Il 13,8% dei minori italiani si trova in condizioni di povertà assoluta. In crescita l’indigenza tra i giovani e nelle regioni del Nord. I dati allarmanti in una ricerca della Caritas

Domenica 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco per richiamare l’attenzione sulle sfide della povertà e sulle necessità delle persone più vulnerabili. In questa occasione, il nuovo Rapporto Caritas 2024, intitolato Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza, offre uno spaccato inquietante della situazione italiana, sostenuto dai recenti dati Istat: sono infatti 5,9 milioni i cittadini italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta, pari al 9,7% della popolazione.

L’indagine della Caritas

L’aumento della povertà, accentuato dalla pandemia, è preoccupante, in particolare tra i giovani e i minori. Secondo il rapporto, il 13,8% dei minori italiani si trova in condizioni di povertà assoluta, e un minore su quattro vive in uno stato di indigenza. Questo fenomeno crea uno scenario particolarmente difficile per le nuove generazioni, che spesso restano intrappolate in un ciclo di povertà intergenerazionale. Infatti, il 34% degli adulti tra i 25 e i 39 anni non riesce a superare la condizione economica sfavorevole della propria famiglia d’origine, collocando l’Italia tra i paesi europei più colpiti dal problema, dietro soltanto a Romania e Bulgaria.

La povertà cresce anche nel Nord

Il rapporto segnala anche un cambiamento geografico significativo: il numero di famiglie in povertà assoluta nel Nord Italia è raddoppiato, passando da 506.000 nel 2014 a quasi un milione nel 2023, colmando progressivamente il divario con il Sud, dove le famiglie indigenti rappresentano il 12% rispetto all’8,9% del Nord. Questa convergenza evidenzia come la povertà, un tempo concentrata maggiormente nel Meridione, sia diventata una problematica diffusa in tutto il Paese.
La crescita del lavoro povero, caratterizzato da bassi salari e contratti atipici o intermittenti, ha contribuito ulteriormente alla diffusione della povertà. Molti lavoratori, pur avendo un impiego, non riescono a garantire una vita dignitosa a sé stessi e alle proprie famiglie. L’introduzione dell’Assegno di Inclusione e Supporto alla Formazione e al Lavoro (Adi), che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, ha tuttavia attenuato in parte la situazione, riducendo da 331.000 a circa la metà i nuclei familiari rimasti esclusi dagli aiuti.

Il progetto “Educare il Domani”

La povertà educativa è una diretta conseguenza della povertà economica che affligge oltre 3,5 milioni di minori in Italia. Questa condizione limita le opportunità future e contribuisce all’abbandono scolastico precoce. Ai.Bi. si impegna a contrastare queste sfide attraverso il progetto Educare il Domani.
L’iniziativa mira a contrastare la povertà educativa, l’esclusione sociale e l’indigenza sostenendo i centri di aiuto alla famiglia “Pan di Zucchero”, ideati da Ai.Bi. oltre 10 anni fa per essere vicina ai bisogni di bambini, ragazzi e famiglie sul territorio.
Per sostenere il progetto Educare il Domani clicca QUI.
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