le auto sotto i 300 mila.
Tutti gli stabilimenti in negativo.
Il 18 ottobre sciopero e manifestazione a Roma per dare la sveglia all’azienda, alle Istituzioni Europee e Nazionali
Situazione produzione STELLANTIS in Italia 3° Trimestre 2024
I dati della produzione nei primi nove mesi del 2024, dopo tre anni di crescita, segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 387.600 unità contro le 567.525 del 2023. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, “profondo rosso” e perdono sia gli autoveicoli che i veicoli commerciali. Precisamente le autovetture registrano un -40,7% con 237.700 unità e i veicoli commerciali un
–10,2% con 149.900.
Nel 3° trimestre anche i due unici stabilimenti in positivo nella prima parte dell’anno, Pomigliano d’Arco e Atessa, cedono il passo e registrano un dato negativo rispettivamente del -5,5% e del -10,2%. Certo, ben lontano dai dati estremamente negativi degli altri stabilimenti che toccano punte che vanno dal -47% al -75,8% rispetto ai nove mesi dello scorso anno.
Volumi che sono destinati a peggiorare. Se l’andamento riscontrato nel 3° trimestre venisse confermato nell’ultimo, la produzione si aggraverebbe ulteriormente con le auto sotto i 300 mila e la produzione complessiva, considerando i veicoli commerciali, scenderebbe sotto quota 500 mila, con meno di un terzo dei volumi del 2023 (751 mila). Per poter rispettare l’obiettivo di 1 milione di veicoli nel 2030 stabilito a livello governativo, il Gruppo Stellantis dovrebbe raddoppiare le produzioni. Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale, una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante.
La difficile situazione italiana e le recenti drammatiche notizie provenienti dalla Germania e dal Belgio di chiusure di stabilimenti con migliaia di licenziamenti evidenziano l’urgenza di interventi sulle scelte strategiche del settore da parte della UE, con mirate politiche industriali e con risorse specifiche, anche da parte del nostro Governo, e impegni industriali seri e coraggiosi da parte di Stellantis e delle aziende della componentistica. La situazione del settore automotive in Italia e in Europa diventa sempre più critica. In assenza di una netta inversione di direzione, rischia di essere irrimediabilmente compromessa la prospettiva industriale e occupazionale.
Per questi motivi la FIM-CISL, insieme a Fiom e Uilm, ha proclamato uno sciopero di 8 ore dell’intero settore automotive con manifestazione a Roma il 18 ottobre 2024.
Situazione negli Stabilimenti delle Produzioni Finali
Plant Polo Produttivo di Torino
I volumi produttivi misurati nei primi 9 mesi sono pari a 22.240 unità rispetto alle 70.365 rilevate nel 2023 (-68,4%). Il 91% dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 20.210, sono rappresentati da 500 Bev, il restante è rappresentato dalle produzioni Maserati con 2.030 unità. Quest’ultime ben lontane dalle 41.000 unità prodotte nel 2017, anno di punta delle produzioni Maserati. La situazione è in peggioramento e per i prossimi mesi non si vedono segnali di miglioramento.
Una flessione di mercato, determinatasi un anno fa, ha impattato negativamente sulle produzioni della 500 Bev, perdendo oltre 2/3 delle produzioni rispetto alle 63.400 unità prodotte fino a settembre 2023. Questo già dalla fine del 2023 aveva portato alla decisione di organizzare la linea di produzione su un turno e alla richiesta di Cigo e Cds. Dal 19 febbraio, nei giorni in attività, si è utilizzato l’ammortizzatore sociale coinvolgendo mediamente il 35% / 40% dei 1.050 lavoratori sulla linea della 500 Bev. Nei primi sei mesi si è fatto inoltre ricorso a degli stop produttivi di 45 giornate, 19 nel primo trimestre e 26 nel secondo, che hanno coinvolto sia la linea della 500 Bev che quella di Maserati.
La situazione è ulteriormente peggiorata nel 3° trimestre: fermo totale nel mese di agosto, mentre a luglio si sono lavorati cinque giorni e a settembre nove. La comunicazione di ieri (1 ottobre) di allungare di altre 3 settimane e per tutto il mese di ottobre la durata del CDS evidenzia ulteriormente una situazione in peggioramento.
