A volte, le storie più incredibili nascono dai gesti più semplici. È stato proprio così che, un lunedì di ottobre, Susan Manson ha vissuto uno di quei momenti in cui la vita sembra fermarsi per un attimo. Mentre scorreva i post sui social, una fotografia ha attirato la sua attenzione. L’immagine mostrava un gatto dall’aspetto sofferente, nascosto sotto alcuni cassonetti. Si trattava di un musetto segnato dal tempo, in cui Susan vide qualcosa di familiare: era Mona, la sua amata gatta che aveva perso 13 anni prima!
La storia tra Susan e la gatta Mona inizia nel 2011. Le due vivevano insieme in una casa a Ladies Drive, nelle isole Shetland (Regno Unito), dove Mona, affettuosa e indipendente, non si staccava un attimo dalla sua proprietaria. Un giorno però, senza apparenti ragioni, Mona sparì, lasciando Susan nella disperazione e senza parole: non riusciva a farsi una ragione della sua scomparsa.
Per settimane, la giovane donna la cercò ovunque, chiamandola in tutto il quartiere, appendendo per strada volantini e pubblicando appelli sui social nella speranza che qualcuno potesse aiutarla a ritrovarla. Col passare del tempo e dopo sconfortanti ricerche senza successo, la speranza si affievolì, finché, straziata, Susan accettò che Mona non sarebbe mai più tornata.
La perdita della sua compagna a quattro zampe la segnò così tanto che, qualche mese dopo, decise di trasferirsi in Inghilterra, convinta che la storia di affetto e amicizia con la gatta fosse purtroppo un capitolo chiuso. Ma la vita aveva in serbo per lei una meravigliosa sorpresa!
Dopo alcuni anni, Susan è tornata infatti a vivere nelle Isole Shetland, dove ogni tanto il ricordo di Mona le attraversava la mente. Ed è proprio lì che, in un incredibile lunedì d’autunno, tutto è cambiato.
Mentre scorreva i post di un gruppo Facebook locale, ha notato una foto che l’ha riportata d’improvviso indietro nel tempo: un gatto randagio, malconcio e apparentemente affamato, si era rifugiato sotto i cassonetti di Burnside.
Guardando quella foto, e poi riguardandola, il cuore di Susan ha iniziato a battere più forte: alcuni tratti del muso e delle orecchie del gatto sembravano incredibilmente simili a quelli di Mona!
Spinta da un misto di speranza e nostalgia, Susan ha confrontato la nuova immagine con vecchie foto della sua gatta, osservandone attentamente i segni distintivi: sembrava impossibile, ma la donna sentiva che doveva provarci. Così, nonostante il freddo autunnale, si è messa subito in azione e si è recata nei luoghi che Mona frequentava anni prima, cercando tra i vicoli e i capanni dei rifiuti. Non lo ammetteva nemmeno lei, ma in cuor suor la speranza di rivedere quel dolce musetto che non poteva dimenticare si era riaccesa.
Non riuscendo a trovare la gatta da sola, e per velocizzare le tempistiche de un eventuale recupero in totale sicurezza, Susan ha deciso di contattare la SPCA scozzese, organizzazione internazionale che si occupa degli animali abbadonati, che aveva la possibilità di utilizzare una trappola adatta a catturare l’animale senza rischi.
E già quella notte stessa è arrivata la buona notizia: Mona era stata recuperata! Quando Susan si è avvicinata alla trappola, il cuore le saltava in petto e la sua emozione era indescrivibile: lì dentro c’era la sua gatta, era proprio lei, malconcia e stremata, ma era lei!
Dopo tredici anni passati per strada, Mona era di nuovo tra le braccia della sua proprietaria ed era ora di riportarla a casa.
Per precauzione, Susan l’ha tenuta inizialmente in un capanno per la notte, così da evitare, in caso di pulci, il rischio di trasmissione agli altri gatti che in quegli anni erano entrati a far parte della sua famiglia. La mattina seguente, l’emozionata proprietaria ha subito portato Mona dal veterinario che, con sorpresa di tutti, ha constatato che nonostante i segni del tempo la gatta godeva di buona salute. Per i suoi sedici anni stava benone. Aveva solo un po’ di artrite alle zampe posteriori, ma per il resto era forte e sana, pronta a tornare a casa!
Per facilitare l’adattamento di Mona, Susan le ha creato un piccolo rifugio sotto le scale, dove potesse riprendersi con calma e prendere confidenza con i nuovi spazi. Giorno dopo giorno, Susan ha osservato la sua vecchia amica muoversi con cautela e familiarizzare con il suo angolo sicuro. Gli altri gatti della casa, incuriositi, sembravano accoglierla senza timore, con qualche sibilo solo durante i pasti, quando Mona mostrava il suo istinto selvatico, tipico degli animali abituati a sopravvivere da soli.
In poco tempo, però, la gatta ha ripreso il suo carattere affettuoso, come se volesse rassicurare Susan che il loro legame non era cambiato.
Come abbia fatto Mona a cavarsela in questi tredici anni e dove abbia vissuto, resta ancora un mistero. Susan ipotizza che qualcuno l’abbia aiutata, magari nutrendola di tanto in tanto, visto il suo comportamento socievole. Altri pensano invece che i recenti lavori stradali effettuati nel quartiere e nei dintorni l’abbiano spinta ad avvicinarsi nuovamente alle abitazioni, portandola infine a rifugiarsi tra i cassonetti.
Una storia a lieto fine che ha commosso non solo gli abitanti delle Shetland, ma anche tutti i proprietari e gli amanti di animali. Il ritorno di Mona è una prova toccante del potere dell’affetto e della resilienza: l’amore autentico, a volte, riesce a far ritrovare chi si è perduto, ma non ha perduto mai la speranza.
In apertura: Susan e Mona si sono ritrovate dopo una lunghissima separazione, ma la donna non aveva mai perso la speranza.
Foto da video: TikTok / Susan Manson
@susan.manson Finding Mona pt. 12 Mona is getting to know my daughter, she's only 5 so it's important that we take our time. #catproblems #catsprotection #spca #fyp #cats #catlover #catsoftiktok #missingpets #pets ♬ original sound – susan.manson
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