October 25, 2024

Salute cardiovascolare, il 40% degli italiani a rischio. La buona notizia è che i fattori dipendono da noi.

A dirlo sono i dati del progetto Passi e del progetto Cuore dell’Istituto superiore di sanità che da anni monitora il rapporto tra gli italiani e la salute cardiovascolare.

A riportare la notizia, Milano Finanza il 18 ottobre u.s., secondo e ultimo giorno del XXX Seminario Nazionale sulla “Cardiologia Oggi e Domani tra prevenzione e cura”, tenutasi a Trieste dall’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI) “Donne per la Salute”.

Serena Zacchigna, Responsabile del laboratorio di Biologia cardiovascolare dell’ICGEB e professoressa di Biologia Molecolare all’Universita’ di Trieste, ha tenuto una relazione al seminario, insieme ad Andrea Di Lenarda, Direttore SC patologie Cardiovascolari dell’ASUGI, e Irene Tavčar, Dirigente medico SC Cardiologia Cattinara, dove si e’ parlato proprio dello studio PASSI e dell’importanza dell’attività fisica per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Questo e’ tanti buoni suggerimenti ancora sono emersi dai dati presentati. Il rischio di eventi nefasti a livello cardiaco e vascolare sono controllabili attraverso il nostro stile di vita: la pressione alta, i livelli di colesterolo, il diabete, il fumo, il sovrappeso e l’obesità, la sedentarietà e la dieta… 

Sulla base dei dati raccolti da Iss il 41% degli italiani possiede almeno tre fattori di rischio cardiovascolare. In particolare, le rilevazioni condotte nel 2022 e 2023 ci restituiscono un quadro piuttosto allarmante: 18 italiani su 100 hanno ipertensione e lo stesso numero di connazionali presenta ipercolesterolemia. Ancora, 35 di noi sono sedentari, 24 fumatori, e 43 su 100 in sovrappeso o obesi. Oltre al fatto che circa il 5% ha il diabete. Quanto al consumo di sale, tra i principali responsabili dell’ipertensione arteriosa e delle sue conseguenze sulla salute, gli italiani son ancora lontani dalla quantità giornaliera consigliata dall’Oms. A fronte del massimale di cinque grammi indicato da Oms gli adulti con età compresa tra 35 e 74 anni ne consumano quasi il doppio (9,5 grammi) se sono uomini e 7,2 grammi nel caso delle donne.