Certamente, il ritardo nel lancio degli eco-incentivi partiti a giugno non ha influito positivamente sui volumi, ma pensiamo che abbia influito negativamente la mancanza degli eco-incentivi in altri Paesi europei. Sulla linea Maserati la situazione della produzione è critica. Sul fronte produttivo si sono raggiunte le 2.030 unità, -70% rispetto al 2023. Negli anni migliori di Maserati, la produzione, tra Grugliasco e Mirafiori, nel 3° trimestre raggiungeva oltre le 41.210 unità (anno 2017). Oltre ai 65 giorni di stop produttivo nel primo semestre, si sono aggiunti altri 36 circa nel 3° trimestre più la fermata per ferie collettive. Dal 3 aprile fino al 31 dicembre 2024, quando non è fermo lo stabilimento, viene utilizzato il Contratto di Solidarietà per circa 968 lavoratori in base agli ordinativi da evadere. Dal 2° trimestre vengono prodotte solo le Maserati GT e GC anche nelle versioni Folgore full-electric, ma a tutt’oggi non riescono a compensare il fermo produttivo di Ghibli, Quattroporte e Levante. Riteniamo negativo lo spostamento del lancio produttivo del nuovo modello Quattroporte nella sua versione full-electric dal 2025 al 2028. Anche l’annuncio della produzione del nuovo SUV Levante Folgore sulla piattaforma Large, E-UV, Bev nel 2027 ci preoccupa per i tempi troppo lunghi e per il suo possibile spostamento da Mirafiori. È indispensabile comprendere da Stellantis quale strategia vuole adottare per Maserati, su modelli e volumi.
Con le iniziative e la manifestazione che abbiamo messo in campo, è stato importante costringere Stellantis ad assegnare allo stabilimento di Mirafiori entro la fine del 2025 un modello come la 500 ibrida. Un’auto con potenzialità di volumi importanti che può assicurare il mantenimento della missione produttiva di Mirafiori come stabilimento di assemblaggio auto. È necessario cercare di anticiparne i tempi di lancio e produzione. Inoltre, servono altre iniziative di rafforzamento produttivo anticipando il lancio delle Maserati o con altre assegnazioni, anche portando la piattaforma small in Italia.
Plant Maserati Modena
La produzione nel plant di Modena, contrariamente alle previsioni aziendali, ha subito una flessione negativa significativa. Nello specifico si sono prodotte 220 vetture contro le 910 del 2023, continuando la situazione negativa ravvisata da inizio d’anno. Se nell’ultima parte del 2023 il ricorso alla Cig era molto marginale, nei primi sei mesi del 2024 è stata significativa, coinvolgendo circa 130 lavoratori per circa 58 giorni. Per tutto il 2024 è prevista una situazione di bassi volumi. Dal 13 maggio fino al 31 dicembre è stato attivato per questo il CDS con utilizzo intorno al 40%. È stato confermato che nel 3° quadrimestre del 2024 verrà completato l’investimento nell’“Atelier del Programma di Personalizzazione Fuoriserie”, destinato alla creazione di modelli Maserati su misura. All’inizio del 2025 è prevista l’implementazione anche su MC20 e MC20 Cielo della piattaforma full-electric Folgore; fino ad allora non ci saranno cambiamenti significativi nei volumi. Nei due siti di Modena, oltre ai circa 260 diretti di produzione, 130 ingegneri sono stati assegnati al Maserati Engineering Team, mentre altri 450 ingegneri sono impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo al servizio di tutte le altre realtà Stellantis. Dal 1° giugno a fine novembre è stata attivata la Cigo anche per gli anti di R&D. Nel nuovo assetto dei Centri di R&D, sarà fondamentale che questa importante realtà legata alla ricerca e alla progettazione, con la presenza di molte professionalità, non venga dispersa e non subisca ridimensionamenti.
Plant di Cassino
La produzione nel 3° semestre è di 19.710 unità, determinando una flessione negativa del -47,7% rispetto al 2023, la peggiore nella storia dello stabilimento di Cassino. Lo stabilimento è organizzato su un solo turno da questo inizio anno. L’attuale produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 53% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 27% dalla nuova Maserati Grecale, quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric. Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono enormi; basti pensare che nei primi nove mesi del 2017 la produzione è stata cinque volte l’attuale, con un’occupazione di oltre 4.500 unità. La situazione produttiva di questi anni ha impattato negativamente sull’occupazione, attualmente in forza sono 2.580. Anche Cassino è stato coinvolto da numerose fermate produttive, complessivamente circa 40 giorni in CDS. Nelle restanti giornate il CDS coinvolge mediamente 600 lavoratori al giorno. Recentemente nel CDS sono stati inclusi anche circa 568 lavoratori dei reparti presse/plastica. I lavoratori in trasferta temporanea nei siti Stellantis sono circa 100. In aggiunta alla Maserati Grecale, allo stabilimento è stata assegnata la futura piattaforma STLA Large BEV con i nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia, in produzione nella seconda metà del 2025 e all’inizio del 2026, mentre il terzo modello verrà prodotto dal 2027. È necessario anticipare quanto prima il lancio dei nuovi modelli, per limitare l’attuale uso di ammortizzatori; diversamente, per tutto il 2025 continuerà ad esserci una difficoltà sui volumi.
