Storie di mafia: i mille volti della criminalità organizzata | Libri Mondadori

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Raccontare la mafia

Raccontare la mafia non è semplice. Un'organizzazione così tentacolare e pervasiva nel suo raggio d'azione ha tanti volti quanti sono le storie e le sue forme interne di sviluppo. Si nasconde e si rivela all'occorrenza, agisce nell'ombra e alla luce del sole.

Ma raccontare la mafia è possibile: l'hanno fatto e lo fanno giornalisti, studiosi di settore, saggisti e romanzieri che nei propri testi hanno dato testimonianza di studi e, in alcuni casi, di dirette esperienze sul campo.

Con loro i familiari delle vittime e tutti quelli che portano addosso, indelebili sulla pelle, le ferite della mafia.

Le storie di mafia di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso: in prima linea nell'analisi e nella lotta

Tra i più prolifici autori sul tema spiccano Nicola Gratteri (uno dei magistrati più esposti nella lotta alla criminalità) e Antonio Nicaso (storico delle organizzazioni criminali), che da anni scrivono di mafia, di 'ndrangheta nello specifico, analizzando in profondità tutti gli aspetti del fenomeno.

Il loro più recente titolo, Una Cosa sola - attraverso un’analisi lucida e documentata, testimonianze dirette e casi studio - mostra come il legame sempre più stretto tra mafia, politica e imprenditorialità stia compromettendo non solo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ma anche la crescita e lo sviluppo economico dei paesi corrotti. E solle vano una domanda, tanto urgente quanto inquietante: se le mafie non sono più visibili, sarà possibile fermarle prima che sia troppo tardi?

Fuori dai confini. La 'ndrangheta nel mondo, racconta invece come la ʼndrangheta ha ormai ben poco della mafia rurale d’un tempo: è sempre più globale, più connessa, più ramificata. È attiva in gran parte delle regioni del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in testa, poi in Africa, in America, in Australia, e guarda con interesse all’Asia. Il suo «sguardo presbite» non ha confini.

L’attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall’epidemia da Covid-19 rappresenta quindi un’occasione: oggi come ieri, ma con metodi sempre più sofisticati, cercheranno di trarne vantaggio usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante increspature dell’economia legale e soprattutto della politica.

La rete degli invisibili tenta di dare un volto agli "invisibili", gli ‘ndranghetisti del Terzo millennio, indagando  come vivono, come gestiscono i loro affari, come si riconoscono.

Nel farlo mettono in luce anche l’altra faccia della ‘ndrangheta, quella che lascia ora intravedere le prime crepe in un secolare e apparentemente inscalfibile muro di omertà: i rampolli dei boss che si decidono – o convincono i padri – a collaborare con la giustizia, le mogli e le figlie che si ribellano e gli affiliati che non hanno più paura di esibire pubblicamente la loro omosessualità.

Questo nuovo saggio prosegue il cammino avviato con altri libri come La malapiantaStoria segreta della ‘ndrangheta Fratelli di sangue, nei quali approfondiscono la portata internazionale del fenomeno criminale mafioso, le sue radici storiche, i rituali, le strategie di mercato. 

Scopri altre storie di mafia

Romanzi, biografie, documenti ufficiali, interviste e testimonianze familiari: nel nostro percorso di storie di mafia rientrano anche altri titoli da leggere per capire quali forme assume la mafia, da ieri a oggi.

Simonetta Agnello Hornby ci porta nella Sicilia tra gli anni Cinquanta e il 1990 e ci mostra, attraverso la storia di due ragazzi, come Cosa nostra arruolasse tra le sue fila giovani ambiziosi e capaci quasi a loro insaputa. E ci mette in guardia sul presente:

Si sente ripetere spesso che Cosa nostra è entrata nel silenzio, che è un vulcano spento. Mi permetto di non crederci. Non abbiamo bisogno di eroi, come diceva Brecht, ma abbiamo sempre più bisogno di funzionari che semplicemente facciano il loro dovere. E di cittadini che li sostengano.

Trecento giorni di sole di Giovanni Chinnici è il racconto di un figlio che non ha avuto il tempo di parlare da uomo a uomo con suo padre, è il racconto di un magistrato che ha lottato per squarciare il velo su un fenomeno, quello mafioso, di cui pochi – allora – erano disposti a riconoscere l’esistenza; è il racconto di un uomo che, a costo della vita, ha lottato per rendere l’Italia un Paese migliore.

Alessio Zucchini ci regala Una famiglia, un romanzo crudo e disincantato, con il passo narrativo del thriller e la capacità di raccontare gli angoli più bui dell’animo umano e di una terra, la Calabria, violenta e ancestrale.

Maria Falcone, che dalla morte del fratello Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita all’affermazione dei valori della legalità e dell’antimafia nella società, a trent’anni dalla strage ricorda e si racconta ne L’eredità di un giudice insieme a Lara Sirignano;

Saverio Lodato in La mafia ha vinto propone una lunga intervista a Tommaso Buscettail primo grande pentito di mafia la cui storia quest'anno è stata raccontata anche dal film Il traditore di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino.

Andrea Galli scrive, invece, dalla Chiesa, la storia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa e la sua lunga battaglia contro la mafia con la quale sfidò il sistema di potere dei boss e si scontrò con la loro capacità di «aggiustare» i processi ed evitare condanne.

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Redazione Libri Mondadori