I dati sul credito nel primo semestre 2024

Compatibilità
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Secondo la Banca d'Italia, sono in lieve aumento i depositi presso gli sportelli bancari provinciali della provincia di Modena: al 30 giugno ammontano infatti a 25,2 miliardi di euro, in crescita dell'1,6% rispetto a marzo 2024 e dell'1,1% rispetto giugno del 2023; la maggior parte dei depositi è detenuta dalle famiglie consumatrici (56,2%) in diminuzione del 3,5%, mentre i risparmi delle imprese crescono del 6,9%.

Gli impieghi, cioè i prestiti concessi dalle banche alla clientela, ammontano a 26,6 miliardi di euro, sono in diminuzione dello 0,5% rispetto a marzo 2024 e del 3,2% rispetto a giugno del 2023. La maggioranza dei prestiti è rivolta alle imprese (76,7%) in decremento tendenziale del 3,8%, il resto è diretto alle famiglie consumatrici che calano in misura minore (-1,3%).

L'indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna esamina più nel dettaglio i rapporti delle imprese della regione con le banche: emerge un quadro piuttosto positivo, dove il fabbisogno di credito delle imprese appare soddisfatto dal sistema creditizio, mentre le criticità riguardano soprattutto i costi dei prestiti e il tasso applicato.

La stragrande maggioranza delle imprese dell'industria manifatturiera ritiene infatti adeguati l'ammontare di credito disponibile (78%), la tipologia di strumenti finanziari offerti (82%) ei tempi di valutazione della pratica (75%), mentre si registrano maggiori criticità per il tasso applicato ed il costo complessivo del finanziamento, che sono ritenuti inadeguati dalla metà delle imprese intervistate. D'altro canto, nel primo semestre del 2024 per la maggioranza delle aziende è rimasto stabile il fabbisogno di credito, che è aumentato solamente per un quinto di esse. Inoltre, più della metà non ha fatto alcuna richiesta di crediti garantiti dallo stato poiché non la ritenevano necessaria e tra le imprese che hanno presentato domanda il 65% ha avuto esito positivo.

Analizzando le criticità rilevate, quasi la metà di imprese ha trovato le condizioni applicate soddisfacenti, mentre i principali motivi di insoddisfazione derivano dall'aumento del tasso applicato (30% delle risposte) e dall'aumento dei costi bancari (18%). Nonostante ciò, il 94% delle imprese manifatturiere è stata in grado di adempiere agli impegni finanziari assunti con le banche.

Il quadro è leggermente peggiore per imprese del commercio: anch'esse ritengono adeguati la quantità di credito disponibile, il tipo di strumenti offerti e i tempi di valutazione; tuttavia, è maggiore la quota di imprese che considera eccessivi il tasso applicato (63%), il costo del finanziamento (65%) e le garanzie richieste (48%). Per l'80% delle imprese del settore il fabbisogno di credito è rimasto stabile nel primo semestre del 2024 e solamente il 16% di esse ha fatto richiesta di crediti garantiti dallo stato. Come per l'industria, la maggior parte delle imprese del commercio riesce a far fronte agli impegni presi con il sistema creditizio (91%), tuttavia quasi la metà di esse ritiene molto onerosi gli aumenti delle commissioni applicate dalle banche (46%).

Recapiti
pubblicato il 24/10/2024 — ultima modifica 24/10/2024