Intervista a Cristina Blasetti - Lundquist

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Può raccontarci un po’ del suo ruolo come responsabile di sostenibilità della Federazione Italiana di Calcio? Quali sono le principali responsabilità?

CB – Il Sustainability Manager è la figura incaricata della Sostenibilità Sociale ed Ambientale, della definizione della Strategia di Sostenibilità, dell’allineamento agli obiettivi e alle azioni alle 11 Policy della sostenibilità Sociale ed Ambientale definite dalla UEFA. Il ruolo del Sustainability Manager FIGC consiste nel definire ed implementare la Strategia di Sostenibilità condivisa con i vertici e con le singole funzioni, allineando gli obiettivi delle singole policy e monitorandone il progress.

Da luglio 2021, ogni Associazione calcistica europea affiliata alla UEFA ha nominato un Sustainability Manager. Il Sustainability Manager è il punto di contatto con la UEFA e il riferimento a livello Nazionale per le tematiche riguardanti la Sostenibilità Sociale e Ambientale e per l’implementazione delle linee strategiche alle quali il mondo del calcio deve ispirarsi. A livello di club, nell’ambito del Sistema delle Licenze UEFA e dei nuovi Criteri di Sostenibilità, ai fini del rilascio della Licenza, a tutte le società è richiesto di nominare un Sustainability Manager e di redigere un piano strategico nel rispetto dei requisiti di Sostenibilità per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente per un impatto a lungo termine.

La principale responsabilità del Sustainability Manager è quella di allineare i processi, ma allo stesso tempo comprendere il contesto, adattare i requisiti e gli standard richiesti all’ambito di azione, utilizzando ed attivando sinergie e programmi già esistenti nella nuova ottica strategica. C’è chi definisce il Sustainability Manager un pioniere, chi come un visionario, chi un regista, chi un creativo. Lo scopriremo nel tempo.

Quali sono le attuali priorità per la Federazione? Dove è attualmente coinvolta per promuovere la sostenibilità? 

CBLa FIGC è da sempre impegnata su tematiche di rilevanza sociale quale parte della propria mission. Numerosi sono i progetti che vengono implementati ogni anno dalla Federazione a testimonianza di un percorso consolidato negli anni che ha permesso di raggiungere i risultati attuali. Le priorità della Federazione sono sicuramente tutte le attività che hanno come focus l’inclusione, l’accessibilità, il calcio per tutte le abilità, i rifugiati, la tutela dei minori e salute e benessere per un effetto a cascata e moltiplicatore in tutto l’ecosistema.

Le tematiche ambientali, quali l’emergenza climatica, l’economia circolare, la sostenibilità degli eventi e delle infrastrutture sono tematiche più recenti che richiedono un impegno crescente per l’avvio dei processi, non sempre avviati in tutti gli ambiti, dalla misurazione alla raccolta dati per definire strategie mirate. Nell’ottica della Sostenibilità sarà sempre più cruciale disporre di una visione in continua evoluzione, consolidata da un nuovo approccio. Il nuovo percorso verso la Sostenibilità richiede un’evoluzione in un’ottica a medio lungo termine, per creare un impatto misurabile, con risultati monitorabili attraverso obiettivi dettagliati e KPI. La continua revisione dei processi, degli obiettivi da raggiungere, delle criticità riscontrate rappresenta la priorità Sostenibilità.

Questo numero tratta il rapporto tra sport e cambiamento climatico. In FIGC ci sono iniziative legate al cambiamento climatico?

CBAl passo con le esigenze del mondo attuale, anche la Federazione è attiva sul tema della Sostenibilità Ambientale, nel rispetto della Strategia di Sostenibilità UEFA e FIGC. L’approccio alle tematiche ambientali ha riguardato diversi ambiti di azione, a livello delle infrastrutture, con attività di sensibilizzazione fino alla sostenibilità degli eventi. Il Centro Tecnico Federale di Coverciano, “la Casa delle Nazionali”, sta vivendo un percorso di trasformazione volto alla sostenibilità ambientale all’interno dell’esistente macro-progetto Coverciano 3.0, grazie anche al contributo UEFA HatTrick. Il rinnovamento e ampliamento strutturale previsto per il centro, sta vedendo e vedrà azioni nel rispetto degli attuali requisiti ambientali, dall’economia circolare alla sostenibilità delle infrastrutture.

Per sensibilizzare sul tema dell’Emergenza Climatica chiamando all’azione tutti i tifosi Azzurri, durante UEFA EURO 2024, la FIGC ha ideato il progetto SeminiAmo il futuro, con il coinvolgimento della Nazionale Italiana, il CT e tutto lo staff della Federazione realizzando la Foresta Azzurra, in collaborazione con Treedom, nel più ampio bene confiscato alla criminalità nell’area metropolitana di Napoli.

Questa azione permetterà di trasformare un terreno sottratto alla criminalità in un simbolo di rinascita nella lotta contro l’illegalità con una duplice valenza. Dal punto di vista ambientale, la piantumazione di alberi e la creazione di una nuova area boschiva permetteranno di generare un impatto positivo garantendo la rigenerazione degli ecosistemi del territorio contribuendo, inoltre, ad assorbire emissioni di CO₂. Per quanto riguarda gli aspetti sociali, il progetto porterà un impatto positivo attraverso il recupero e la riqualificazione dell’area con il coinvolgimento e l’impiego della comunità locale. Per quanto riguarda le gare delle Nazionali, il nuovo approccio ha visto, a partire da Italia-Belgio del 10 ottobre scorso a Roma, l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale nell’organizzazione dell’evento per un impatto lungo termine con azioni di economia circolare nelle aree Hospitality.