Plant di Pomigliano
Lo stabilimento campano da solo continua a produrre oltre il 59% delle auto degli stabilimenti italiani, ma anche per Pomigliano la situazione è peggiorata. Fino al trimestre precedente era l’unico stabilimento di assemblaggio auto che non perdeva rispetto al dato 2023. Con l’ultimo trimestre anche il G.B. Vico, pur producendo 141.290 unità, ha riscontrato una flessione negativa del -5,5%, inevitabile dopo la decisione di una chiusura estiva di 5 settimane tra ferie e Cassa Integrazione. Nei dati disaggregati, Panda con 110.900 unità cresce con un +17% rispetto ai nove mesi del 2023, mentre sulla linea dell’Alfa Romeo Tonale e del Dodge Hornet riscontriamo un calo del -45%. La flessione dei volumi su Tonale e Hornet ha portato già nelle ultime settimane di marzo alla produzione su un unico turno (150 vetture sul turno) e a un uso della Cigo, per far fronte agli stop produttivi, pari a 36 giorni fino al 30 settembre. Questa situazione sta avendo ripercussioni negative sia all’interno che sull’indotto. Inoltre, ci preoccupa, in questi giorni, la flessione produttiva sulla linea Panda che ha portato alla richiesta di Cigo per 10 giorni lavorativi nel solo mese di ottobre e 25 giorni da gennaio al 30 settembre, con la riduzione dell’impostato produttivo per turno da 395 a 320 vetture.
La conferma della produzione della Fiat Panda almeno fino al 2029 è un impegno positivo che abbiamo conquistato nel confronto aperto con Stellantis, anche se nell’ultimo periodo ci preoccupa la riduzione di volumi prodotti. È necessario pertanto monitorare l’andamento di Panda per verificare la tenuta fino al suo ciclo di vita, anche in virtù della nuova Panda prodotta nello stabilimento serbo di Kragujevac, ma soprattutto è indispensabile che venga assegnata al nostro Paese la piattaforma small al fine di produrre modelli a basso costo di largo consumo.
Plant di Melfi
Il dato produttivo nei primi 9 mesi rispetto all’anno precedente è fortemente negativo, con un -61,9%, che in termini di volumi significa quasi 90 mila vetture in un solo anno. È lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto. Delle 54.240 auto prodotte, il 34% è rappresentato da 500X, il 28% da Jeep Renegade e il 38% da Jeep Compass. Nel primo trimestre gli stop produttivi collettivi sono stati complessivamente 28 giorni, nel secondo 37, nel terzo 40, per un totale di 105 giorni gestiti con il CDS. Negli altri giorni, l’utilizzo del CDS è stato nel primo trimestre del 23%, pari a una media di 1.282 lavoratori ogni giorno; nel secondo trimestre con un 40% su una media di 1.500 lavoratori giornalieri e peggiorando ulteriormente nel terzo trimestre del 60%.
Il venir meno di quote rilevanti di produzione ha comportato delle ripercussioni negative in termini occupazionali, affrontate con vari strumenti alternativi ai licenziamenti, come le incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (dal 2021 ad oggi ha coinvolto quasi 1.735 lavoratori, portando l’occupazione a 5.300). Da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento si è ridotta passando da 17 a 15 turni, ma da inizio anno di fatto si sta viaggiando su due turni. La situazione di Melfi è comunque difficile e complessa. Soprattutto nella fase di transizione verso i cinque nuovi modelli multibrand sulla piattaforma BEV STLA Medium, che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura per lo stabilimento lucano, ma che in questa fase di preparazione ha comportato la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà che scade il 26 giugno 2025. Il cronoprogramma comunicato negli incontri ufficiali per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali prevede nello specifico: nel 1° trimestre 2025 partirà la salita produttiva della prima vettura full-electric a marchio DS, poi a seguire entro il 2026, verranno lanciate le altre quattro: due Jeep, una DS e una Lancia. Uno dei due modelli Jeep sarà la Jeep Compass ibrida. Anche i quattro modelli previsti inizialmente nella sola versione full-electric avranno la possibilità di essere prodotti anche nelle versioni ibride. La produzione stimata a regime dei 5 modelli sarà di circa 260 mila vetture anno, che secondo la direzione aziendale dovrebbe saturare l’impianto, ma che sarà tutta da verificare vista la situazione. Anche per l’indotto la situazione è molto critica; c’è la necessità di garantire l’uso di ammortizzatori, stiamo agendo a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate ed evitare impatti negativi a livello occupazionale. Attualmente nell’indotto sono occupati circa 3.000 lavoratori. Gli incontri svolti in sede ministeriale devono rappresentare l’ambito dove ottenere quegli elementi di garanzia che oggi non abbiamo ancora ricevuto da Stellantis e dalle istituzioni. È necessario che il gruppo sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nel contempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni. Inoltre, è indispensabile agire sull’accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell’area di Melfi.
