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“OBIETTIVO ITALIA CONNESSA. L’evoluzione delle reti di telecomunicazione in Italia tra l’eliminazione del digital divide e lo switch-off” è il titolo del paper realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) nell’ambito di Futur#Lab, progetto di I-Com e Join Group con la partnership di Ericsson, FiberCop, INWIT e Open Fiber.
Le reti di telecomunicazione di ultima generazione sono sia un volano di inclusione sociale che un fattore cruciale nella competitività del tessuto industriale di ogni paese. In quest’ottica, appare fondamentale lavorare sia sul dispiegamento di reti ultra broadband di ultima generazione che sul versante della domanda, ancora troppo poco reattivo rispetto a tali soluzioni di connettività.
- Nel confronto europeo, i dati di copertura VHCN rivelano un’Italia ferma al 59%, 20 p.p. in meno della media europea e molto distante dalla vetta della classifica. Stesso andamento se si guarda la copertura FTTP rispetto alla quale l’Italia si posiziona in ritardo nella competizione europea con una percentuale ancora una volta inferiore alla media (59% vs 64%). Con riguardo invece al mobile e in particolare al 5G, con la precisazione che i dati non tengono conto della distinzione tra le coperture realizzate in modalità standalone e non-standalone, l’Italia, con il 99,5% di copertura, si posiziona saldamente nelle prime posizioni della classifica europea.
- Lato domanda, rispetto alle connessioni in fibra, la Corea del Sud primeggia a livello OCSE con 41,8 abbonamenti ogni 100 abitanti a netta distanza da tutte le altre grandi economie. L’Italia si posiziona solo al 34° posto con soli 7,4 abbonamenti ogni 100 abitanti.
- Riguardo le reti mobili, a spiccare tra i paesi OCSE per numero di sottoscrizioni al 5G è la Danimarca (103,6 ogni 100 abitanti), seguita da Giappone (69,4), Corea del Sud (63,5) e Stati Uniti (56). L’Italia è ben lontana dal gruppo di testa con sole 26,6 sottoscrizioni ogni 100 abitanti.
- Partendo dal quadro registrato a giugno 2024 e considerando l’andamento storico si è provato a comprendere, procedendo al ritmo attuale, quanti anni ci metteranno le connessioni FTTH a sostituire quelle in rame e FTTC. Dall’analisi è emerso che una sostituzione completa rispetto al numero di accessi cristallizzato al valore attuale non avverrà prima di un decennio (2036).
- Il tema dello switch-off del rame inizia a rivestire un ruolo importante anche a livello europeo ma necessita gradualità, condivisione degli obiettivi e delle tempistiche con gli operatori incaricati di gestire la fase operativa ed una politica industriale a ciò orientata.
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I-Com