COP29 sul clima: cos'è, perché ne stiamo sentendo (sia pur poco) parlare e perché ci riguarda - Eduxo.it

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Le COP sono le Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si svolgono ogni anno con rappresentanti di circa 200 Paesi del mondo e sono un importante momento di confronto e negoziazioni per la cooperazione internazionale su sviluppo sostenibile e gestione della questione climatica.

Dove e quando si è svolta la COP29

La COP29, ovvero la 29ª Conferenza delle Parti, si è tenuta a novembre 2024 a Baku, in Azerbaigian.

Come spesso accade, anche questa COP è stata oggetto di critiche prima ancora che iniziasse:

  • La location: l’Azerbaigian è un Paese dall’impronta autoritaria, la cui economia è estremamente legata a petrolio e gas.
  • Il comitato organizzatore: inizialmente composto da 28 membri, tutti uomini, attirando polemiche sulla rappresentanza di genere.

La COP della finanza: il New Collective Quantified Goal

La COP29 è stata ridenominata “la COP della finanza” perché grande protagonista è stata la definizione del nuovo obiettivo per la finanza climatica – il New Collective Quantified Goal. Il fine ultimo era infatti garantire un adeguato finanziamento per gli sforzi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. 

Il contesto precedente

Per il periodo 2010-2025 era stato fissato un obiettivo annuo di 100 miliardi di dollari, raggiunto faticosamente solo di recente dai Paesi storicamente responsabili del cambiamento climatico, come quelli dell’UE. Questo risultato è stato comunque accompagnato da incongruenze e incertezze.

Le nuove cifre

In vista del nuovo accordo, era stato stimato un fabbisogno dei Paesi emergenti per affrontare i cambiamenti climatici paro a 1.300 miliardi di dollari all’anno.

Tra slogan come “trillions not millions”, abbandono del tavolo dei negoziati e proteste più o meno silenziose, un accordo sull’obiettivo di finanza climatica è poi stato comunque raggiunto per una cifra di 300 miliardi di dollari l’anno.

Il finanziamento, oggetto di lunghe e faticosissime negoziazioni,  dovrà provenire da:

  • Fondi pubblici.
  • Investimenti privati.
  • Fonti alternative: tra cui potenziali tasse globali, ancora da definire.

Per capire l’importanza del tema, occorre anche ricordare che tutti i Paesi coinvolti nelle COP sono chiamati a presentare a breve, entro l’inizio del 2025, i Piani Nazionali del Clima (formalmente noti come Contributi Nazionali Volontari – “NDC”). Tali documenti delineano le azioni, le politiche e le misure intraprese e da intraprendersi per contrastare il cambiamento climatico. Gli NDC, in sostanza, sono strettamente legati al raggiungimento dei noti obiettivi di 1,5°C e 2°C fissati con gli Accordi di Parigi e rappresentano un’indicazione fondamentale per valutare la traiettoria verso la transazione ecologica di quasi 200 Paesi nel mondo. È ragionevole aspettarsi, dunque, che il livello di ambizione raggiunto con la COP29 nel quadro della finanza climatica (da diverse voci dei Paesi in via di sviluppo ritenuto purtroppo insufficiente) potrà influenzare gli impegni di riduzione delle emissioni che saranno presentati da qui a inizio 2025.

Altri principali risultati della COP29

A fare da contorno rispetto ai temi sopra esposti, la COP29 sarà anche ricordata, tra gli altri, per i seguenti temi. 

1. Regole sul commercio dei crediti di carbonio

Sono state definite nuove regole sul commercio dei crediti di riduzione delle emissioni di carbonio, un meccanismo simile a quello dell’Ets europeo – lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. In sostanza, per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi, i Paesi più ricchi potranno acquistare crediti di carbonio o sottoscrivere accordi direttamente con altri Stati “virtuosi” che supereranno i loro obiettivi. 

Tuttavia, molti osservatori criticano il sistema come possibile strumento di greenwashing, che permetterà ai Paesi ricchi di dichiararsi più sostenibili di quanto siano in realtà. Diversi Paesi in via di sviluppo, comunque, supportano queste regole per ottenere importanti finanziamenti, e alcuni di loro avevano già preliminarmente concluso accordi bilaterali in proposito (e.g. l’accordo Svizzera-Tailandia per il finanziamento di una flotta di autobus elettrici a Bangkok).

2. Loss and Damage Fund

Un altro tema centrale ha riguardato il Loss and Damage Fund. Creato durante la COP27, il fondo mira a supportare i Paesi più vulnerabili e particolarmente colpiti dagli eventi climatici estremi e dalle conseguenze devastanti del cambiamento climatico. 

In particolar modo, l’attenzione si è concentrata su come renderlo realmente operativo, soprattutto in termini di raccolta dei fondi necessari.

Perché le COP ci riguardano

Nonostante le COP siano storicamente dei momenti di confronto complessi e impegnativi, le stesse sono dei forum globali cruciali per assicurare uno sviluppo sostenibile per il nostro pianeta e dovrebbero godere di più spazio mediatico e attenzione civico-politica da parte di tutti. 

Fonti:

https://asvis.it/cop29

https://www.wired.it/article/cop29-accordo-finanza-clima

https://www.renewablematter.eu/cop29-tutto-quello-da-sapere-sul-vertice-di-baku

https://www.rsi.ch/info/mondo/COP29-i-Paesi-potranno-fare-%E2%80%9Cmercato%E2%80%9D-delle-emissioni–2382601.html

https://it.euronews.com/green/2024/11/24/clima-ecco-cosa-si-e-deciso-alla-cop29-di-baku-chi-e-contento-e-chi-no

Autore: Paolo Vespa

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