Pubblicato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, l’approfondimento che riporta una dettagliata e precisa panoramica relativa al mondo del lavoro e della sicurezza e il modo in cui questo è stato tutelato ed ampliato tramite misure specifiche negli anni 2022, 2023 e 2024. Tali misure, tra le quali la Riforma delle politiche attive, il Decreto Flussi, il DDL Lavoro 2024, sono state pensate ed introdotte al fine di promuovere l’occupazione con azioni mirate ai giovani e alle donne, alla sicurezza e salute sul lavoro.
Con i numeri positivi definiti dall’ISTAT e riportati dall’approfondimento, si può notare un’inversione di marcia nel campo del lavoro, considerando:
- più di un milione di nuovi occupati, di cui più della metà donne e giovani under 35;
- meno di mezzo milione, rispetto allo scorso anno, di NEET (giovani che non studiano e non lavorano).
All’interno del documento si ripercorre, dunque, una panoramica delle misure e delle azioni messe in atto a partire dal 2022 e, in questa sede, saranno definite le misure relative all’annualità 2024 ed attualmente in vigore. Per approfondire a riguardo degli anni precedenti, si rinvia alla sezione Legge e Prassi di redigo.info.
Primo modulo Riforma fiscale
Super deduzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato
Con il D.Lgs. n. 216/2023, si introduce una super deduzione del 20% sul costo del personale assunto a tempo indeterminato nel 2024, in attesa dell’attuazione della mini-IRES e della revisione delle agevolazioni a favore dei datori di lavoro.
La sicurezza sul lavoro: Decreto PNRR
Dal 1° ottobre 2024, nei cantieri edili sarà consentita l’attività lavorativa solamente alle imprese (o lavoratori autonomi) in possesso della patente a crediti, gestita dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Allo stesso tempo, con il decreto-legge n. 19 (marzo 2024) si è previsto l’obbligo di corrispondere un trattamento economico in linea, e dunque non inferiore, a quello previsto dai CCNL o contratti territoriali di II livello, ai lavoratori connessi all’attività di oggetto dell’appalto e del subappalto.
Infine, le sanzioni amministrative, in materia di contrasto al lavoro sommerso, sono più pesanti, tentando di sfavorire le attività lavorative irregolari, principalmente nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura.
Decreto coesione: lavoro di giovani e donne
Incentivi occupazionali giovani e disoccupati
Con il decreto legge n. 60/2024, sono istituite misure specifiche relative alla costruzione di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali, localizzate nel territori del Sud Italia, contrastando lo spopolamento. I beneficiari dell’agevolazione sono i giovani under 35, inoccupati, inattivi o disoccupati, attraverso il Resto al SUD 2.0.
Sono esonerati dai contributi previdenziali, per un massimo di 800 euro mensili per ciascun lavoratore, i giovani under 35 che avviano un’attività imprenditoriale tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025.
Al fine di incentivare l’occupazione giovanile, è riconosciuto, ai datori di lavoro che assumono giovani mai assunti a tempo indeterminato, un esonero al 100% dei contributi previdenziali per un massimo di 24 mesi, per un massimo di 500 euro mensili per ciascun lavoratore assunto.
Bonus donne
Il bonus donne prevede l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, per massimo 24 mesi e con un limite massimo di 650 euro mensili a lavoratrice assunta. Possono beneficiare di tale esonero, i datori di lavoro che assumono, tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025:
- donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno;
- donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti;
- donne operanti nei settori con un tasso di disparità di occupazione superiore almeno del 25% tra uomini e donne.
Gli esoneri in questione, infine, non si applicano al lavoro domestico e di apprendistato.
Con le stesse modalità è erogato anche il Bonus ZES, il bonus per la Zona Speciale Unica per il Mezzogiorno, con l’unica differenza relativa al beneficiario: non si tratta più di lavoratrici donne di tutte le età, bensì di lavoratori under 35, disoccupati da almeno 24 mesi.
Decreto Flussi 2024
Con il decreto, si riconosce il permesso di soggiorno per casi speciali in favore di vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, alle quali si estende il programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale. Alla scadenza del primo permesso di soggiorno, in caso di violenza, abuso o sfruttamento del lavoro, al lavoratore straniero può essere conferito un ulteriore permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di studio, fuori dalle quote.
Inoltre si intende intervenire con urgenza nella semplificazione e nell’accelerazione delle procedure, rendendole sicure e snelle. Di seguito, gli interventi definiti:
- precompilazione rispetto al solo click day delle domande per il nulla osta al lavoro che amplia i termini per i controlli e per consentire la regolarizzazione o l’esclusione delle domande non procedibili;
- svolgimento di ulteriori click day nel corso dell’anno, solo per settori specifici;
- piena interoperabilità tra il sistema informatico e le banche dati (del Ministero dell’Interno e del Lavoro, dell’INPS, delle Camere di Commercio, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agid) per la verifica automatica dei dati presenti nelle domande;
- obbligo di conferma dell’interesse all’assunzione da parte del datore di lavoro, ancor prima del rilascio del visto di ingresso per il lavoratore straniero;
- per i datori di lavoro che non provvedono alla stipula del contratto, facendo lavorare comunque i lavoratori stranieri, è prevista l’inibizione dal sistema per tutto il triennio successivo;
- limite al numero di domande attivabili da parte del datore di lavoro proporzionalmente rispetto al fatturato e il numero di addetti.
Con il decreto legge n. 145/2024, sono modificano alcune importanti caratteristiche dei rapporti di lavoro, sintetizzabili nei seguenti punti:
- dimissioni e risoluzione del rapporto del lavoro: 15 giorni di assenza ingiustificata, si traducono in risoluzione del rapporto;
- durata del periodo di prova: non inferiore a 2 giorni e non superiore ai 15 giorni;
- sospensione della prestazione di cassa integrazione: durante il periodo di integrazione salariale, il lavoratore non ha diritto al relativo trattamento per le giornate di lavoro effettuate;
- lavoro agile: conferma dell’obbligo di comunicazione da parte del datore di lavoro al Ministero del Lavoro, i dettagli relativi ai lavoratori in smart working.
Agnese Terenzi
Redazione redigo.info