Qual è il progetto o la conquista più importante della Federazione nel percorso di sostenibilità? E quali sono invece le sfide da affrontare ogni giorno?

CBNon è facile riassumere i progetti realizzati e gli obiettivi raggiunti per le 11 policy riguardanti la Sostenibilità Sociale e Ambientale. In ambito Inclusione e i Rifugiati, il progetto RETE Refugee Teams, sviluppato grazie al Settore Giovanile della FIGC, ha coinvolto ad oggi quasi 10.000 ragazzi rappresentando uno dei progetti più significativi della Federazione. Il campionato “Il Calcio è di tutti”, promosso dalla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, ha visto il raggiungimento di importanti obiettivi durante il 2024 con la partecipazione di più di 2.600 tesserati solo nell’ultima stagione, numero in continua crescita. Entrambi i progetti hanno un impatto significativo sul territorio. Per quanto riguarda le Nazionali, il nuovo approccio alla sostenibilità ha visto l’adozione di criteri di sostenibilità sociale ed ambientale nell’organizzazione gara per un impatto lungo termine.

Durante la partita Italia-Belgio del 10 ottobre allo Stadio Olimpico di Roma, per la prima volta in una gara di una Nazionale, sono state avviate azioni di Sostenibilità Sociale e Ambientale con l’attivazione di una “Quiet Room” per ragazzi autistici, per vivere un’esperienza inclusiva e protetta, insieme all’audiodescrizione per i tifosi non vedenti allo stadio, attività ormai consolidata per ogni gara della Nazionale maggiore in Italia. Per quanto riguarda l’inclusione ed il catering delle aree Hospitality, sono stati coinvolti ragazzi con sindrome di down, attivi nel settore.

Il format della gara ha inoltre previsto un focus sulla Sostenibilità Ambientale con azioni di economia circolare. Sul tema della sensibilizzazione riguardo la Salute e Benessere, la FIGC ha partnership attive con importanti organizzazioni di settore – come ad esempio AIRC per la ricerca contro il cancro e Komen Italia contro i tumori femminili – per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione, offrire screening gratuiti e sostenere la ricerca ed i giovani ricercatori. Questi sono solo alcuni esempi. Il successo più importante raggiunto è stato aver implementato un modello replicabile a tutti i livelli dell’ecosistema calcistico, adattando obiettivi, tempistiche e ambito d’azione. La sfida più importante sarà consolidare e rafforzare i risultati raggiunti dando continuità ai progetti avviati, sia in ambito della Sostenibilità Sociale che Ambientale, allineando nuovi processi, sempre nell’ottica della Sostenibilità, e definendo nuovi obiettivi.

Quali sono i piani futuri per continuare a promuovere la sostenibilità all’interno del calcio italiano?

CBAd un anno di distanza dalla pubblicazione della Strategia di Sostenibilità FIGC, sarà importante proseguire il percorso avviato dando continuità. I piani futuri prevedono di rafforzare i percorsi già avviati, già parte della Strategia di Sostenibilità FIGC, integrando i principi di sostenibilità in modo sistematico nei processi, con l’obiettivo di definire nuovi modelli, replicabili ed adattabili a tutto l’ecosistema calcistico italiano per favorire un’”effetto a cascata”. Si proseguirà sia in ambito Sociale che Ambientale con un approccio sempre più misurabile e monitorabile e con un sempre maggiore coinvolgimento di club e leghe. Un grande traguardo è stato l’aver messo a sistema azioni codificate, ispirate al modello UEFA, che alcuni club avevano già testato. Lo scopo sarà quello di continuare a diffondere modelli replicabili per una sempre maggiore creazione di valore contaminazione.

Cosa spera che i lettori della nostra newsletter comprendano meglio riguardo all’importanza della sostenibilità nello sport, e specificamente nel calcio?

CBLo sport ha un potere che altri settori non hanno. Non è un percorso facile, ma ogni giorno si può fare la differenza dentro e fuori dal campo. Guardando indietro a 5 o 10 anni fa è possibile notare un’evoluzione senza precedenti. Il mondo ormai richiede ed esige un approccio alla sostenibilità a tutti i livelli. Cruciale è l’educazione e la formazione delle nuove generazioni.

Lei è una giocatrice di calcio o ha mai giocato a calcio?

CBNon ho mai giocato a calcio. In compenso posso vantare la mia esperienza con il Walking Football, il calcio camminato, la disciplina promossa dalla UEFA per promuovere il calcio a tutti i livelli. Una variante del calcio tradizionale pensata per chi vuole divertirsi giocando a calcio in modo più accessibile e sicuro. Le regole sono semplici: i giocatori devono camminare, non è possibile correre e non vi è contatto fisico.

Una sessione organizzata dalla UEFA durante il primo Community Meeting dei Sustainability Manager delle 55 associazioni calcistiche europee nel Centro Tecnico Federale FIGC a Coverciano. Dopo un inizio un po’ scettico, all’alba di un freddo e nebbioso novembre, abbiamo potuto conoscere regole e aspetti di gioco seguiti dalla parte pratica. Qualche fallo fischiato per un accenno di corsa e qualche scatto di troppo, vietati nel Walking Football, ma una piacevole sorpresa. Un’esperienza inaspettata, sicuramente da ripetere.

Recapiti
Lundquist