Anche quest’anno l’Istituto Svizzero celebra il solstizio d’inverno attraverso una programmazione di performance e live-set a Palermo, Milano e Roma.
Il giorno più corto dell’anno: il solstizio d’inverno è, per convenzione, il momento al quale corrisponde, a causa della posizione che il Sole ha rispetto all’equatore, la notte più lunga e il giorno più breve. Un evento astronomico ricco di significati simbolici – a volte anche controversi – che veniva festeggiato in antichità dalle popolazioni pagane prima dell’avvento del Cristianesimo: i Romani festeggiavano Sol Invictus, gli Egizi la nascita di Horus, i Greci veneravano Helios. Dopo la prevalenza delle ore di buio invernali, il Sole sembrava rinascere e diventava appunto invincibile (dal latino Sol Invictus). Un momento dell’anno che, ancestralmente, segna il passaggio dalle tenebre alla luce. Ed è proprio alla ricerca della luce, del divino che è nell’aria, del mito e della bellezza della natura che l’Istituto Svizzero dedica queste tre serate di movimento e sperimentazione sonora.
A cura di Gioia Dal Molin.
18.12.2024 H 19:00-23:00
Fondazione ICA Milano, Via Orobia 26, Milano
Per partecipare si consiglia di registrarsi qui.
Ingresso gratuito
Performances di:
Alina Arshi, Entepfuhl 20’
Anna Franceschini (con Lara Damâso), MORTADIMODAMODERNA, 30’
*La capienza per l’evento è limitata.
Alice Visentin, Material for a Thousand Stories, 20’
Anna Franceschini (con Lara Damâso), MORTADIMODAMODERNA, 30’
*La capienza per l’evento è limitata.
Dj set: Tzaziky & Crack (Tomboys Don’t Cry)
Cibo e bevande forniti da El Caminante potranno essere acquistate sul posto.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Fondazione ICA Milano.
Alina Arshi è nata a Lucknow, in India. Nel 2020 ha conseguito la laurea in Business Administration presso KU Leuven a Bruxelles. Nel 2023 ha ottenuto la laurea in Danza Contemporanea presso La Manufacture di Losanna, dove attualmente risiede come danzatrice. Il suo lavoro di laurea, Entepfuhl, esplora le architetture sociali ed economiche e la loro relazione con i sentimenti di solitudine.
Anna Franceschini è un’artista visiva, filmmaker e ricercatrice. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso istituzioni internazionali quali il Tinguely Museum a Basilea; il MUDAM in Lussemburgo; la Triennale di Milano, il Witte de With a Rotterdam; Kunstverein di Düsseldorf; Spike Island a Bristol; MAXXI e MACRO a Roma; Museion a Bolzano; CAC di Vilnius; Villa Medici a Roma; Centre Pompidou, Parigi; Les Abattoirs, Tolosa; Fiorucci Art Trust, Londra; Quadriennale a Roma. I suoi film sono stati selezionati dal Locarno Film Festival, il Rotterdam Film Festival, il Torino Film Festival, il Milano Film Festival. Nel 2019 ha realizzato il cortometraggio BUSTROFEDICO, progetto speciale commissionato per il Padiglione Italia della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Vive e lavora a Milano ed è dottore di ricerca in Media e Visual Studies.
Lara Dâmaso è un’artista con base a Milano e Zurigo, la cui pratica artistica si concentra sul corpo, utilizzandolo come mezzo primario. Approfondisce le dimensioni espressive, terapeutiche e politiche della voce, intrecciandola strettamente con il movimento e la danza. Piuttosto che considerare la voce semplicemente come uno strumento per l’articolazione intellettuale, Lara vede l’attivazione della voce come profondamente connessa alla fisicità del corpo, creando un legame risonante che privilegia l’esperienza sensoriale rispetto al pensiero razionale. In questo modo, Lara sfida le dinamiche di potere insite nell’uso controllato della voce. Il suo lavoro spazia tra forme effimere e permanenti, prendendo vita attraverso i mezzi della performance, del suono, del video, del cucito, dell’installazione multimediale, della fotografia e del testo.
Il suo lavoro è stato presentato in diverse istituzioni e festival, tra cui Movement Festival, Eaton Hong Kong, Atonal Berlin, Basel Social Club, Triennale Milano, We Travel to Know Our Own Geography – Terraforma x Kuboraum (60ª Biennale d’Arte di Venezia), il teatro DeSingel, Anversa, Centre Pompidou, Parigi (Francia), Tanzquartier Wien (Austria), il teatro Gessnerallee, Zurigo (Svizzera), Krone Couronne, Biel/Bienne (Svizzera), Istituto Svizzero, Milano (Italia), Kunsthalle, Berna (Svizzera), MASI Lugano (Svizzera), Kunsthaus Langenthal (Svizzera), Centre d’Art Contemporain, Ginevra (Svizzera), Kunsthalle Zurich (Svizzera), Cabaret Voltaire, Zurigo (Svizzera). Lara Dâmaso è curatrice del festival Les Urbaines di Losanna.
Alice Visentin è nata nel 1993 a Castellamonte, Italia. Dopo essersi diplomata all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nel 2018, ha partecipato a mostre personali e collettive. È fondatrice e co-curatrice di Bagni D’Aria, una scuola di auto-formazione per la pratica del pensiero e dell’azione. Tra le sue mostre personali: Amanti Fabula nel 2024 presso Sundy e Almanac a Londra e Everyday Mystery presso la Galleria Gió Marconi a Milano. Nel 2023, Alice ha ricevuto il Fellows Project Fund dall’American Academy in Rome, che ha portato alla sua mostra personale The Morning Tide of Moods presso Lateral Roma. Altre mostre personali includono Malefate presso Almanac Project a Torino nel 2021 e Planète presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, sempre nel 2021. Ha partecipato a mostre collettive come Espressioni con Frazioni presso il Castello di Rivoli nel 2022, Domani, Qui, Oggi presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma nel 2020, e Artagon presso la Cité Internationale des Arts a Parigi nel 2018. Visentin ha ricevuto una borsa di studio per le Arti Visive per l’anno 2023 presso l’American Academy in Rome. Nel 2024, è stata selezionata per la residenza “Gasworks” a Londra, con il sostegno della Fondazione Memmo. Inoltre, Alice ha vinto una borsa di studio dalla 13ª edizione dell’Italian Council, un concorso organizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) – l’ente del Ministero della Cultura.
TZAZIKY & CRACK (TOMBOYS DON’T CRY) — nata alle pendici del monte di Sappho, nella baia di Skala Eressos, un progetto dell’artista visiva Dafne Boggeri (Milano) che prende forma ideale dalla sonorizzazione di una ballroom marziana, tra suoni mutanti e riverberi lisergici