Con il nuovo anno è necessario presentare il nuovo ISEE per continuare a ricevere l’Assegno Unico della cifra corretta. L’ISEE scade il 31 dicembre, ma per presentare il nuovo c’è tempo fino al 28 febbraio
Molte famiglie ormai lo sanno: tra le incombenze burocratiche e “documentali” di inizio anno, c’è quella di rifare l’ISEE, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente che è alla base della maggior parte delle richieste (e della determinazione degli importi) di contributi e sgravi per i figli e i nuclei familiari.
Anno nuovo, nuovo ISEE
Da qualche anno a questa parte, tra questi documenti il principale è l’Assegno Unico, che ha riunito in sé la grande maggioranza degli aiuti economici pensati per le famiglie con figli.
Bisogna ricordare che la validità dell’ISEE segue l’anno solare: non dura, quindi, un anno da quando è stato emesso, ma dura unicamente per l’anno durante il quale è stato emesso, scadendo invariabilmente al 31 dicembre.
Non è però necessario “correre” per affrettarsi ad avere il nuovo ISEE nei primissimi giorni dell’anno, perché l’Assegno Unico verrà comunque continuato a essere erogato per i primi due mesi del 2025 facendo riferimento all’ISEE precedente. Una scelta fatta proprio per consentire di avere comunque un’erogazione di 12 mesi dell’assegno sulla base di un ISEE valido.
A partire da marzo, invece, l’Assegno Unico verrà ricalibrato secondo il nuovo ISEE (ricordiamo che, tecnicamente, l’utente presenta all’INPS la DSU – Dichiarazione Sostitutiva Unica, sulla base di questa viene poi calcolato automaticamente il relativo ISEE). Per chi non lo presentasse, l’importo viene automaticamente riportato alla soglia minima, che per il 2024 è stata di 57 euro. C’è comunque tempo fino a giugno per presentare un nuovo ISEE e ricevere tutte le eventuali cifre a conguaglio che spettano, a partire da marzo.
Rivalutazione degli importi e delle soglie minime
Nel mese di gennaio / febbraio, l’INPS comunicherà anche la percentuale di rivalutazione dovuta all’inflazione e al costo della vita. Questa si applicherà sia agli importi degli assegni, secondo una nuova tabella, sia alle soglie minime. Ne consegue che, per il 2025, la soglia minima di Assegno Unico, per chi non dovesse presentare l’ISEE o per chi ha un ISEE superiore 45.575 euro (ma anche questa è una soglia destinata a crescere con la rivalutazione), sarà superiore ai 57 euro attuali.
In sostanza: è bene che tutte le famiglia si preparino a presentare quanto prima la nuova DSU, che determinerà l’ISEE valido per tutto il 2025. Ma per quanto riguarda l’Assegno Unico c’è tempo fino al 28 febbraio perché l’importo non venga automaticamente ridotto al minimo.