Il punto di svolta nella vita di Clara arrivò quando, guardandosi allo specchio, vide riflessa una donna che non riconosceva più. Era un momento di cruda consapevolezza, dove la distanza che percepiva tra sé e i suoi figli divenne insopportabile

Clara è una giovane madre che ha vissuto un percorso difficile, ma profondamente ispiratore. La sua vita, segnata dalla solitudine e dalla lotta contro la tossicodipendenza, sembrava averla intrappolata in una spirale di disperazione. Da sola con i suoi due figli, Marco e Sofia, Clara si sentiva in costante conflitto: da un lato, il desiderio profondo di essere una buona madre, e dall’altro, la dipendenza, che la privava della forza di costruire una vita stabile per sé e per i suoi bambini. Ogni giorno era una battaglia contro i suoi demoni personali.

Una donna che non riconosceva

Il punto di svolta nella vita di Clara arrivò quando, guardandosi allo specchio, vide riflessa una donna che non riconosceva più. Era un momento di cruda consapevolezza, dove la distanza che percepiva tra sé e i suoi figli divenne insopportabile. In quel momento, prese una decisione difficile ma necessaria: chiedere aiuto. Con coraggio, contattò un centro di supporto per mamme in difficoltà. Questo gesto, che richiedeva grande forza interiore, fu il primo passo verso la sua rinascita.

L’accoglienza di Ai.Bi.

Durante il suo primo incontro al centro., Clara era visibilmente nervosa, ma determinata a cambiare. Condivise la sua storia con un gruppo di esperti e altre madri che, come lei, avevano attraversato esperienze di vita difficili. Le parole di comprensione e supporto che ricevette da queste donne e dai professionisti la colpirono profondamente, facendole capire che non era sola. Fu in quella occasione che le venne proposta una nuova opportunità: entrare in una comunità mamma-bambino di Ai.Bi., dove avrebbe ricevuto supporto per affrontare la sua dipendenza e, allo stesso tempo, avrebbe potuto ricostruire il legame con i suoi figli in un ambiente sicuro e protetto.

Nella comunità

Dopo alcune settimane di preparazione, Clara e i suoi bambini entrarono nella comunità. Lì, per la prima volta dopo tanto tempo, Clara sentì di avere una possibilità reale di riprendere in mano la sua vita. Con il sostegno dell’equipe educativa, iniziò un percorso di recupero che non si limitava solo alla cura della sua dipendenza, ma che la aiutava a riscoprire anche il suo ruolo di madre. Le attività quotidiane, come i giochi e i momenti di condivisione con Marco e Sofia, divennero parte integrante del suo percorso di guarigione. Ogni piccolo progresso, ogni sorriso dei suoi figli, rappresentava una vittoria in quella che era una lunga strada verso la rinascita.

Diventare la madre che aveva sempre desiderato essere

Con il passare dei mesi, Clara iniziò a sentirsi più forte e sicura di sé. I suoi figli, che inizialmente erano spaventati e confusi, cominciarono a rilassarsi, tornando a sorridere e a godersi la presenza della loro madre. Clara capì che il suo coraggio di chiedere aiuto non era stato un segno di debolezza, bensì un vero atto di forza. Grazie alla comunità mamma-bambino, non solo stava superando la sua dipendenza, ma stava diventando la madre che aveva sempre desiderato essere, capace di offrire amore e stabilità ai suoi figli.
Uno dei momenti più preziosi per Clara e i suoi bambini erano le uscite al parco, dove raccoglievano fiori. Quei momenti, semplici e pieni di vita, rappresentavano per Clara una pausa dalla dura realtà, un promemoria della bellezza e della leggerezza che la vita poteva ancora offrire. Il profumo dei fiori le dava un senso di pace, e la loro delicatezza sembrava simboleggiare il suo stesso percorso di rinascita. Ogni giorno, annotava i suoi pensieri e progressi in un diario, trovando conforto nella scrittura e nella condivisione delle sue emozioni.

Il negozio di fiori

Un giorno, durante una di queste passeggiate, Clara vide un piccolo negozio di fiori in affitto. Fu in quel momento che nacque un’idea che fino a poco tempo prima sarebbe sembrata irrealizzabile: aprire il proprio negozio di fiori. Grazie al supporto degli operatori della comunità, Clara iniziò a pianificare il suo progetto. Imparò a realizzare composizioni floreali e a gestire gli aspetti burocratici necessari per avviare la sua attività.
Dopo mesi di preparazione, duro lavoro e perseveranza, Clara realizzò il suo sogno. Aprì il suo negozio, che chiamò “Il Giardino dei Sogni”. La comunità che l’aveva sostenuta lungo tutto il suo percorso continuò a incoraggiarla, e i suoi figli erano fieri di lei. Ogni mattina, entrando nel suo negozio, Clara era accolta dal profumo dei fiori, simbolo tangibile di una nuova vita, piena di speranza e prospettive.
Clara non solo aveva superato la sua dipendenza, ma era riuscita a costruire una nuova vita per sé e per i suoi bambini. “Il Giardino dei Sogni” non era solo un negozio di fiori, ma un simbolo di rinascita e del potere trasformativo che può scaturire dalla forza interiore e dal sostegno delle persone giuste. Tra petali colorati e sorrisi, Clara aveva finalmente trovato la sua strada e creato un futuro luminoso per lei e per i suoi figli.

Clara: un altro successo del progetto “Fame di Mamma”

Grazie ai sostenitori a distanza del progetto “Fame di Mamma”, Ai.Bi. gestisce tre comunità mamma-bambino dove vengono accolte mamme in grave difficoltà con i loro figli per recuperarle alla vita.
Diventa anche tu un sostenitore: puoi farlo con un contributo di 10 euro al mese, aderendo al progetto di Adozione a Distanza “Fame di Mamma”.

E ricorda: come ogni donazione, anche le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.