Iperconnessi: dati, controllo e potere raccontati nei libri
Dati e controllo: il binomio chiave del nostro tempo. Siamo ormai abituati a una vita da iperconnessi, ma non sempre siamo consapevoli di cosa comporti pagare questa costante possibilità di iperconnessione attraverso i nostri dati personali e, soprattutto, di quanto sia davvero alto il prezzo che stiamo pagando.
Il web con tutti i suoi strumenti e le sue infinite opportunità è stata la più grande rivoluzione degli ultimi quarant'anni, un'innovazione capace di accelerare la propagazione del cambiamento a una velocità incredibilmente superiore rispetto a tante che l'hanno preceduta.
Ha portato con sé libertà, abbattimento dei confini, conoscenza e condivisione. Ma contemporaneamente ha portato anche i suoi opposti: controllo, barriere emotive, disinformazione e manipolazione.
Negli ultimi anni una nuova realtà ha preso forma: l'IA, o AI, ovvero l'intelligenza artificiale e la sua progressiva influenza sulla cultura, la storia e la geopolitica.
Come interagire, al di là di paure e pregiudizi, con una tecnologia che sta già cambiando le nostre vite? Quale ruolo vogliamo che i nuovi modelli di intelligenza arificiale generativa abbiano nelle nostre vite?
Sono queste le domande al centro de Il futuro è già qui, il nuovo libro di Barbara Gallavotti. Ripercorrendo il percorso di chi ha sognato di creare macchine intelligenti e analizzando le differenze tra il funzionamento umano e quello delle IA, la divulgatrice scientifica ci aiuta a capire perché la tecnologia eccelle in alcuni compiti, ma non in altri e ci invita a riflettere sul futuro, sottolineando che spetta a noi, come individui e collettività, decidere il ruolo di questa tecnologia nella nostra vita.
Dal canto suo, anche Paolo Legrenzi, psicologo e scienziato cognitivo, nel suo saggio L'intelligenza del futuro analizza l’intreccio tra l’intelligenza umana e i nuovi programmi che essa ha generato. Comprendere appieno l’IA richiede innanzitutto una profonda conoscenza dell’intelligenza naturale: è solo illuminando i misteri della nostra mente che possiamo apprezzare appieno l’interazione tra l’uomo e la tecnologia.
Iperconnessi: i nostri consigli di lettura
Ci sono libri - romanzi e saggi - che colgono lo spirito del nostro tempo e sono capaci di raffigurarci in un presente e in un futuro da iperconnessi. Con profondità di indagine problematizzano le nostre abitudini, le nostre scelte e i sistemi di potere in cui siamo immersi così tanto che spesso ci sembrano naturali.
L'ultimo arrivato in libreria è Gli straordinari di Edoardo Vitale. Il romanzo racconta la storia di una coppia iper tecnologica, che vive nella sua bolla lavorativa di post new economy, riassumendo il presente e il passato recente di un’intera generazione, quella dei millennial, del loro complesso rapporto col lavoro e delle loro ossessioni, dipendenze e paure.
Nel suo saggio sul futuro dell'intelligenza umana Henry Kissinger compie un’autorevole e illuminate riflessione e non spiega soltanto cos’è l’intelligenza artificiale, ma cosa rappresenta: un terreno di gioco fondamentale che determinerà gli assetti geopolitici futuri.
In 12 Bytes sono contenuti dodici saggi di Jeanette Winterson, in cui l'autrice rielabora i suoi anni di riflessioni e letture sull’intelligenza artificiale in tutte le sue sconcertanti manifestazioni: dagli algoritmi che schedano tutta la tua vita alle stranezze del backup del tuo cervello.
Ambientato nel mondo tossico dei moderatori di contenuti, Questo post è stato rimosso di Hanna Bervoets è una storia potente e attuale su chi o che cosa determini la nostra visione del mondo.
Un romanzo che esplora il concetto di moralità e di come sia fluido, mutando costantemente a seconda di dove e con chi ci troviamo, e mette in luce il potere delle grandi aziende tecnologiche, il modo in cui ci controllano e alla fine ci cambiano per sempre.
Ne La casa di marzapane - il romanzo fratello de Il tempo è un bastardo - Jennifer Egan immagina un mondo in cui i nostri ricordi non sono più nostri e le nuove tecnologie aprono nuovi inquietanti scenari. Il risultato è un libro elettrizzante e commovente, che ci parla di noi oggi e della nostra ricerca di autenticità e significato.
Sull'illusorietà del mondo dei social ci mette in guardia anche Valentina Farinaccio con il suo Non è al momento raggiungibile: una storia che esplora, con una leggerezza solo apparente, il mondo delle dipendenze.
Anche Nessuno ne parla di Patricia Lockwood racchiude una riflessione sul valore delle relazioni umane e sulle insidie dei social media: scritto da una delle voci poetiche più originali del nostro tempo, questo romanzo rappresenta insieme un omaggio pieno di passione all’infinito scrolling e una potente meditazione sull’amore.
Ma cosa succede se, di colpo, ci si si ritrova vittime di una tempesta mediatica? In Io vi salverò di Valentina Camerini racconta la storia di una famiglia italiana costretta a fuggire dal Paese e dai social network, pur di salvare se stessa.
In Noi siamo tecnologia Massimo Temporelli spiega come da sempre gli umani trasformino il naturale in artificiale, e come il nostro rapporto con le macchine sia intimo e naturale attraverso dieci semplici innovazioni che ci accompagnano inconsapevolmente nelle nostre giornate.
Con Odio Daniele Rielli affronta il tema dell'odio sociale legato alla rivoluzione e alla sorveglianza digitale.
Nel contesto di un mondo sempre più connesso, sicuro e ricco, l'autore analizza i tanti modi con cui la tecnologia svuota sempre più di senso la dimensione dell'umano pretendendo di controllarla, indirizzarla e annichilirla.
Un romanzo-mondo che ci dipinge nell'atto di sacrificare sempre nuovi capri espiatori sull'altare delle pubbliche piazze (digitali e non solo).
Dave Eggers nel suo Il cerchio racconta una società che intende utilizzare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro. Ma questo progetto è davvero privo di conseguenze?
Se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi?
In un flusso di costanti informazioni si muove anche Nio, il protagonista di Il disperso di Eugen Ruge. Vive nel mondo dei big data, dove si comunica a colpi di tweet e post, e la priorità di tutti è l’ottimizzazione tecnica di sé. Le bistecche sono create in vitro, le donne vestono guaine superaderenti simili a tatuaggi: un libro sul futuro che stiamo già vivendo, sul mondo della prossima generazione e allo stesso tempo, in un bizzarro contro-movimento, sul nostro passato.
Marco Pizzuti si sofferma invece sul 5G nel suo saggio Dossier 5G.
La nuova connessione di telefonia mobile correrà a velocità impensabili solo fino a qualche anno fa e soprattutto stabilirà una stretta relazione fra gli oggetti “smart” e l’intelligenza artificiale, facendoci compiere il salto evolutivo nella nuova era dell'”Internet delle cose”.
Questo comporterà che saremo sicuramente più assistiti, ma anche più controllati; saremo più profilati, ma anche più bombardati da raffinate strategie di marketing; verremo catapultati in un ecosistema artificiale quasi totalmente interattivo e le nostre informazioni più intime saranno sempre e immediatamente note a tutti coloro che vi avranno accesso.
Il 5G in buona sostanza è la tecnologia che può garantire il controllo individuale e collettivo sull’intera popolazione, trasformandosi nella versione contemporanea del Grande Fratello di George Orwell.
Di utilizzo e sfruttamento dei dati parla anche Christian Rudder in Dataclisma. Fondatore del popolare sito di incontri OkCupid e del blog OkTrends, parte proprio dai dati per spiegarci cosa queste informazioni rivelano di noi e del mondo in cui viviamo.
Utilizzando le informazioni tratte da motori di ricerca, social network, siti d’incontri, app e aggregatori di contenuti, Rudder ci offre una prospettiva brillante, un punto di vista inedito in cui la matematica diventa umana e i numeri si trasformano nella narrazione del nostro tempo.
Comprendere la logica, i valori e il tipo di mondo che promuovono significa fornire agli utenti di Internet i mezzi per riconquistare potere nell’epoca digitale.
A questo ci invitano Dominique Cardon nel suo saggio Cosa sognano gli algoritmi e lo "scettico della rete" Evgeny Morozov che, pur non rifiutando totalmente il mondo digitale, sottolinea la drammatica necessità di approfondire il dibattito sulle tecnologie e di problematizzarne la discussione affinché si recuperino i valori propri di un’umanità difettosa e non «aggiustabile» digitalmente.