Euro digitale: uno per tutti, tutti per uno - Banca d'Italia - Format Research

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 21 novembre 2024

Dall’intervento di Chiara Scotti, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, Mercoledì 20 novembre 2024 presso l’Università di Firenze

Pensate per un momento alla vita di uno studente universitario, come tanti di voi qui in platea e come tanti di noi in un passato più o meno lontano. Ogni mese dovete gestire una serie di spese: l’affitto, la retta universitaria, l’abbonamento ai mezzi pubblici, e magari un biglietto per uno spettacolo teatrale. Ci sono poi spese quotidiane come una cena con gli amici, dove ci si divide il conto, e quelle per il caffè prima delle lezioni. Attualmente tutte queste transazioni richiedono l’uso di contante, carte di pagamento, o diverse app, ognuna con le proprie caratteristiche, funzionalità e sottoinsieme diverso di persone che le usa. Questo sistema così frammentato può creare complicazioni, non solo per la gestione delle proprie finanze, ma anche per la praticità della propria routine di pagamenti quotidiana.

Cosa accadrebbe se potessimo semplificare tutto questo? Con l’euro digitale avremmo la possibilità di gestire ogni singolo pagamento attraverso una sola applicazione. Immaginate di poter pagare il cappuccino al bar e l’affitto dell’appartamento con un solo clic, senza preoccuparvi di dover controllare di avere abbastanza contanti nel portafoglio nel caso la vostra carta non sia accettata dal rivenditore o di dover effettuare trasferimenti tra piattaforme diverse perché non avete l’ammontare necessario sulla specifica piattaforma accettata per il pagamento. L’euro digitale sarebbe una soluzione per tutti i pagamenti e tutti gli utenti. Il suo successo però richiederà la partecipazione di tutti i portatori di interesse del progetto: dagli utenti agli intermediari, dalle istituzioni pubbliche alla società civile. “Uno per tutti, tutti per uno”.

Cos’è l’euro digitale

Cos’è l’euro digitale? Cosa non è? Perché serve? Quali sono i vantaggi per consumatori, imprese e intermediari? Cosa dice la ricerca economica a riguardo? Qual è lo stato del progetto della Banca Centrale Europea (BCE) e del processo legislativo? Qual è il ruolo della Banca d’Italia? E il vostro ruolo qual è?

Vorrei subito essere chiara su ciò che distingue l’euro digitale da altre forme di moneta e da ciò che alcuni considerano moneta ma in realtà non lo è, come le criptoattività attualmente più diffuse. C’è molta confusione sul tema, c’è chi definisce le central bank digital currency (CBDC) come “il bitcoin delle banche centrali”, ma è difficile immaginare un paragone più inappropriato. Le prime sono moneta e quindi assolvono alle sue tre funzioni fondamentali di unità di conto, mezzo di scambio e riserva di valore1, rendendole una soluzione di pagamento ideale. Le criptoattività – specie quando non ancorate a un valore sottostante – possono essere invece caratterizzate da alta volatilità, che rende il loro valore instabile nel tempo, e pertanto del tutto inidonee a fungere da moneta; il parametro di confronto più appropriato per questo tipo di criptoattività è un investimento speculativo ad alto rischio.

E per anticipare alcune conclusioni riguardo le motivazioni e i vantaggi, l’euro digitale avrebbe un impatto positivo sia micro che macroeconomico: a partire dalla semplificazione della vita quotidiana all’integrazione del mercato dei servizi di pagamento europeo, da risparmi e maggiore potere negoziale per i commercianti al conseguimento di una maggiore autonomia strategica a livello geopolitico per l’Europa. …

(Euro digitale: uno per tutti, tutti per uno – Banca d’Italia – Immagine Elaborazione Grafica F Ascani Format Research)

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