Nonostante i dati ISTAT, i prezzi, soprattutto quelli dei beni di prima necessità, continuano a rimanere elevati. Negli ultimi due anni, i prezzi al consumo sono arrivati a toccare l’11,9% erodendo l’8,5% del potere d’acquisto e mettendo a dura prova i consumatori. A dirlo la Presidente Adoc nazionale, Anna Rea secondo cui anche con il calo del costo delle materie prime e dell’energia, i prezzi al consumo non sono diminuiti, costringendo sempre più persone a scelte di acquisto che mettono a rischio la propria salute, oltre a rappresentare una palese ingiustizia.

In un Paese in cui la disuguaglianza continua ad aumentare, è ora di affrontare con urgenza il tema del potere d’acquisto – continua Rea. Bisogna rinnovare i contratti in scadenza, a partire da quello dei metalmeccanici e dei lavoratori pubblici, e attuare un’azione sinergica su fisco e politiche per l’occupazione, rivolta ai tanti lavoratori precari e disoccupati. Mentre stipendi e pensioni sono rimasti al palo – afferma la presidente dell’Associazione dei consumatori – l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.

Per questo motivo, riteniamo essenziali il monitoraggio e il controllo sulla filiera dei prezzi. Seguiamo con grande attenzione il lavoro degli Osservatori territoriali sui prezzi, che stanno partendo in questi giorni, coordinati dalla Commissione nazionale di allerta rapida sui prezzi, con la supervisione del Ministero dell’Interno e del MIMIT.

Il consumo è un fattore importante per lo sviluppo del Paese – conclude Anna Rea, Presidente Adoc nazionale – più consumo significa più produzione.