Un dolore che non passa mai - A.I.D.O.

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Due italiani su dieci soffrono di una situazione dolorosa cronica. Con serie conseguenze sulla qualità della vita. Dalla difficoltà di individuare la diagnosi alle possibili cure, anche naturali, ecco cosa c’è da sapere

di Vita e Salute

Dal primo Rapporto Censis-Grünenthal “Vivere senza dolore” del dicembre dell’anno scorso emerge una situazione abbastanza drammatica: due italiani su dieci soffrono di dolore cronico che corrispondono a circa 9,8 milioni di italiani.
Un fenomeno che si traduce in difficoltà nel sollevare oggetti, fare ginnastica o altro esercizio fisico, dormire, passeggiare, svolgere faccende domestiche, guidare l’automobile e in generale difficoltà nei rapporti sociali e nelle ordinarie attività di vita quotidiana come mangiare o vestirsi.
È facile intuire come, interferendo con attività quotidiane come lavorare, avere una vita sociale e prendersi cura di sé o degli altri, il dolore cronico possa portare a depressione, ansia e disturbi del sonno, che possono peggiorare il dolore stesso, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Acuto o cronico: la differenza

Il dolore cronico differisce dal dolore acuto che si verifica quando, per esempio, ci si procura una ferita o una frattura. Quest’ultimo tipo di dolore, magari molto intenso, di solito scompare abbastanza rapidamente anche grazie a cure adeguate.
Al contrario, il dolore cronico continua a lungo anche dopo il recupero da un infortunio o da una malattia, e a volte inizia anche senza una ragione ovvia. Può presentarsi in molte forme diverse e apparire in tutto il corpo.
I tipi comuni di dolore cronico includono: artrite o dolori articolari, mal di schiena, dolore al collo, dolore da cancro vicino a un tumore, mal di testa, comprese le emicranie, e dolore in molte altre zone del corpo come nella fibromialgia.
A volte il dolore cronico ha una causa evidente come avviene per l’artrite o il cancro che possono causare dolore continuo; ma anche a seguito di lesioni e malattie che provocano cambiamenti nel corpo che lasciano dolore, anche successivamente alla guarigione.
Alcuni soffrono di dolore cronico non legato a un infortunio o a una malattia fisica: in questo caso si parla di dolore psicogeno o dolore psicosomatico, provocato da fattori psicologici come stress, ansia e depressione.

Sintomi

Le persone con dolore cronico descrivono il loro stato in molti modi diversi, parlando di sensazioni di bruciore, rigidità, punture, palpitazioni, ecc. Queste sensazioni sono poi spesso associate ad ansia, depressione, affaticamento di lunga durata, insonnia e sbalzi d’umore.
A volte il dolore cronico si produce per una maggior sensibilità al dolore dei nervi. Accade in questi casi che la stimolazione ripetuta di fibre e cellule nervose, che rilevano, inviano e ricevono i segnali del dolore, finisca col modificare la struttura delle fibre e delle cellule nervose stesse rendendole più attive. La conseguenza è che il dolore dovuto a una stimolazione che normalmente potrebbe non essere dolorosa può essere avvertito come più intenso. Questo effetto è chiamato sensibilizzazione.
Succede anche che zone di tessuto muscolare o connettivo divengano molto sensibili e doloranti al tatto. Queste zone sono chiamate trigger point, perché toccandole si scatena spesso un dolore inspiegabile che si irradia ad altre zone del corpo.

La diagnosi

Quando si parla di dolore cronico? Se questo dura o va e viene (ricorre) per oltre tre mesi.
Il dolore è di solito un sintomo, quindi il medico deve determinare, se possibile, la causa del dolore.
Importanti per una diagnosi medica sono la localizzazione, l’intensità, la frequenza, le condizioni che lo migliorano o peggiorano e, ovviamente, precedenti malattie e interventi chirurgici, ma anche condizioni di stress intenso e ansia.

Indagini cliniche

Le analisi cliniche sono estremamente varie. Si va dalle classiche analisi del sangue e dell’urina, all’elettromiografia per testare l’attività muscolare, ai test di riflessi e di equilibrio, a studi sulla conduzione nervosa per vedere se i nervi reagiscono correttamente, fino alle radiografie e alla risonanza magnetica.
L’obiettivo degli esami diagnostici è quello di identificare una causa specifica per poterla trattare, ma questa identificazione non è sempre possibile. Se è così, la terapia si rivolge al trattamento o alla gestione del dolore in quanto tale.

Possibili trattamenti

Numerosi sono i farmaci chimici usati come anticonsulsivanti, rilassanti muscolari, corticosteroidi, ecc. di cui dobbiamo sempre tenere presente gli effetti collaterali.
È importante essere consapevoli che alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare.
In particolare, ci sono quattro principali fattori legati allo stile di vita che influenzano il dolore cronico e contribuiscono a minimizzarlo. Si tratta dello stress che può essere gestito con rilassamento e meditazione, l’esercizio fisico frequente e a bassa intensità, la dieta sana e antinfiammatoria, e sperimentare un sonno di qualità.

I rimedi naturali

Qualsiasi rimedio naturale per il dolore cronico dipende dalla diagnosi. Alcune sostanze hanno tuttavia effetti sicuramente benefici.

  • Gli omega3 sono noti antinfiammatori in grado di distruggere le prostaglandine, con riduzione del gonfiore dolente. Per chi soffre di artrite, la ricerca ha dimostrato che gli integratori di olio di pesce omega-3 hanno funzionato allo stesso modo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), nel ridurre il dolore artritico e sono un’alternativa più sicura ai Fans.
  • La terapia del calore/terapia del freddo è un modo consueto per placare il dolore. I bagni di calore salini rilassano corpo e mente. Anche l’applicazione localizzata di ghiaccio è un metodo ben noto che riduce l’infiammazione.
  • Lo zenzero anche in piccole quantità è utile per le sue proprietà miorilassanti: un solo cucchiaio di zenzero fresco al giorno, aggiunto a qualsiasi pasto, può aiutare a lenire il dolore muscolare.
  • Utile è l’uso della cannabis terapeutica, introdotto anche in Italia negli ultimi anni. 
Si tratta in particolare della “Cannabis FM-2” che è prodotta in Italia da un’officina farmaceutica autorizzata quale l’Istituto farmaceutico militare di Firenze in conformità alle direttive europee in materia di medicinali.
    Tra le altre cose, viene usata per alleviare dolore (oncologico e non) e disturbi cronici legati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale.
    Può venire prescritta da medici ospedalieri dei reparti di anestesia, centri di terapia del dolore, neurologia, reumatologia ed altri specialisti.
  • Particolarmente interessante è la pratica della Mindfulness, o meditazione consapevole, in grado di modificare la percezione del dolore. Questa pratica fu sviluppata negli anni ’80 proprio per pazienti affetti da dolore cronico che non trovavano sollievo con terapie tradizionali.
Recapiti
alessandra@romboliassociati.com