Annunciati i vincitori dei Dog Photography Awards 2024, il concorso che premia le più belle foto di cani da tutto il mondo - News Petme

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Oltre 1700 fotografi professionisti e amatoriali da tutto il mondo hanno partecipato a questo contest, cercando di catturare la natura autentica dei loro amici a quattro zampe, dalle pose spontanee agli sguardi intensi. Gli scatti vincitori, divisi in cinque categorie diverse, spaziano da ritratti unici a scene d’azione e ci invitano a scoprire la varietà e bellezza del mondo dei cani

I Dog Photography Awards sono un concorso fotografico, ideato nel 2021 dai fotografi professionisti Audrey Bellot e Claudio Piccoli, aperto a tutti gli artisti del mondo, compresi gli amatori. L’obiettivo è celebrare la bellezza del miglior amico dell’uomo in ogni sua forma e circostanza.

Nella quarta edizione, quella attuale, oltre 1700 concorrenti da ogni angolo del pianeta hanno partecipato al contest, ma solo 15 fotografie, suddivise per categoria, si sono aggiudicate l’ambito premio. Le categorie in gara erano cinque (ritratto, cani e persone, azione, studio e documentario) e per ciascuna sono stati selezionati tre vincitori che occupano i diversi gradini del podio.

La foto che trovate in apertura, ad esempio, è stata scattata da Ida Lewin e si è classificata seconda nella categoria “cani e persone”. La fotografa svedese ritrae un signore anziano di nome Rune, che coccola il suo cagnolino Hajen e si gode un po’ di riposo su una panchina, immerso nel verde. Sembrerebbe una delle tante scene che possiamo vedere nei nostri parchi cittadini, ma la storia di Rune rende lo scatto eccezionale. L’uomo ha uno scompenso cardiaco e una broncopneumopatia cronica ostruttiva dovuta agli anni di lavoro in una fabbrica di cemento, e ora il suo cane è l’unica felicità che ha. I due sono così legati che, secondo l’autrice, qualora fosse Hajen ad andarsene per primo, Rune non sopravviverebbe più di qualche giorno.

Un gradino sotto troviamo un altro esempio che celebra l’unione tra cane ed essere umano, un’opera realizzata da Moa Naslund, connazionale di Ida Lewin, dal titolo tanto semplice quanto evocativo “Silent Connection”. Nella foto, i due protagonisti sono stretti in un tenero abbraccio e le loro teste si appoggiano l’una a l’altra, creando una connessione che non ha bisogno di parole.

Moa Näslund: “Silent Connection” / Dog Photography Awards 2024

Nella categoria “Studio”, al terzo posto, troviamo la foto “I see you” di Regine Jensen, fotografa norvegese già vincitrice del primo premio nella categoria “Action”. Lo scatto ritrae in primo piano un levriero italiano privo di un occhio e cieco dall’altro, ma che, secondo l’autrice, è comunque in grado di “vedere” le cose in un altro modo, che va oltre la vista.

Regine Jensen: “I see you” / Dog Photography Awards 2024

Della stessa categoria fa parte anche “Metamorfosis canina”, l’originale foto realizzata dalla spagnola Valeria Cassina, vincitrice del primo premio. In quest’opera, due bassotti sono posizionati ai lati di uno specchio, in cui è riflessa l’immagine della schiena di una donna, ma l’illusione ottica creata fa sembrare che i cani e il riflesso nello specchio si fondano in un’unica figura. Uno scatto complesso ed ingegnoso, raccontato dall’artista con queste parole: “Non è un servizio fotografico preparato a tavolino, trovo spunti e ispirazione nei clienti che vengono in studio con i loro animali domestici; danno forma a qualche idea che avevo già in mente di realizzare o che ho pensato in quel momento. In questo caso, la mia cliente è venuta con i suoi due cani e ho deciso di comporre questo ritratto con loro.”

Valeria Barbara Barriera Cassina: “Metamorfosis canina” / Dog Photography Awards 2024

In “Ready for takeoff” vediamo un elegante Pastore Svizzero Bianco in un contesto piuttosto inusuale come quello di un museo, dove lo sfondo geometrico bronzeo mette ancor più in risalto la bellezza del cane, intento ad osservare qualcosa che sta sopra di lui e pronto a saltare. È proprio l’autrice a spiegare come è riuscita a realizzare questo scatto e a svelare che cosa aveva catturato l’attenzione di Kooki: “Ho visto questo luogo su Google Maps e mi è piaciuto molto il muro dorato e mi sono venute in mente tante idee per una foto qui. Ma avevo bisogno di vedere la location di persona, prima di essere sicura di includerlo nella mia passeggiata fotografica. Dato che il mio cane è piuttosto nervoso in città, ho chiesto al proprietario di Kooki se voleva venire. Abbiamo provato diverse pose davanti al muro, ma Kooki voleva giocare. Così la sua proprietaria ha lanciato il frisbee in aria e lui lo ha preso ogni volta. In un certo senso è stata una sua idea fare questa posa e aveva ragione!”. Con questo scatto, la svizzera Rhea Nellen è stata in grado di fermare un istante, quello giusto, e si è aggiudicata il primo premio della categoria dedicata ai ritratti.

Rhea Nellen: “Ready for take off!” / Dog Photography Awards 2024

La foto premiata nella categoria “Azione” sembrerebbe scattata nel deserto del Sahara e invece la location è più vicina ai fiordi che alle piramidi. L’autrice ha saputo individuare un luogo perfetto per ricreare l’ambiente desertico, realizzando una fotografia di forte impatto. Il soggetto è una femmina di levriero che indossa un regale mantello rosso mentre corre sulla sabbia tra le dune…norvegesi! 

L’ultima categoria in gara è quella dedicata ai documentari, dove a trionfare è stato John Fabiano, autore di una simpatica foto denominata “Greenlandic Flat Tire”. L’opera è parte del suo documentario sul rapporto tra cani ed esseri umani ed è stata scattata in Groenlandia, dove l’autore si trovava per testimoniare l’importante lavoro che gli Husky svolgono per gli Inuit. Il titolo fa riferimento allo pneumatico sgonfio o bucato di un auto, ma naturalmente, come afferma l’autore, qui non ci sono motori e nemmeno ruote: “Questa fotografia fa parte del mio progetto Wags Around the World, che esplora e documenta le diverse relazioni tra cani ed esseri umani nelle varie culture. Ho viaggiato nel nord della Groenlandia per studiare come gli Inuit groenlandesi usano gli husky per sopravvivere. Durante questo viaggio in slitta attraverso una bufera di neve, stavamo viaggiando verso Qaanaaq da Siorapaluk, che è il villaggio indigeno più settentrionale del mondo. In diversi punti, le corde attaccate ai cani si sono intrecciate. Dovevamo fermarci per permettere alla mia guida, Ilannguaq, di districare le corde prima di continuare il viaggio. Ho approfittato di queste occasioni per scendere dalla slitta, riscaldare il corpo e scattare foto. Fortunatamente questa sosta si trovava proprio di fronte a un enorme iceberg, che ha fatto da sfondo perfetto”.

John Fabiano: “Greenlandic Flat Tire” / Dog Photography Awards 2024

In apertura: Ida Levin /“Growing older together day by day, my dog is my reason to stay” / Dog Photography Awards 2024

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Pietro Santini