Norvegia dominante nella prima manche del primo gigante maschile di Coppa a Soelden. Con lo stile aggressivo, ma pulito che li distingue, gli scandinavi mettono tre atleti fra i primi cinque della classifica, con uno splendido Alexander Steen Olsen al comando in 1’04″31, seguito dal croato Filip Zubcic a soli 2 centesimi dal leader. Terzo un ritrovato Henrik Kristoffersen, apparso molto più pulito dello scorso anno e staccato di soli 8 centesimi dal compagno di squadra. Quarto è Thomas Tumler a 42 centesimi e quinto Atle Lie McGrath, partito con il pettorale 14 e la pista un po’ segnata, ma capace di contenere il divario in 50 centesimi. Non c’è Marco Odermatt, scivolato sul muro quando aveva i migliori parziali e quindi fuori dalla gara, esattamente come gli era capitato alle Finali di Saalbach dello scorso marzo. Non è partito Loic Meillard a causa di un forte mal di schiena, e sono usciti anche Brennsteiner e Feller.
Bella gara per Luca De Aliprandini, in linea con i migliori nella parte alta e sul difficile muro del Rettenbach. Il trentino ha lasciato qualcosa nel finale ma ha chiuso all’ottavo posto con 76 centesimi di ritardo da Steen Olsen. Bene anche Alex Vinatzer, che ha commesso un paio di errori, ma è riuscito a chiudere con 1″20 di svantaggio al 13/o posto.
Più attardato Giovanni Borsotti con 1″95 di svantaggio, che però prende la qualifica, mentre è a 2″97 Filippo Della Vite, che è entrato in una porta proprio con la mano destra, dove ha sofferto la frattura scomposta del pollice meno di due settimane fa e non è riuscito a qualificarsi per la seconda manche, così come Hannes Zingerle e Simon Talacci.
Tra le tante sorprese e attese di questa prima manche, emerge una certezza: Marcel Hirscher è tornato in pista dopo cinque anni dal ritiro e non per fare passerella. La sua è una prova convincente, naturalmente ancora non competitiva al massimo livello, ma il supercampione, che ora gareggia per l’Olanda, è partito con il piglio giusto, poi è rimasto un po’ largo sulle porte del muro e ha lasciato qualche decimo nel finale. Ma il suo ritardo di 2″29 gli fa ben sperare per la qualifica alla seconda manche: e sul Rettenbach è già un risultato eclatante.
E ancor meglio fa il brasiliano Lucas Pinheiro Braathen, che accusa 1″68 di ritardo da Steen Olsen e si infila al 19/o posto dimostrando di essere sulla strada buona per tornare presto ai vertici della disciplina.
“Ho fatto una bella manche, non al 100% – ha detto De Aliprandini -, sono contento della parte centrale e la cosa mi fa ben sperare perché è lì che Fede ieri ha vinto la gara. Ho lasciato qualcosa di troppo nella parte finale, ma nella seconda manche si rimescolerà tutto e sono lì e ci proverò”.
“La prima è andata – ha detto Vinatzer -. Ho perso subito un appoggio in alto e non mi sono più fidato di fare così tanta velocità. Nella seconda con il cambio della luce è un attimo guadagnare o perdere”.
“Avevo tante aspettative in questa prima manche – ha detto Borsotti -, volevo un po’ vedere a che punto ero. Il muro mi ha un po’ fregato, ma c’è la seconda dove cercherò di fare un po’ meglio”.
“Non ho sofferto, ma pensavo di fidarmi di più – ha detto Della Vite -, invece ero molto alto di linea. Poi mi sono incastrato nella posta, ma anche la prima parte non era buona. Adesso c’è un po’ di pausa e proverò a ritrovare il miglior feeling”.