Plant di Atessa
La produzione nei veicoli commerciali entro i primi nove mesi del 2024 raggiunge la quota di 149.900 unità, con un risultato negativo rispetto al 2023 del -10,2%. La situazione nei primi sei mesi dell’anno era positiva: si lavorava su 15 turni senza fermi produttivi per mancanza di materiale, con la previsione di produrre 255 mila veicoli commerciali (+11% rispetto al 2023). La situazione è cambiata nel mese di giugno; per 15 giorni sono stati collocati in Cigo dalle 400 alle 600 persone a seguito di una diminuzione degli ordini dei cabinati, a causa di un calo del mercato dei camper.
La situazione è peggiorata ulteriormente nel mese di luglio, dove l’azienda ha comunicato un calo produttivo anche sulle produzioni dei Van, portando il numero delle persone in Cigo a 800. Al rientro dalle ferie hanno sospeso il terzo turno, collocando in Cigo circa 1.300 persone. Dall’avvio della Cigo ad oggi, sono circa 800 in media le persone sospese dal lavoro. Anche per lo stabilimento di Atessa, il fermo produttivo nel periodo estivo è stato prolungato a quattro settimane, tra ferie e Cigo.
Siamo molto preoccupati per la sospensione del terzo turno e gli impatti che potrebbe determinare lo stabilimento polacco, anche se abbiamo avuto notizie che anche a Gliwice hanno ridotto a due turni la produzione. Per noi, lo stabilimento abruzzese deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali all’interno del gruppo Stellantis; pertanto, la produzione italiana deve essere protetta e rafforzata. In questa direzione andrebbe la stabilizzazione dei 98 lavoratori in staff leasing presenti da vari anni. Non è accettabile che Stellantis continui a rinviare la questione nel tempo; non bisogna disperdere le professionalità su cui si è investito per così tanto tempo. Sempre nella logica di rafforzamento, lo stabilimento di Atessa potrebbe produrre veicoli commerciali con la propulsione a celle a combustibile a idrogeno. Nello stabilimento di Atessa (CH), leader nei veicoli commerciali leggeri, si producono oltre ai veicoli commerciali di Fiat e PSA, anche per Opel e Vauxhall e, dal 2024, quelli di Toyota. Nello stabilimento sono in produzione anche le versioni full-electric. L’investimento di potenziamento della nuova verniciatura, che non utilizza più i solventi e ha un minor impatto ambientale, è stato ultimato.
Incontri di verifica e situazione del piano industriale Stellantis
“Dare Forward 2030” è stato presentato il 1° marzo 2022
L’impostazione di Stellantis fin dalla presentazione del “Piano Dare Forward” è quella di adattarlo in funzione del contesto e dei cambiamenti che possono influenzare le strategie nel settore. Questo significa che in questi mesi abbiamo dovuto verificare costantemente il piano attraverso un confronto continuo tra sindacato e azienda, sia a livello locale che nazionale, anche alla presenza del Mimit.
Il nostro obiettivo è garantire per ogni realtà una prospettiva industriale e occupazionale, assumendo l’impegno di non chiudere gli stabilimenti, ma di trasformarli tecnologicamente, con soluzioni concrete e positive all’interno di una transizione ecologica e digitale che sta investendo il settore automotive. Di seguito, gli aspetti più rilevanti emersi negli ultimi incontri con il Gruppo Stellantis e con le istituzioni.
Torino Manufacturing District:
polo produttivo di veicoli e componenti, dove l’azienda ha confermato l’intenzione di mantenere la sua valenza come centro d