Venerdì 25 ottobre si è tenuta l’inaugurazione di Luci d’Artista 2024, itinerante per abbracciare luoghi diversi della città e aperta a cittadine, cittadini e turisti.
Il primo appuntamento si è svolto alle ore 18 in piazza Vittorio Veneto (angolo lungo Po Cadorna), dove la Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino ha intrattenuto il pubblico in attesa del calar del buio. Successivamente, il Sindaco Stefano Lo Russo, insieme all’Assessora alla Cultura Rosanna Purchia, al presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio, al Direttore artistico di Luci d’Artista Antonio Grulli e all’artista Andreas Angelidakis, ha dato il via all’accensione della prima nuova installazione dell’edizione, VR Man di Andreas Angelidakis.
Il tour è poi proseguito alle 19.15 in via Fanti 17, presso la sede dell’Unione Industriali di Torino, dove è stata accesa l’opera di Erik Saglia, Euridome, nell’ambito di Costellazione.
La serata inaugurale si è conclusa ai Giardini Sambuy, in piazza Carlo Felice, lato via Roma, dove la Banda del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino ha accompagnato l’accensione della seconda nuova luce, Scia’Mano, alla presenza del Maestro Luigi Ontani.
Da quel momento, 28 luci si sono riaccese tra le vie e le piazze di Torino, offrendo a cittadini e turisti la possibilità di alzare gli occhi per ammirare le opere luminose nelle loro sedi storiche, oppure di andare alla ricerca delle nuove collocazioni.
Sulla Mole Antonelliana, restaurata grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e all’Unione Industriali Torino, è tornata a brillare Volo dei numeri di Mario Merz, emblematica opera-manifesto della città dell’arte contemporanea. Alcune installazioni storiche hanno cambiato sede rispetto alla scorsa edizione: Palomar di Giulio Paolini, da sempre in via Po, è ritornata in via Garibaldi dopo dieci anni; Ice Cream Light di Vanessa Safavi è stata installata per la prima volta in largo Montebello in una nuova configurazione. Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi ha trovato spazio lungo via Carlo Alberto, mentre al suo posto, in via Lagrange, è possibile ammirare per la prima volta Volo su… di Francesco Casorati.
Sono state riconfermate invece le collocazioni delle altre opere luminose, come Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano, con una configurazione ogni anno nuova, decisa dall’artista stesso; Orizzonti di Giovanni Anselmo in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini in Galleria Umberto I; Planetario di Carmelo Giammello in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Risorgimento; Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Io, sono nato qui. di Renato Leotta in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Concerto di parole di Mario Molinari in piazza Polonia; Vento solare di Luigi Nervo in piazzetta Mollino; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli di fronte alla Biblioteca Geisser; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa in via Po; “…?…” di Grazia Toderi in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da piazza della Repubblica); e Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio sul laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia.